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domenica 5 dicembre 2010

last news Calabria ore 18

VIGILI FUOCO: MARONI A FESTA REGGIO, 'MOMENTO IMPORTANTE' (ANSA) - REGGIO CALABRIA, 4 DIC - Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, e' giunto a Reggio Calabria per partecipare alla manifestazione nazionale per la festa di Santa Barbara, patrona dei Vigili del fuoco. ''La festa di Santa Barbara - ha detto il Ministro dell'Interno parlando con i giornalisti - e' sempre una ricorrenza importante. L'anno scorso l'abbiamo celebrata a Venezia e quest'anno siamo venuti a Reggio Calabria perche' da due anni e' itinerante. Vedremo l'anno prossimo dove farla''. Maroni, dopo essersi intrattenuto brevemente con i giornalisti, e' entrato in cattedrale per assistere alla messa celebrata dall'arcivescovo, mons. Vittorio Mondello. Successivamente si trasferira' al teatro Francesco Cilea per partecipare allo spettacolo ''I custodi della sicurezza'' nel corso del quale saranno consegnati i premi Santa Barbara che annualmente vengono attribuiti ''a chi con la propria attivita' e col proprio comportamento si e' distinto per la sensibilita' e la vicinanza ai valori che connotano il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco''. Prima dell'arrivo di Maroni c'e' stata una sfilata nel centro di Reggio Calabria di attrezzature e mezzi storici dei Vigili del fuoco con personale in congedo che ha indossato le divise d'epoca.

MAFIA: GRATTERI, NO A LEGGI TAMPONE E POLITICA EMERGENZA (ANSA) - LASTRA A SIGNA (FIRENZE), 4 DIC - ''Finche' non vedro' alla porta del mio ufficio la fila dei commercianti che denunciano chi li obbliga a pagare la mazzetta, non posso parlare di sconfitta della mafia''. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, ''convinto che la lotta alla mafia non si fa con politica emergenza'', intervenuto alla XVII edizione di 'Antichi sapori di Toscana', organizzata dal Comune di Lastra a Signa (Firenze), inaugurata oggi con un incontro su 'Il sapore della legalita''. Intervistato dall'attrice Daniela Morozzi, Gratteri si e' rivolto soprattutto ai ragazzi delle scuole medie presenti: ''la lotta alla mafia non si fa ne' con leggi tampone, ne' con la politica dell'emergenza - ha aggiunto sottolineando come i ragazzi devono avere il ''tarlo del dubbio'' anche a costo di perdere pezzi di consenso -, perche' le mafie non sono un'emergenza temporanea''. ''La forza della mafia - ha ribadito - si misura in base al grado di vivibilita' della popolazione'' e per parlare ai giovani di lotta alla mafia, ''e' inutile parlare di morale e di etica: bisogna parlare in termini di 'convenienza a delinquere'. In una societa' consumistica come l'attuale, e in terre in cui oggi la disoccupazione supera il 25%, devo domandare ai ragazzi se i soldi che un giovane picciotto guadagna servendo la mafia, valgano i 20 0 30 anni di carcere' che, di sicuro, prima o poi, lo attendono. All'incontro, tra gli altri, hanno partecipato il sindaco di Lastra a Signa Carlo Nannetti, il presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci; Francesca Chiavacci, presidente di ARCI-Firenze e alcuni rappresentanti di Libera.

FRANE: SCOPELLITI, IN CALABRIA PREVISTI INTERVENTI PER 220 MILIONI DI EURO FIRMATO ACCORDO DI PROGRAMMA CON IL MINISTERO DELL'AMBIENTE, PIU' FONDI FAS Reggio Calabria, 4 dic. (Adnkronos) - Una conferenza stampa tenuta in contemporanea in tutte le province calabresi e' stata organizzata questa mattina dalla Regione Calabria per illustrare gli interventi inerenti il rischio del dissesto idrogeologico. Il governatore Giuseppe Scopelliti ha partecipato a quella tenuta a Reggio Calabria a Palazzo Campanella, dove ha spiegato che la Regione e' riuscita ad aumentare la quota destinata alla Calabria da 70 a 110 milioni di euro, a cui si aggiungono ulteriori 110 milioni dai fondi Fas, per un totale di 220 milioni. ''Questi fondi servono per poter partire e dare una risposta tempestiva al territorio'', ha spiegato, aggiungendo che ''sono soltanto un primo impegno. Ci sono anche altre risorse comunitarie che stiamo impegnando per 55 milioni di euro e siamo in trattative con il governo nazionale per un Apq purtroppo fermo per l'erosione costiera''. L'Accordo di Programma e' stato sottoscritto il 25 novembre scorso dal governatore Scopelliti e dal ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo e prevede l'esecuzione di 185 interventi. Il piano e' strutturato in due sezioni. Con le risorse immediatamente disponibili (110 milioni), sara' possibile avviare tempestivamente 88 interventi. Non appena il governo rendera' disponibili le risorse del Fondo per le Aree Sottoutilizzate (gli altri 110 milioni), sara' possibile avviare ulteriori 97 interventi.

'NDRANGHETA: APPELLO NIPOTE BOSS, NON CHIAMATEMI PIU' ARENA ATTRAVERSO IL TRISETTIMANALE 'IL CROTONESE', HO DECISO DI CAMBIARE IL MIO COGNOME Roma, 4 dic. - (Adnkronos) - ''Ogni giorno che Dio manda in terra maledico il mio cognome, al punto che ho deciso di cambiarlo e mi sono rivolto alla Prefettura". Questo il messaggio lanciato attraverso le colonne del trisettimanale il Crotonese da Nicola Arena, nipote del boss omonimo, fratello del padre. Un cognome che in terra di Calabria, ad Isola Capo Rizzuto e dintorni, per lo piu' e' ''sinonimo di mafia''. Nicola Arena, 46 anni, non ne puo' piu' di questa sua vicenda e dice: "forse non avrei dovuto nascere, ma se non posso cancellare il giorno in cui mia madre mi ha messo al mondo, posso almeno ripudiare il cognome che mi e' toccato in sorte". "Una dissociazione da me stesso - scrive Nicola Arena - Dalla 'ndrangheta non ho bisogno di dissociarmi perche' con la violenza, con le intimidazioni, con l'omerta', con tutto questo non ho mai avuto a che fare. Non c'entro con quella cultura. Quando ho subito un furto - racconta - l'ho denunciato. Quando ho ricevuto una lettera di minacce, sono andato dai Carabinieri. Io credo nello Stato". Un altro errore si riconosce Nicola Arena, quello di aver accettato qualche anno fa l'incarico di una societa' tedesca di collaborare per la realizzazione del parco eolico che sorge nel territorio di Isola Capo Rizzuto. L'abbinamento energia eolica con il cognome Arena ''e' esplosivo'' afferma Arena, eppure non e' solo lui, o la sua famiglia ad avere parte nel parco, ci sono anche altri agricoltori che in quell'area hanno ''impiantato le pale'', ma di questi nessuno parla, il capro espiatorio e' quel cognome Arena, che pesa sule spalle di Nicola solo perche' si chiama Arena.

CALABRESI ARRESTATI NELL'IMPERIESE, FORSE GRUPPO DI FUOCO SECONDO PROCURATORE IMPERIA STAVANO PREPARANDO ATTENTATO (ANSA) - BORDIGHERA (IMPERIA), 4 DIC - Quattro persone di Taurianova (Reggio Calabria) sono state arrestate a Bordighera (Imperia) perche' trovate in possesso di una pistola con matricola abrasa, probabilmente acquistata sul mercato nero del confine tra Italia e Francia. Il procuratore capo di Imperia Cavallone non ha escluso che i quattro possano far parte di un gruppo di fuoco incaricato di effettuare un attentato. Il fermo dei quattro e' stato convalidato stamani dal gup di Imperia che ha disposto la custodia cautelare in carcere. I quattro sono Francesco e Salvatore Cadilli Rispi e Giuseppe e Francesco Fazzari, e hanno eta' comprese tra i 24 e i 28 anni. Due di loro, secondo quanto appreso, farebbero parte di una famiglia tradizionalmente legata alla 'ndrangheta. Secondo quanto appreso, la pistola - una semiautomatica con matricola abrasa di fabbricazione italiana - e 40 proiettili sequestrati in un appartamento in uso a uno dei fratelli Cadilli (affittato tramite un prestanome qualche tempo fa) sarebbero stati acquistati a Ventimiglia dove sono insediate alcune famiglie storicamente legate alle 'ndrine di Reggio Calabria.

ESTORSIONI: MINORENNE RUMENA ARRESTATA NEL REGGINO (AGI) - Reggio Calabria, 4 dic. - Una minorenne rumena e' stata arrestata dei carabinieri a Campo Calabro, nel Reggino, perche' coinvolta, in concorso con la sorella maggiore, in un'estorsione ai danni di un pensionato. Il provvedimento del Tribunale dei minori di Reggio Calabria e' stato eseguito dai militari della compagnia di Villa San Giovanni, che hanno collocato la ragazza in una comunita' ministeriale per minori. L'attivita' dell'Arma aveva gia' consentito di arrestare in flagranza di reato la sorella maggiore, una badante rumena di 23 anni, e denunciare in stato di liberta' un operaio albanese di 40 anni resosi responsabile di aver favorito le due giovani nell'attuazione del loro piano. I fatti erano iniziati quando un pensionato del posto aveva deciso di non poter dare in affitto alle due sorelle un'abitazione di sua proprieta' nel dubbio che le stesse non potessero onorare il canone di locazione alquanto elevato. La loro situazione economica era sembrata davvero precaria al pensionato che cosi', mosso forse da spirito caritatevole, si era recato presso la loro abitazione con la busta della spesa ed una stufetta elettrica, utile a sopperire la mancanza dei riscaldamenti con l'avvicinarsi della stagione invernale. Questo pero' non era bastato alle sorelle che avevano invece deciso di mettere in scena il loro disegno criminoso. Le due rumene, infatti, dopo aver registrato con il cellulare l'ignaro visitatore all'interno della loro abitazione gli avevano intimato di sborsare la somma di quattromila euro in contanti per evitare che le stesse registrazioni finissero nelle mani della moglie. Le richieste e le minacce erano durate per diversi giorni, fino a quando l'uomo non si e' rivolto ai Carabinieri della locale stazione. Nel corso di una serie di servizi i militati hanno accertato i tentativi delle sorelle di portare a termine la loro idea. Sono stati organizzati diversi incontri in luoghi pubblici, durante i quali i militari non sono riusciti monitorare i movimenti delle due rumene; e nell'ultimo il malcapitato aveva sborsato il danaro pattuito. Le due erano state bloccate unitamente al giovane albanese denunciato. Nel corso dell'attivita' sono state sequestrate anche le registrazioni fatte dalle donne nel tentativo di indurre la vittima a sborsare la somma di denaro.

ARMI: MINI-ARSENALE NEL FORNO DELLA CUCINA, BULGARO IN MANETTE (AGI) - Vibo Valentia, 4 dic. - Quattro pistole, di cui una automatica e un'altra a tamburo, ed oltre 150 proiettili di vario calibro sono state ritrovate dai carabinieri a Pizzo Calabro, nel Vibonese, nell'abitazione di Klachev Severov Dunay, disoccupato, cittadino bulgaro, da tempo residente in Calabria. Nel corso di una perquisizione nell'appartamento di via Fontanelle, dopo aver smontato la cucina, i carabinieri all'interno del forno hanno trovato il mini arsenale, gia' pronto per l'uso. Infatti alcune delle armi avevano gia' i caricatori pieni ed inseriti, segno che potevano essere prese ed utilizzate in qualsiasi momento. Inoltre gli uomini dell'Arma hanno scoperto come a tutte le armi, 3 7,65 ed una 22, era stata abilmente cancellata la matricola per renderne difficile la rintracciabilita'. Per l'immigrato sono quindi immediatamente scattate le manette con l'accusa di detenzione di armi clandestine e di munizionamento e, dopo gli atti di rito, e' stato trasferito nel carcere di Vibo Valentia.

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