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venerdì 5 agosto 2011

Yesterday News Calabria

TRUFFA:FRODAVANO FONDI AGRICOLTURA,RISCHIO PROCESSO PER 130 (ANSA) - ROMA, 04 AGO - Hanno avuto accesso a fondi comunitari senza averne il diritto e ora 130 persone, tra cui alcuni ex funzionari dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea), rischiano processo. Per loro il pm della Procura di Roma, Tiziana Cugini ha chiesto il rinvio a giudizio: entro fine settembre il gup Massimo Battistini definir… le diverse posizioni. In base al capo d'accusa il "fraudolento disegno criminale" Š stato realizzato "mediante artifizi e raggiri, costituiti da una serie di reati strumentali che spaziano dalla produzione di falsi documentali, materiali ed ideologici, all'utilizzo di suggelli contraffatti ovvero, indebitamente di suggelli autentici, alla distruzione di atti pubblici veri fino a giungere all'induzione in errore dei pubblici ufficiali dell'esecuzione dei pagamenti dell'Agea". Nella vicenda risultano parti offese, oltre all'Agea, il ministero dell'economia, la commissione europea, le regioni Umbria, Marche, Calabria, Puglia, Sardegna, Basilicata e le eredi di una persona deceduta L'indagine risale alla fine del 2008 quando la Guardia di Finanza di Pescara scopri' una frode da 30 milioni di euro attuata tra il 2003 e il 2006. Semplice il sistema messo su per frodare le sovvenzioni: con alcuni falsi documenti si provava che un dato terreno era stato messo a riposo e quindi si aveva diritto al rimborso. La maggior parte delle persone sotto accusa provengono dalla Calabria, poi dalla Puglia e dalla Sardegna. Le indagini sono state svolte prima sotto la direzione della Procura di Lanciano (Chieti), poi quella di Pescara e infine quella di Roma. Ad attuare la truffa non solo coloro che hanno percepito indebitamente i fondi ma anche alcuni dirigenti pubblici. 

RIFIUTI:CALABRIA;GIP,DA UFFICIO COMMISSARIO CONTRIBUTO REATI (ANSA) - CATANZARO, 4 AGO - Il contributo dei dirigenti e dei funzionari pubblici dell'Ufficio del commissario per l'emergenza ambientale della Calabria e' stato ''determinante per la consumazione dei reati''. E' quanto scrive il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catanzaro, Abigail Mellace, nell'ordinanza per il sequestro di beni per le societa' che evadevano il fisco. ''Grazie alla successiva accettazione - aggiunge il giudice - o presa d'atto, che dir si voglia, delle fraudolente operazioni di sub ingresso poste in essere dal Gavioli (uno degli imprenditori indagati, ndr), i delitti per cui si procede, gia' perfetti, sono stati ulteriormente consumati e portati a conseguenza di maggiore gravita', con l'effettivo conseguimento dell'obiettivo avuto di mira''. Gli indagati dell'ufficio del commissario per l'emergenza ambientale era ''a perfetta conoscenza - prosegue il gip - sia dei piani illeciti di Gavioli e dei suoi complici sia delle pendenze tributarie gravanti sulla societa' Enerambiente spa''.  

RIFIUTI:CALABRIA;GIP, FRATELLO INDAGATO LAVORAVA IN SOCIETA' (ANSA) - CATANZARO, 4 AGO - Il funzionario dell'Ufficio del commissario per l'emergenza ambientale, Domenico Richichi, indagato nell'inchiesta della Procura di Catanzaro, piuttosto che ''avere a cuore i pubblici interessi, si occupava della sorte finanziaria della Enerambiente-Enertech''. E' quanto scrive il Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catanzaro, Abigail Mellace, che ha disposto il sequestro di beni per 90 milioni di euro. ''Alle dipendenze della societa', peraltro, lavorava - aggiunge il giudice - il fratello di Richichi, assunto con contratto a tempo determinato, fino al mese di dicembre del 2010. Tale assunzione, per come ammesso dall'indagato, era avvenuta a seguito di una 'raccomandazione' che egli stesso aveva fatto allo Zerbin (uno degli imprenditori indagati, ndr) prima di assumere le funzione di responsabile unico del procedimento''.

RIFIUTI:CALABRIA;MELANDRI-PUGLIANO,AGITO CON PARERI LEGALI (ANSA) - CATANZARO, 4 AGO - Il Commissario per l'emergenza ambientale in Calabria, Graziano Melandri, e l'ex sub commissario Francesco Pugliano, in una nota, in relazione all' inchiesta della Procura di Catanazaro che li vede indagati, confermano piena fiducia nell'attivita' della magistratura ed affermano di ''aver agito sempre nella massima trasparenza e nel rispetto di ogni norma e con il continuo conforto e supporto dei pareri degli uffici legali, tecnici e finanziari''. ''Tant'e' - aggiungono - che, malgrado la piena convinzione di aver svolto ogni attivita' nella massima legalita', all' indomani della notifica dell'avvio di indagine, e' stato chiesto apposito parere sull'operato svolto all'Avvocatura distrettuale dello Stato di Catanzaro. In data 18 luglio scorso, sciogliendo ogni dubbio e confermando la regolarita' degli atti sottoscritti dall'Ufficio del Commissario relativamente al subentro della Enertech nella titolarita' dell'Autorizzazione Integrata Ambientale, l'Avvocatura afferma testualmente: 'deve concludersi per la legittimita' dei pagamenti che l'Ufficio commissariale ha effettuato e di quelli che effettuera' in futuro in favore del nuovo gestore (Enertech s.r.l.) dell'Impianto tecnologico di trattamento dei rifiuti solidi urbani sito in localita' 'Alli' di Catanzaro''''.
RIFIUTI:CALABRIA; TRA BENI SEQUESTRATI VILLA CORTINA E BARCA (ANSA) - CATANZARO, 4 AGO - Una villa a Cortina d'Ampezzo, una barca a vela, automobili di grossa cilindrata e quote societarie. Sono alcuni dei beni sequestrati stamane dai militari della Guardia di finanza nell'ambito di un'inchiesta su un sistema escogitato da un gruppo di imprenditori, che gestiscono la discarica di Alli di Catanzaro, per evadere il pagamento delle imposte. I particolari dell'inchiesta sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, l'aggiunto, Giuseppe Borrelli, ed i vertici della Guardia di finanza. Il sequestro dei beni e' stato eseguito in esecuzione di una ordinanza emessa dal Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catanzaro, Abigail Mellace, che ha accolto la richiesta del sostituto procuratore, Carlo Villani. Il sequestro dei beni si e' reso necessario perche' ''uno degli imprenditori - ha detto Borrelli - e piu' precisamente Stefano Gavioli, stava per alienare tutti i suoi beni per portare il denaro all'estero''. Dall'inchiesta e' emerso che inizialmente la discarica di Alli di Catanzaro era gestita dalla societa' Slia spa riconducibile a Stefano Gavioli, Loris Zerbin e Giovanni Faggiano. Improvvisamente la Slia cede ad una nuova societa', la Enerambiente, la gestione della discarica di Catanzaro e tutti i crediti vantati. Alla Slia, che viene messa in liquidazione, rimangono i debiti nei confronti dell'erario. Con il passare degli anni e' stata costituita una nuova societa', la Enertech, alla quale, cosi' come era accaduto precedentemente, vengono ceduti i crediti e la gestione della discarica. Anche in questo caso alla Enerambiente restano i debiti. Tra la costituzione delle due nuove societa' e' intervenuta anche Equitalia che ha cercato di recuperare le somme dovute allo Stato. Equitalia ha inviato anche all'ufficio del commissario per l'emergenza ambientale una comunicazione nella quale si segnalava che le societa' Slia e Enerambiente erano debitrici nei confronti dell'erario di ingenti somme di denaro. ''Nonostante la comunicazione di Equitalia - ha detto Lombardo - l'ufficio del commissario per l'emergenza ambientale ha comunque liquidato somme di denaro alla Enertech. La societa', inoltre, era priva di garanzie e di autorizzazione per la gestione della discarica''.

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