La Consigliera regionale di Parità Stella Ciarletta – riferisce una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale - ha reso noto che il Tar Calabria - sede di Reggio Calabria - ha accolto il ricorso proposto dalla stessa Consigliera di Parità Stella Ciarletta, insieme alla Consigliera provinciale di Reggio Calabria, contro il Comune di San Giorgio Morgeto per l'annullamento della graduatoria finale di merito di un concorso relativo alla assunzione di un istruttore amministrativo a tempo pieno e indeterminato. Si tratta – ha detto Stella Ciarletta – di una nuova vittoria processuale per l'Ufficio della Consigliera Regionale di Parità. Il Tribunale Amministrativo reggino, infatti, ha accolto la tesi sostenuta dalla ricorrente, assistita dall'avvocato Titty Siciliano, in base alla quale la valutazione del servizio di leva obbligatorio come titolo di servizio configura una ipotesi di discriminazione indiretta. In particolare, si era rivolta all'ufficio legale della Consigliera Regionale di Parità la seconda classificata in graduatoria, la quale si era vista collocata in posizione non utile proprio a causa dei punteggi aggiuntivi illegittimamente riconosciuti al primo classificato per aver svolto servizio di leva obbligatoria. Ciò configura, appunto, una ipotesi di discriminazione indiretta in base al sesso, a causa della quale la seconda classificata sarebbe risultata prima qualora la commissione non avesse attribuito il punteggio relativo alla leva obbligatoria. Il Tar ha annullato la graduatoria per violazione del principio della par condicio tra i partecipanti, ed in particolare del divieto disposto dall'art. 51 della Costituzione di discriminazioni fondate sul sesso ai fini dell'accesso ai pubblici impieghi, avendo operato la commissione giudicatrice una pesante discriminazione nei confronti della concorrente di sesso femminile, nei cui confronti, prima della abolizione dell'obbligatorietà, l'ordinamento non imponeva obblighi di leva militare. E’ dunque un altro importante passo avanti verso la cultura delle pari opportunità sul lavoro in Calabria – ha dichiarato ancora la Consigliera Stella Ciarletta - e sono convinta che l'attività antidiscriminatoria abbia una doppia valenza, da un lato la tutela giudiziale per rimuovere, soprattutto presso le Pubbliche Amministrazioni locali, tutte quelle prassi e disposizioni obsolete che discriminano gravemente l'accesso delle donne al mercato del lavoro e, dall'altro, la collaborazione con tutti gli attori istituzionali competenti, in primis l'assessorato al lavoro regionale, per rafforzare le politiche attive del lavoro secondo le indicazioni e le strategie adottate a livello nazionale dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il fatto che per la seconda volta in meno di un anno (la volta precedente il Tar di Catanzaro aveva annullato una graduatoria dell'Arpacal per discriminazione) un tribunale amministrativo accolga un ricorso dell'Ufficio della Consigliera di Parità è il segnale – ha concluso Stella Ciarletta - che la linea adottata è vincente e il tema delle discriminazioni sia diventato oggetto di interventi giurisprudenziali importanti come non era ancora mai successo prima d'ora in Calabria”. Il dispositivo della sentenza sarà esposto in maggiore dettaglio in un’apposita conferenza stampa, programmata a settembre a Reggio Calabria.
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