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martedì 2 agosto 2011

'NDRANGHETA: MAXI OPERAZIONE ANTIRICICLAGGIO, 20 ARRESTI IN TUTTA ITALIA

(ASCA) - Reggio Calabria, 2 ago - La Guardia di Finanza di Locri (RC), sotto la direzione della DDA di Reggio Calabria, ha bloccato una colossale operazione di riciclaggio di denaro, messa in piedi attraverso l'intermediazione di esponenti di spicco della 'Ndrangheta e di Cosa Nostra. Alle investigazioni in Sicilia ha collaborato il Nucleo Speciale Polizia Valutaria della Guardia di Finanza. Venti persone sono state arrestati in tutta Italia con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, alla truffa e alla falsificazione di titoli di credito. In particolare, spiegano gli investigatori, ''l'attivita', il cui primo riscontro e' stato il sequestro, nei pressi di Rosarno (RC) il 29 settembre del 2009, di un Certificato di deposito (in oro) del valore nominale di 870 milioni di dollari, nei confronti di due persone originarie di Taurianova, vicini alla cosca egemone Fazzalari-Viola-Avignone, emesso nel 1961 dall'allora Credito Svizzero a nome del noto dittatore Indonesiano Mr. Soekarno (il cui vero nome era Kusno Sosrodihardjo), ha richiesto l'esecuzione di meticolose indagini finanziarie e tecniche, appostamenti e rilievi fotografici degli incontri avvenuti in varie parti del territorio nazionale''. L'operazione, convenzionalmente denominata 'Artu'', che nella sua prima fase ha visto la collaborazione della Procura reggina con quella di Palmi, aggiungono gli investigatori, ''infligge un durissimo colpo ai suoi organizzatori ed esecutori, privandoli, tra l'altro, della possibilita' di realizzare un affare estremamente redditizio del valore di centinaia di milioni di euro, basti pensare che e' stata rifiutata un'offerta pari al 45% del valore del titolo''. Il provvedimento cautelare oggi in esecuzione, basato anche su rogatorie internazionali, e' stato emesso dal GIP del Tribunale di Reggio Calabria, Silvana Grasso, al termine di una complessa ed articolata richiesta del Procuratore Distrettuale Antimafia, Giuseppe Pignatone e del Procuratore Aggiunto, Nicola Gratteri, che hanno ''pienamente condiviso'' gli approfondimenti investigativi sviluppati dal P.M., Sara Ombra. La base dell'organizzazione e' nella provincia di Reggio Calabria, precisamente nella piana di Gioia Tauro. Da qui sono partiti i soggetti che hanno cercato di monetizzare il titolo di credito rivolgendosi a insospettabili professionisti e cercando di coinvolgere contemporaneamente primari istituti di credito nazionali ed esteri (ci si riferisce a MPS, Banco di Sicilia, Unicredit, ING Direct e lo IOR). Per giustificare la legittima origine del certificato di deposito si era addirittura ricorsi al falso espediente di documentarne la provenienza attraverso un Monsignore deceduto che avrebbe ottenuto il titolo dal dittatore indonesiano come ricompensa per avergli salvato la vita durante una rivolta avvenuta in Indonesia a meta' degli anni '60 del secolo scorso. Per rendere credibile la versione e la falsa documentazione prodotta alcuni componenti del sodalizio si erano addirittura recati sulla tomba del religioso, realmente esistito, sita in Rombiolo (VV), per estrapolarne le date di nascita e di morte. I provvedimenti emessi riguardano 20 soggetti dislocati nelle province di Trapani (2), Reggio Emilia (2), Modena (2), Catanzaro, Palermo, Bologna (2), Verona, Cosenza e Reggio Calabria (8).

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