Si aprira' il prossimo 13 gennaio il primo processo dopo il maxiblitz che lo scorso luglio porto' a oltre 300 arresti in tutta Italia, sferrando un duro colpo alla 'ndrangheta e, in particolare, alle sue infiltrazioni a Milano e in Lombardia. Il processo con rito abbreviato, fissato per gennaio (un'altra udienza e' in programma per il 20), davanti al gup di Milano Simone Luerti, vede imputati 3 carabinieri, arrestati nel corso della maxioperazione contro la 'ndrangheta delle Dda di Milano e Reggio Calabria e accusati di corruzione, per aver preso soldi in cambio di favori ad alcuni componenti di una cosca attiva a Rho, nel Milanese. Gli inquirenti milanesi hanno 'stralciato' la loro posizione rispetto a quella delle altre circa 180 persone arrestate in Lombardia, per le quali la Procura sta preparando la richiesta di giudizio immediato. I 3 militari, Francesco Antonio Policano, Francesco Venuto e Vincenzo Fiscarelli, secondo l'accusa, avrebbero fornito notizie riservate sulle indagini in corso e sulle operazioni di polizia condotte dalla compagnia dei carabinieri di Rho. Tra le altre cose, avrebbero segnalato la presenza di telecamere in alcuni luoghi. Secondo l'accusa, i tre coi loro comportamenti avrebbe favorito alcuni esponenti della 'ndrangheta, come Antonio Spinelli e Giuseppe Piscioneri, ricevendo tra i 500 e i 1000 euro per ogni notizia riservata. E avrebbero agito in concorso con il carabiniere Michele Berlingieri, anche lui arrestato a luglio e la cui posizione 'correra'' assieme agli altri 180 arrestati in Lombardia. Berlingieri, inoltre, sara' processato il prossimo 8 marzo a Rho per favoreggiamento di un omicidio (e' accusato di aver tolto i bossoli) compiuto da Cristian Bandiera, figlio del presunto boss Gaetano, il 25 gennaio scorso, in un locale nel Milanese.
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