AEROPORTI: ISTAT, NEL 2009 -2,4% PASSEGGERI E -4,8% VOLI (2) (ASCA) - Roma, 2 dic - Per quel che riguarda l'evoluzione del traffico registrato presso i principali aeroporti, l'Istat osserva che la diminuzione dei passeggeri transitati da e per Roma-Fiumicino e' il risultato di una caduta della componente relativa ai voli nazionali (meno 6,7 per cento) e di un calo contenuto (meno 2,3 per cento) di quella per voli internazionali. Nel medesimo aeroporto i passeggeri trasportati su voli di linea diminuiscono del 5,1 per cento, mentre aumentano considerevolmente (piu' 54,3 per cento) quelli che hanno utilizzato voli charter. Per Milano-Malpensa la riduzione e' dovuta prevalentemente ai passeggeri trasportati su voli internazionali (meno 10,2 per cento) e, in misura minore, a quelli su voli nazionali (meno 1,6 per cento); i passeggeri sui voli di linea diminuiscono del 7,4 per cento e quelli sui voli charter del 21,2 per cento. Nell'insieme dei restanti aeroporti, i maggiori incrementi dei passeggeri trasportati su voli di nazionali si sono verificati per Trapani (piu' 108,9 per cento), Roma-Ciampino (piu' 64,5 per cento) e Treviso (piu' 60,7 per cento), mentre la diminuzione piu' marcata ha riguardato Firenze (meno 27,8 per cento); nell'ambito dei voli internazionali, i cali piu' consistenti si sono registrati per Forli' (meno 55 per cento) e Reggio Calabria (meno 38,1 per cento) e i maggiori incrementi per Trapani (piu' 79,1 per cento) e Cagliari (piu' 53,1 per cento). Per il traffico sulle principali rotte nazionali si osserva una consistente riduzione del numero complessivo di passeggeri trasportati, in arrivo ed in partenza, per le due tratte piu' importanti, Roma Fiumicino-Milano Linate e Milano Linate-Roma Fiumicino, con riduzioni, rispettivamente di circa 750 mila e 761 mila unita', nel confronto tra il 2008 e il 2009. In termini di incidenza percentuale, sul totale dei passeggeri trasportati, ciascuna delle due tratte scende dal 4,4 al 3,1 per cento. L'incremento del numero di passeggeri sulle due tratte Milano Malpensa-Roma Fiumicino e Roma Fiumicino-Milano Malpensa (poco piu' di 275 mila passeggeri), dovuta in parte allo spostamento di voli da Linate a Malpensa, ha compensato solo una piccola parte della riduzione di passeggeri transitati da e per l'aeroporto di Milano Linate (poco piu' di 1,5 milioni di passeggeri). Per le altre rotte nazionali, c'e' un incremento del numero di passeggeri trasportati sulle due tratte Roma Fiumicino-Palermo e Palermo-Roma Fiumicino (circa 241 mila passeggeri) e il calo dei passeggeri per Napoli-Milano Linate e Milano Linate-Napoli (circa 180 mila passeggeri), nonche' per Roma Fiumicino-Cagliari e Cagliari-Roma Fiumicino (circa 130 mila passeggeri). I principali paesi di origine/destinazione internazionale di passeggeri trasportati da vettori italiani nel 2009 sono Egitto (circa 1,7 milioni), Spagna (poco piu' di 1,4 milioni) e Francia (circa 1,4 milioni). Quest'ultimo paese e' quello per il quale si registra, rispetto all'anno precedente, la diminuzione piu' ampia in valore assoluto (meno 741 mila), mentre per la Spagna il calo e' pari a 473 mila e per l'Egitto risulta limitato a 182 mila unita'. Incrementi relativamente significativi si registrano per Israele (piu' 43 mila) e Albania (piu' 29 mila). Infine, a livello europeo, nel 2009 il complesso dei passeggeri trasportati e' diminuito del 6,2 per cento rispetto al 2008, passando da 1.181 a 1.107 milioni. I paesi che presentano il maggiore traffico sono Regno Unito, con poco meno di 200 milioni di passeggeri (e un calo di 15,7 milioni, rispetto al 2008), Germania, con circa 160,6 milioni (meno 7,2 milioni), Spagna, con circa 149 milioni (meno 13,3 milioni) e Francia con 117,6 milioni (meno 5,2 milioni); l'Italia si colloca al quinto posto, con circa 103,6 milioni di passeggeri (circa meno 3 milioni). Sia nel 2008, sia nel 2009, i primi cinque paesi rappresentano circa il 66 per cento dell'intero mercato europeo, con quote che vanno dal 18 per cento del Regno Unito al 9,4 per cento dell'Italia.
CALABRIA/REGIONE: STILLITANI, OK ASILI NIDO FAMILIARI (ASCA) - Catanzaro, 2 dic - ''In Calabria potranno sorgere degli asili nido anche nel contesto familiare perche' in una societa' moderna, rappresentano, insieme a quelli classici, delle strutture importanti e sono i punti di riferimento, non solo per quei genitori che sono impegnati nel mondo del lavoro, ma per tutto il sistema familiare. Per questo come assessorato guardiamo con grande interesse verso queste strutture, che sono, appunto, fondamentali e determinanti in una collettivita' attuale''. Lo ha detto l'assessore alle politiche sociali della Regione Calabria, Francescantonio Stillitani (Udc), commentando l'approvazione da parte della giunta regionale, su sua proposta, delle linee di indirizzo per la prima infanzia da 0 a 36 mesi per il periodo sperimentale 2010-2013 nell'ottica educativa e della conciliazione tra tempi di vita e di lavoro. Questo progetto introduce in Calabria per la prima volta la possibilita' di realizzare dei servizi educativi in un contesto familiare. In particolare spazi per bambini dai 18 ai 36 mesi, centri per bambini e famiglie, servizi e interventi educativi in contesto domiciliare. ''Si tratta di una vera e propria rivoluzione voluta dall'assessore - spiega un comunicato - che oltre a puntare alla trasformazione del concetto dell'assistenza all'infanzia, a stabilire delle regole certe per chi vuole espletare anche questa attivita', al di fuori delle strutture ricettive classiche come gli asili nido, punta a creare posti di lavoro, in una regione segnata da una disoccupazione elevata''. Il Dipartimento prevede di avviare in tempi brevi un Avviso Pubblico per la realizzazione e l'adeguamento di nidi d'infanzia privati e al contempo si prevede di erogare incentivi all'acquisto di servizi di cura in forma di voucher/buono per i servizi offerti da strutture specializzate (nidi, centri diurni/estivi per minori, ludoteche).
CALABRIA/SANITA': SINDACI, PREOCCUPAZIONI PER OSPEDALI MONTAGNA (ASCA) - Soveria Mannelli (Cz), 2 dic - Si e' svolto, a Soveria Mannelli (Cz), l'incontro dei rappresentanti dei Comuni con Ospedali Montani. All'incontro hanno partecipato i rappresentanti istituzionali e sanitari dei comuni interessati. ''Durante l'incontro - si legge in un comunicato - si e' preso in esame il Piano di Rientro, varato dal Governo Scopelliti, una strategia ritenuta necessaria, che, pero', assume delle ricadute drammatiche per il contesto nel quale sussistono queste strutture tanto che, all'unanimita', gli intervenuti hanno espresso preoccupazione per il futuro degli ospedali di montagna, qualora il Piano di'di Rientro dovesse essere realizzato cosi' come previsto''. Si e' dunque deciso ''di elaborare una proposta unitaria da presentare al Commissario Giuseppe Scopelliti, nella quale si prevedano miglioramenti rispetto a quanto previsto dall'attuale stesura del documento. Una proposta, firmata da tutti i presenti, che verra' elaborata e perfezionata dai Comitati, costituiti da politici e tecnici dei rispettivi Comuni e che, successivamente, verra' valutata nel corso della prossima riunione congiunta dei quattro comuni che si terra' a San Giovanni in Fiore, lunedi' 6 dicembre''. Chiesto un incontro al Presidente della Regione, durante il quale verranno esposte le proposte che nel frattempo saranno elaborate dal Comitato degli Ospedali di Montagna Calabresi al fine di apportare le modifiche necessarie al Piano di Rientro regionale e far si' che si rendano i servizi sanitari adeguati e di qualita' alle situazioni critiche che investono anche i comuni di montagna.
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