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mercoledì 16 febbraio 2011

Last news Calabria (21:30)


GIORDANO (IDV), PREMIARE IMPRESE CHE DENUNCIANO CRIMINALITA' (ASCA) - Reggio Calabria, 16 feb - ''Ho preso atto favorevolmente dell'accoglimento dei miei emendamenti finalizzati, da una parte, a premiare le imprese che abbiano denunciato atti di criminalita' organizzata nell'ambito degli appalti promossi anche dagli Enti locali che usufruiscano di finanziamenti regionali. Dall'altra, a uniformare la tracciabilita' dei flussi finanziari alla normativa nazionale, impedendo cosi' problemi di ordine burocratico nella gestione degli appalti''. E' quanto dichiara il consigliere regionale della Calabria , Giuseppe Giordano (Idv), a conclusione dei lavori della Commissione regionale contro il fenomeno della mafia in Calabria, rispetto ai quali si dichiara ''parzialmente soddisfatto''. ''In merito all'audizione di Boemi, responsabile della Sua - aggiunge Giordano - sono intervenuto per ribadire la necessita' del potenziamento della Stazione Unica sia sul piano delle risorse umane che strumentali, fondamentali per permettere un'azione di monitoraggio e controllo non solo in fase di appalto, ma anche nelle fasi precedenti e successive, verificando anche il rispetto dei tempi e il risultato finale delle opere rispetto al progetto''. ''Al contrario - conclude Giordano - mi trovo a dover rimarcare la pericolosita', sempre in tema di appalti, di un emendamento accolto che prefigura responsabilita' a carico delle imprese, ovvero la risoluzione del contratto, che non abbiano denunciato atti estorsivi o criminali, il tutto determinato anche con sentenza definitiva. C'e' il rischio che, in caso di ribaltamento delle decisioni giudiziarie nei gradi successivi, la Regione debba sopportare ingenti oneri finanziari a titolo di risarcimento danni. Questo il motivo per il quale attiveremo, in sede di Assemblea regionale, un serrato confronto su tale ipotesi''.

REGIONE: CONCLUSE AUDIZIONI COMMISSIONE ASSETTO TERRITORIO (ASCA) - Reggio Calabria, 16 feb - La quarta Commissione del Consiglio regionale della Calabria, ''Assetto ed utilizzazione del territorio - Protezione dell'Ambiente'', presieduta da Alfonso Dattolo, ha concluso la seduta dedicata alle audizioni dei soggetti interessati all'applicabilita' della legge sul Piano Casa nell'ipotesi di aree sottoposte a vincolo idrogeologico. Dopo la lettura della relazione di Giovanni Lagana' (dirigente Generale del Dipartimento dei Lavori Pubblici) e di Pasquale Gidaro (responsabile tecnico della struttura del Commissario Delegato all'Emergenza per la Provincia di Vibo Valentia) di cui ha dato lettura il presidente Dattolo, sono seguiti gli interventi del vice presidente della Provincia di Vibo Valentia, Giuseppe Barbuto; di Demetrio Beatino, (dirigente del Settore 8 Urbanistica del Comune di Vibo Valentia); Salvatore Mazzeo, (capostruttura del Commissario Delegato all'Emergenza per la Provincia di Vibo Valentia); Ettore Perziano, (assessore all'Urbanistica del Comune di Crotone (anche per delega del sindaco Peppino Vallone); Franco Torchia (sottosegretario alla Protezione Civile); Giovanni Ricca (segretario Generale dell'Autorita' di Bacino Regione Calabria); Nicola Giancotti (Capo struttura della Protezione Civile). ''La discussione - spiega il presidente Dattolo - ha messo in evidenza lo stato di difficolta' in cui versano le aree di Vibo e di Crotone, portando alla luce gli interventi che devono essere realizzati per rendere applicabile il Piano Casa anche in queste realta' segnate da eventi alluvionali. Il taglio tecnico delle relazioni ha dimostrato gli sforzi che gli Enti preposti stanno profondendo e che muovono in una doppia direzione: innanzitutto, sul fronte della messa in sicurezza del territorio e, successivamente, su quello dello sviluppo. Per quanto ci riguarda, seguiremo, tappa dopo tappa, questo importante percorso''.

GIORDANO (IDV), NO A IPOTESI LISTE BLOCCATE Reggio Calabria, 16 feb. - (Adnkronos) - ''La proposta avanzata dal governatore della Calabria riguardo il cambiamento della legge elettorale regionale, con relativa introduzione delle liste bloccate, non puo' essere condivisa per motivi di sostanza e opportunita'''. E' quanto dichiara il consigliere regionale dell'Idv, Giuseppe Giordano, secondo il quale ''mascherare dietro il pericolo di infiltrazioni mafiose l'inserimento delle liste bloccate rappresenta solo un'opportunita' per un modello in cui vi e' il controllo di pochi a discapito di molti; tutto cio' conferma e certifica il cesarismo scopellitiano''. ''La proposta lanciata dal governatore - prosegue - non sembra essere la piu' felice per proteggere la politica dalle infiltrazioni, dalle lobby o da gruppi di potere; cosi facendo, il rischio e' di rinchiudere il potere in sempre piu' segrete stanze, facendo venire meno l'essenza della democrazia che e' la trasparenza e la partecipazione''. Secondo Giordano ''e' fondamentale attivare un processo che dia vita ad una sana competizione politica con soggetti che non si impongono, ma si propongono. Il sistema delle liste bloccate costituisce un impedimento agli elettori che, in questo modo, non potranno scegliere ma, semplicemente, acconsentire alle designazioni fatte dalle segreterie dei partiti. Si configura, cosi', un vero e proprio commissariamento in cui controllato e controllore sono lo stesso soggetto''.

IMMIGRAZIONE:IN CALABRIA MEGAGOMMONI E BARCHE VELA OTTO SBARCHI DA INIZIO ANNO, CONFERMATE ROTTE DA PAESI ASIATICI (di Alessandro Sgherri) (ANSA) - CROTONE, 16 FEB - Le coste della Calabria, ed in particolare quelle del crotonese, sono la porta dell'Europa per i migranti provenienti dai Paesi asiatici, a differenza di quanto avviene in Sicilia, dove Lampedusa e' presa d'assalto da immigrati nordafricani. Anche le modalita' del trasporto sono profondamente diverse: vecchi barconi o pescherecci per la rotta Africa-Sicilia, mentre nei viaggi della speranza per la Calabria, ma anche per la Puglia, gommoni di lusso, barche a vela e yacht salpano le ancore dalle coste della Grecia. L'ulteriore conferma e' giunta dagli ultimi due arrivi che si sono registrati in nottata sulle cose del Crotonese, dove 48 tra afghani e iraniani sono giunti a bordo di un gommone, e del Salento, con lo sbarco di un'ottantina di immigrati clandestini di varia nazionalita' - afghani, iraniani, iracheni e pachistani, tra cui donne e bambini - scesi da un veliero. Modalita' nuove che si stanno ripetendo da mesi. Tanto da indurre gli inquirenti a pensare che dietro il traffico di esseri umani vi possa essere un'organizzazione internazionale con ramificazioni in Paesi dell'Est europeo. Un'ipotesi basata anche sull'arresto, in piu' occasioni, di scafisti ucraini. Con quello della notte scorsa salgono ad otto gli sbarchi in Calabria dall'inizio dell'anno, il terzo negli ultimi quattro giorni. Il natante su cui hanno viaggiato e' stato individuato al momento dell'arrivo, inseguito ed intercettato da unita' della guardia di finanza che hanno anche arrestato gli scafisti, tre albanesi. Il mezzo e' tutto il contrario di quelle vecchie carrette del mare che per anni hanno solcato il Mediterraneo. Si tratta, infatti, di un gommone veloce oceanico di 13 metri, dotato di tre motori da 250 cavalli ciascuno. Un'imbarcazione di lusso come quelle giunte nei mesi scorsi, l'ultima appena quattro giorni fa. Ad intercettare il gommone e' stato un elicottero del gruppo aeronavale di Taranto della guardia di finanza. I piloti hanno seguito le mosse del natante e dato l'allarme alle forze a terra che hanno trovato, a Isola Capo Rizzuto, 36 afghani, tra i quali due donne e sei bambini, e 12 iraniani. Quindi e' cominciata la caccia. All'inseguimento del gommone si sono poste due motovedette ed un guardacoste del Reparto operativo aeronavale di Vibo Valentia della guardia di finanza, e due guardacoste e lo stesso elicottero del gruppo di Taranto. Una corsa proseguita per tre ore che si e' conclusa a 40 miglia al largo di Capo Colonna. Con quello di stanotte salgono a 250 i migranti giunti in Calabria dall'inizio dell'anno. Tutti sono stati portati nel Centro di accoglienza Sant'Anna che si trova proprio a Isola Capo Rizzuto. E gli investigatori ritengono che questa non sia una coincidenza, ma che i mercanti di uomini facciano sbarcare li' la loro ''merce'' proprio perche' sicuri dell'assistenza agli immigrati. Il problema, adesso, e' che il Centro, a causa dell'emergenza di Lampedusa, e' saturo e rischia il collasso.

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