DUE FRATELLI UCCISI A CROTONE DOPO LITE,SI CERCA AUTORE OMICIDI IN CONCESSIONARIA MOTO. A SPARARE FRATELLO TITOLARE (di Alessandro Sgherri) (ANSA) - CROTONE, 19 GEN - Una lite per questioni economiche e poi otto colpi di pistola, sparati in rapida successione, che hanno lasciato sul terreno due cadaveri ed un ferito. E' quanto accaduto nel pomeriggio a Crotone, in una concessionaria di moto, la ''Maxi scooter'', che si trova nel centro della citta', non lontana dal Municipio. Adesso la squadra mobile sta ricercando il presunto autore. Si tratta del fratello del titolare del negozio, che subito dopo il duplice omicidio si e' dileguato facendo perdere le loro tracce. Le vittime ed il ferito sono tre fratelli, Alfredo Grisi, di 39 anni; Giuseppe, di 40, le due vittime, e Francesco, di 42, rimasto ferito. Quest'ultimo e' stato raggiunto da un proiettile alla testa ed e' ricoverato in prognosi riservata nell'ospedale di Crotone. L'uomo, comunque, non sarebbe in pericolo di vita. A sparare, secondo l'ipotesi degli investigatori, e' stato Gianfranco Giordano, ritenuto legato alla cosca Vrenna della 'ndrangheta, condannato in passato per associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico e attualmente imputato in un altro processo contro le cosche crotonesi. L'uomo sarebbe intervenuto in una seconda fase della discussione che i fratelli Grisi stavano avendo con suo fratello, Antonio. Una lite scoppiata per un credito vantato dai Grisi, pare per la vendita di un acquascooter. I toni si sono ben presto alzati e dalle parole si e' passati agli spari. Sul luogo del duplice omicidio, gli investigatori hanno trovato otto bossoli calibro 9. Quanti sono stati i colpi che hanno raggiunto i tre fratelli Grisi. Le vittime erano conosciute alle forze dell'ordine. Nel loro passato c'erano state inchieste per vari reati legati alla droga, alle estorsioni ed al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. I fratelli Grisi, originari di Cutro, grosso centro del crotonese, da anni si erano trasferiti a Verona, dove vivevano e svolgevano l'attivita' di imprenditori edili. In Calabria venivano solo nei periodi di vacanza. Anche questo aspetto e' ora al vaglio degli investigatori, che intendono accertare quale fosse il motivo della discussione ed a cosa si riferisse il credito vantato dai fratelli Grisi. Risposte che potrebbero venire da Antonio Giordano, che subito dopo il fatto e' stato portato in Questura per essere sentito. (ANSA).
SICUREZZA: ESERCITO PER VIGILANZA SU CANTIERI A3 IN CALABRIA DECISIONE DOPO POTENZIAMENTO REPARTI GIA' PRESENTI A REGGIO (ANSA) - REGGIO CALABRIA, 19 GEN - L'Esercito sara' utilizzato per la vigilanza sui cantieri dell'A3 al fine di prevenire attentati ed intimidazioni ai danni delle imprese impegnate nei lavori di ammodernamento. La decisione scaturisce dal potenziamento dei reparti dell'Esercito gia' dislocati a Reggio Calabria, con l'invio di altri settanta militari oltre agli ottanta che sono presenti in citta' per la vigilanza negli uffici della Corte d'appello, della Dda, della Procura generale e dell'abitazione del Procuratore generale, Salvatore Di Landro. Il prefetto di Reggio, Luigi Varratta, ha convocato per venerdi' prossimo una riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica per definire i dettagli dell'operazione.
CASO RUBY: GIOVANE MAROCCHINA, MAI TOCCATA CON UN DITO DA PREMIER/ADNKRONOS A TUTTI RACCONTAVO DI UNA VITA PARALLELA Milano, 19 gen. (Adnkronos) - Silvio Berlusconi ''non mi ha mai toccata con un dito''. E poi ''mi ero presentata come Ruby, egiziana di 24 anni''. Ospite della trasmissione Kalispera condotta da Alfonso Signorini, Karima El Mahroug, la giovane marocchina al centro dell'inchiesta scandalo che vede il premier indagato per concussione e prostituzione minorile, afferma di aver visto il Presidente del Consiglio solo poche volte, nega di avergli chiesto 5 milioni in cambio del silenzio e dice di essergli ''riconoscente a vita perche' nessuno mi ha mai dato qualcosa senza un tornaconto''. Fasciata da un paio di jeans attillatissimi, stivali con tacco e camicia leopardata, Ruby risponde alle domande di Signorini e racconta una vita fatta di sofferenze e violenza che l'hanno portata a inventare ''una vita parallela dove poter raccontare tutto quello che mi e' mancato''. Cosi', per la prima volta, Karima sembra prendere le distanze da Ruby (nome che la ragazza dice di aver scelto perche' era quello della protagonista di una serie di telefilm che lei guardava,ndr) e racconta di essere stata violentata a 9 anni dagli zii paterni. ''Ma mia madre mi disse di stare zitta perche' tanto la colpa sarebbe ricaduta su di me e avrei rovinato la famiglia''. Dopo quell'episodio, pero', Karima, che fino allora era stata cresciuta da una nonna mentre il padre lavorava alla Fiat di Torino e la mamma come cuoca in un centro lontano da casa, si trasferisce in Italia con la madre. In Italia, Karima dice di aver sperato in una vita migliore. ''credevo che il papa' mi avrebbe protetto, frequentavo le elementari e andavo anche a catechismo di nascosto, aiutata dalle maestre''. La famiglia El Mahroug, intanto, passa dalla Calabria in Sicilia dove il padre, dopo un incidente che gli aveva fatto perdere il posto in Fiat, si era reinventato venditore di tappeti.
ENEL, RADDOPPIATI IN UN ANNO IMPIANTI FONTI RINNOVABILI (ASCA) - Catanzaro, 19 gen - Sono ben 1734 i nuovi impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili che Enel ha connesso alla rete elettrica in Calabria nel corso del 2010. Una cifra consistente che, aggiungendosi ai 1606 gia' connessi fino al 2009, fa praticamente raddoppiare il numero di impianti verdi presenti sul territorio Calabrese. Cosenza e Catanzaro le province piu' virtuose che spiccano per numero di impianti e che, rispettivamente, con 1280 e 888 impianti, guidano la classifica del maggior numero di connessioni, mentre e' la provincia di Crotone quella che ha la maggiore potenza complessiva con 306 megawatt (MW). Seguono Reggio Calabria con 670 impianti e 69,9 MW di potenza complessiva e Vibo Valentia con 210 impianti e 75,9 MW di potenza complessiva. ''Abbiamo raggiunto questi risultati anche grazie all'impegno costante sul fronte tecnico-autorizzativo, mettendo quindi a disposizione dei produttori l'esperienza maturata e promuovendo il confronto positivo con la Pubblica Amministrazione - afferma Gioacchino Marino Cerrato Responsabile Distribuzione Territoriale Rete Calabria di Enel - Infrastrutture e Reti. In questi anni abbiamo constatato che l'energia prodotta dalle fonti rinnovabili e il modello di generazione distribuita stanno modificando il sistema di produzione di energia elettrica e la stessa concezione della rete. Stiamo lavorando ad un progetto di rete per il futuro ormai prossimo. Una rete elettrica simile a internet: tutti accedono, prendono e forniscono energia, scambiano informazioni e sono ''attivi''. La rete elettrica del futuro sara' quindi intelligente (Smart Grid) e in grado di far dialogare produttori e consumatori, di interpretare in anticipo le esigenze di consumo e adattare con flessibilita' la produzione. L'Italia e' in prima fila nello sviluppo di queste reti anche grazie ai milioni di contatori elettronici istallati su tutto il territorio''. In Calabria sono ormai molte le abitazioni dotate di un impianto che utilizza fonti rinnovabili e cio' testimonia una forte attenzione nei confronti dell'ambiente che si coniuga alla possibilita' di remunerare rapidamente l'investimento grazie agli incentivi statali previsti dal Conto Energia.
SICUREZZA: PREFETTO DI REGGIO CALABRIA CONVOCA COORDINAMENTO FORZE DI POLIZIA Reggio Calabria, 19 gen. (Adnkronos) - Il prefetto di Reggio Calabria, Luigi Varratta, ha convocato per dopodomani alle 9 una riunione di coordinamento delle forze di polizia nel corso del quale saranno esaminate una serie di questioni concernenti la tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica in ambito provinciale. Tra queste, la definitiva valutazione in ordine all'estensione dell'utilizzo dell'Esercito all'attivita' di sorveglianza dei cantieri dell'A3, dove si sono registrati numerosi atti intimidatori e di danneggiamento negli ultimi mesi. Nel corso della riunione, informa una nota della prefettura, saranno inoltre approfonditi gli episodi del lancio di sassi sulla Ss 106, alcuni episodi intimidatori che hanno colpito amministratori locali, le rapine ai danni di distributori di carburante verificatesi nelle ultime settimane nella piana di Gioia Tauro. Alla riunione sara' presente anche il procuratore di Palmi, Giuseppe Creazzo. Infine, insieme al sindaco di Reggio Calabria e al commissario straordinario dell'Aterp, saranno definite le procedure operative per lo sgombero degli alloggi di edilizia residenziale pubblica occupati abusivamente.
1 GIOVANE SU 5 NE'STUDIA E NE'LAVORA,ITALIA PEGGIORE UE META'DONNE NON HA E NON CERCA POSTO,45% DISOCCUPATI OLTRE 1 ANNO (di Marianna Berti) (ANSA) - ROMA, 19 GEN - L'Italia non e' un Paese per giovani. Nella fotografia scattata dall'Istat sulla Penisola non c'e' spazio per i ragazzi: oltre due milioni di loro, il 21,2% della popolazione tra i 15 e i 29 anni, non studia e non lavora. E' la quota piu' alta in Europa, nessun altro, tra i principali stati dell'Ue, fa peggio. E le cifre diventano ancora piu' alte se si guarda alle donne (24,4%) e al Mezzogiorno (30,3%). E' uno dei nodi dell'Italia e i dati Istat ne tracciano i contorni. Era stato affrontato nel discorso di fine anno dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dedicato proprio ai giovani e al loro ''malessere'', ai problemi causati dalla disoccupazione. D'altra parte secondo Napolitano la partita sul futuro dei giovani coincide con quella dell'intero Paese. La ferita, quindi, si riapre, e il fronte lavoro si arricchisce di nuovi record negativi. Infatti, basta tornare indietro di qualche giorno per ritrovare dati Istat che parlano del tasso di disoccupazione, generale e giovanile, ai massimi dal 2004, ovvero dall'inizio delle serie storiche. Le cifre diffuse oggi consegnano all'Italia anche altri 'primati'. Siamo in testa in Europa per la quota di ragazzi, uno su cinque, 'costretta' dalla crisi a stare a casa a fare il 'bamboccione'. Nel mega rapporto dell'Istituto questi giovani vengono chiamati 'Neet' (Not in Education, Employment or Trayning ), un acronimo anglosassone che sta per ''fuori da tutto''. Si tratta di un esercito che tocca la sua vetta nel 2009, dopo la spinta arrivata con la crisi. Ma gia' nel 2008 l'Italia si piazzava ai vertice tra i Paesi Ue aderenti all'Ocse, seguita da Spagna, Ungheria e Grecia (tra i piu' virtuosi Paesi Bassi, Danimarca, Lussemburgo). E se si guarda alla Penisola con la lente d'ingrandimento, si scopre che i Neet nel Sud sono quasi uno si tre (33,5% in Campania,335 in Sicilia, 28,8% in Calabria). Un altro record negativo, spetta alle donne: in Italia quasi una su due ne' cerca ne' ha un posto e cosi' il Paese puo' annoverare un tasso d'inattivita' femminile (48,9% nel 2009) che nell'Ue a 27 e' secondo solo a Malta. Non va meglio se si fa riferimento al tasso d'occupazione (46,4%), infatti si resta sempre in coda alla graduatoria dell'Ue. La crisi ha cosi' accentuato i punti deboli e i segni che ha lasciato rischiano di diventare indelebili, basti pensare che quasi la meta' dei disoccupati e' alla ricerca di un lavoro da oltre un anno. Una spiegazione a dati che posizionano l'Italia in fondo alle classifiche del Vecchio Continente puo' arrivare dalla quota del lavoro sommerso (11,9%). Il presidente dell'Istat, Enrico Giovannini, conferma che la crisi ha ''colpito sopratutto i giovani'', e che ''molti rischiano di essere completamente esclusi''. Inoltre, finora si ''e potuto contare sulle famiglie, che fanno ''da ammortizzato sociale'', ma, si chiede Giovanni, ''fino a quando sara' possibile?''. Anche la situazione delle donne preoccupa, per il presidente della Confindustria Emma Marcegaglia ''sarebbe necessario avere maggiore flessibilita', sopratutto negli orari'', mentre per il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, l'Italia sconta una scarsa considerazione del sesso femminile. Le donne sono viste come ''merce'', sottolinea.
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