Visita il nuovo sito Italia Inchieste

E' ONLINE IL NOSTRO NUOVO SITO ITALIA INCHIESTE (http://italiainchieste.it/) CON PIU' NOTIZIE, PIU' SPAZIO PER I LETTORI, PIU' INTERATTIVITA', VIDEO E NOVITA'... VI ASPETTIAMO!!!

mercoledì 19 gennaio 2011

Last news Calabria (13:30)

DROGA: CARABINIERI ROS SGOMINANO TRAFFICO STUPEFACENTI, 15 ARRESTI Roma, 19 gen. - (Adnkronos) - I carabinieri del Ros e dei comandi provinciali di Verona, Brescia e Reggio Calabria stanno eseguendo 15 provvedimenti cautelari in carcere, emessi dal Gip del tribunale di Verona su richiesta della locale Procura nei confronti di un sodalizio criminale dedito al traffico di stupefacenti. Tra le persone colpite dalle misure anche due affiliati alla cosca della 'ndrangheta Anello-Fumara, attiva a Filadelfia (Vv) e nei Comuni limitrofi.


COMUNI: RICERCA, AL SUD SPENDONO DA RICCHI CON LEVA FISCALE DA POVERI (ASCA) - Roma, 19 gen - Ci sono Comuni cicala localizzati soprattutto in Sardegna, Sicilia e Molise che spendono troppo senza averne la possibilita', e comuni formica, in Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto, che invece pur avendo una capacita' fiscale elevata stringono la cinghia. Questi i primi risultati di uno studio del Centro Studi Sintesi di Venezia che, ''in questa delicata e cruciale fase di attuazione del federalismo fiscale comunale, ha voluto verificare la relazione tra la capacita' fiscale (imponibile Irpef procapite) e la dimensione della spesa corrente dei comuni italiani''. In Italia, si legge nella ricerca, una fetta importante di Comuni ha una spesa corrente procapite superiore al 30% della media, tra questi ve ne sono alcuni che hanno una capacita' fiscale decisamente bassa. Sono infatti il 5,75% dei 7.750 comuni analizzati le realta' locali dove il reddito procapite dei residenti, misurato dall'Irpef e' inferiore al 70% di quello medio nazionale e contestualmente la spesa corrente supera del 30% quella media nazionale. Sono soprattutto i comuni delle regioni del Sud che presentano questo squilibrio ed in particolare in Sardegna (42,82% di tutti i comuni sardi) sono quasi la meta', ma ve ne sono parecchi anche in Sicilia (29,2%) e in Molise (24,56%). Abruzzo (7,94%), Basilicata (7,81%) e Calabria (7,16%) ospitano una quota di Comuni con questo ''squilibrio'' in proporzione superiore al resto d'Italia, mentre al contrario Friuli Venezia Giulia, Toscana, Emilia Romagna e Veneto ne hanno soltanto uno. Chiude la graduatoria la Valle d'Aosta, che non presenta comuni a bassa capacita' fiscale ed ad alta spesa corrente procapite. Se si osservano i comuni capoluogo, le citta' meno equilibrate da questo punto di vista sembrano essere Napoli (indice di spesa al 129% e capacita' fiscale al 64%), Catania (116%;64%), Lanusei (108%; 68%), Palermo (102%; 62%), Cosenza (106%; 71%), Oristano (108%; 78%), Salerno (110%; 81%), Cagliari (124%; 99%), Nuoro (102%; 81%), Lecce (104%; 83%) e Potenza (104%; 84%). Al contrario la maggior parte dei capoluoghi italiani (72%) si trovano in una situazione di sostanziale reciprocita' tra quanto possono spendere sulla base della capacita' fiscale e quanto effettivamente poi spendono. I ''capoluogo formica'' che hanno una buona, se non ottima capacita' di reddito, quindi livelli di Irpef procapite superiori alla media, ma presentano propensione alla spesa piuttosto bassa si dividono tra Emilia Romagna (Piacenza, Reggio nell'Emilia e Ferrara), Lombardia (Bergamo, Cremona, Sondrio e Varese), Piemonte (Biella, Cuneo, Novara e Vercelli) e Veneto (Belluno, Padova, Treviso, Verona e Vicenza), salvo alcune eccezioni localizzate fuori da queste regioni, tra cui quella della capitale Roma. ''Questo studio che da un lato analizza la capacita' fiscale dei comuni e dall'altro la confronta con la propensione alla spesa non mette in discussione - affermano i ricercatori del Centro Studi Sintesi - la perequazione e il principio di solidarieta' tra i territori, bensi' contribuisce unicamente a fare un po' di luce sulla necessita' di abbandonare il criterio della spesa storica per passare ad un piu' adeguato sistema di finanziamento basato sugli effettivi fabbisogni di spesa''.

UCCISO DAVANTI SALA GIOCHI, VITTIMA ORIGINARIO DELLA CALABRIA (AGI) - Roma, 19 gen. - E' originario della Calabria l'uomo ucciso questa mattina a Roma, in una vera e propria esecuzione davanti ad una sala giochi di Via Pietro Fumaroli. Si tratta di Angelo De Masi, nato a Vibo Valentia, di 44 anni. L'uomo era gia' conosciuto alle forze dell'ordine per alcuni precedenti penali. Gli agenti della Squadra Mobile della capitale, che si occupano delle indagini, non escludono, al momento, alcuna pista anche se quella prevalente sembra essere un regolamento di conti nell'ambito della malavita.
CATANZARO: SINDACATI, CARENZA DI PERSONALE NELL'AZIENDA OSPEDALIERA (ASCA) - Catanzaro, 19 gen - ''Cgil, Cisl, Uil unitamente alla RSU, e' da anni che denunciano la grave carenza di personale nell'Azienda Ospedaliera ''Pugliese Ciaccio'' di Catanzaro, aggravatasi con il Piano di Rientro in sanita'''. Lo si legge in una letterache i Sindacati hanno inviato al Commissario dell'Azienda Ospedaliera e al Presidente della Giunta regionale della Calabria, oltre che al Prefetto di Catanzaro. ''La nostra denuncia - scrivono - ha lo scopo di tutelare i diritti degli ammalati e del personale in servizio. Nella sanita' pubblica e' ormai allarme rosso : nel corso dell'anno 2010, infatti, ausiliari, ostetriche, coordinatori (ex-capo-sala), personale tecnico, e ben 24 infermieri, sono andati in pensione; altri se ne aggiungeranno nel primo trimestre del 2011 ed ancora altri nel prosieguo dei mesi a venire''. Per questo, i Sindacati si dicono ''costretti a ribadire, ancora una volta, come il personale tutto lavori con impegno ed abnegazione a fronte di una totale assenza di prospettive non solo economiche, ma anche di crescita professionale''. CGIL , CISL, UIL e la RSU chiedono al Commissario Straordinario dell'Azienda Ospedaliera e al Dirigente Generale del Dipartimento Regionale alla Salute ''di adottare ogni misura idonea a garantire gli standard organizzativi per il mantenimento dei livelli di assistenza con il necessario personale , anche attraverso le deroghe che i casi limite come quello del Pugliese Ciaccio impongono''.

ISTAT: SPESA PER PROTEZIONE SOCIALE AL 30% PIL, SOPRA MEDIA UE (AGI) - Roma, 19 gen. - In Italia la spesa per la protezione sociale assorbe quasi il 30% del Pil e il suo ammontare per abitante supera i 7.500 euro annui (anno 2009). Nel confronto europeo l'Italia si colloca al di sopra della media dell'Unione. E' quanto emerge dal rapporto Istat, 'Noi Italia', in cui si sottolinea che "la spesa per l'assistenza sociale erogata dai comuni rappresenta una componente importante del sistema di welfare adottato a livello locale". In valore assoluto la spesa sociale dei comuni ammonta a 6,6 miliardi di euro e il valore medio per abitante e' pari a 110,7 euro (anno 2008). La spesa per prestazioni sociali e' pari al 17,3% del Pil e corrisponde a un importo pro capite di 4.544 euro (anno 2008). Nell'Italia settentrionale si concentra la quota maggiore sia della spesa per prestazioni sociali (50,5%), sia delle entrate contributive (56,3%). Nel complesso sono state erogate 23,8 milioni di pensioni, per una spesa pari a 241.109 milioni di euro, il 15,4% del Pil (anno 2008). Nel 2008, il 51% dei comuni italiani ha attivato almeno un servizio tra asili nido, micronidi o altri servizi integrativi/innovativi per l'infanzia, il 12,6% in piu' rispetto al 2004. Molte regioni del Mezzogiorno sono ancora lontane dal garantire la diffusione di questa componente essenziale per consentire la conciliazione degli impegni casa-lavoro e favorire l'accesso delle donne al mercato del lavoro. La percentuale di bambini in eta' 0-2 anni che fruisce di servizi per l'infanzia e' pari al 12,7%. Molto ampio risulta il divario regionale: in Valle d'Aosta il 28,4% dei bambini fino a 36 mesi fruisce del servizio, percentuale che scende al 2,7% in Calabria. 

ISTAT:A SUD IRREGOLARE 1 LAVORATORE SU 5,SONO 12% IN ITALIA (ANSA) - ROMA, 19 GEN - ''La quota di unita' di lavoro irregolari e' pari all'11,9%. Nel Mezzogiorno puo' essere considerato irregolare quasi un lavoratore su cinque; nell'agricoltura circa uno su quattro''. E' quanto rende noto l'Istat nel rapporto 'Noi Italia. 100 statistiche per capire il paese in cui viviamo', con riferimento alla situazione nel 2008. La quota del sommerso, cosi', si mantiene ''abbastanza rilevante'', spiega l'Istituto, ''confermando il dato del 2007, in lieve calo rispetto al biennio 2005-2006''. La Regione con la quota piu' alta e' la Calabria (26,6%), mentre quella con la percentuale piu' bassa e' l'Emilia Romagna (8,5%)

CALABRIA: CONFINDUSTRIA, OK PDL REGIONALE CONTRO 'PIZZO' (ASCA) - Catanzaro, 19 gen - ''La proposta di legge per sostenere gli imprenditori che denunciano il pizzo e le estorsioni, illustrata dal Governatore Scopelliti e' un passo importante della Calabria nel processo di contrasto e di lotta alla criminalita'. E', infatti, fondamentale che, accanto alle azioni ed iniziative che Confindustria Calabria sta portando avanti contro la ''ndrangheta nella sensibilizzazione dei propri associati alla denuncia, si affianchi anche una iniziativa di carattere istituzionale, utile non solo e non tanto a sostenere finanziariamente chi vuole denunciare, ma a far sentire la partecipazione delle Istituzioni a questo lento e complesso processo di rivoluzione culturale''. Lo si legge in una nota di Confindustria Calabria. ''E' evidente, pero' - continua la nota - che si auspica anche la forte adesione degli Enti sub regionali all'iniziativa legislativa della Giunta regionale, per fare in modo che l'efficacia delle Legge possa dispiegarsi compiutamente su tutto il territorio regionale. L'ultimo attentato al Presidente Restuccia - che con coraggio e pervicacia continua ad operare nella sua terra nonostante i numerosi attentati subiti - la dice, infatti, lunga sulle pressioni che le nostre imprese subiscono nell'espletamento delle loro attivita' e di quanto sia lontano l'obiettivo di liberare la nostra economia da ogni condizionamento malavitoso''.

SANITA': CGIL MEDICI, CAOS IN PRONTO SOCCORSO COLPA DI TAGLI INDISCRIMINATI Roma, 19 gen. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - "Le attese sempre maggiori al pronto soccorso sono spesso inevitabili conseguenze di una sbagliata politica sanitaria di tagli indiscriminati, portata avanti in primo luogo nelle Regioni con i piani di rientro, dal Lazio alla Campania, dalla Sicilia alla Calabria". Ad affermarlo e' Massimo Cozza, segretario nazionale della Fp Cgil medici, che commenta cosi' l'allarme lanciato dagli specialisti dei reparti di medicina di emergenza, che all'Adnkronos Salute hanno fornito un quadro a tinte fosche sullo stato di salute dei pronto soccorso italiani. "Si chiudono giustamente -sottolinea Cozza- i cosiddetti ospedali 'piccoli e pericolosi', ma senza aver costruito valide alternative sul territorio aperte 24 ore su 24 e senza un potenziamento dell'assistenza domiciliare. Si crea cosi' una doppia costrizione per cittadini e medici. Il cittadino -aggiunge- e' quindi costretto a rivolgersi al pronto soccorso dell'ospedale piu' grande in modo inappropriato, creando un corto circuito a danno di chi ha bisogno urgente di cure che non potrebbero essere effettuate sul territorio". Per Cozza, i medici e il personale dei dipartimenti di emergenza "sono stretti in una tenaglia, che vede da una parte riversarsi in modo improprio al pronto soccorso cittadini che comunque dovranno essere visitati, dall'altra parte non sono sempre in grado di garantire il posto letto a chi ne ha bisogno. I posti letto, infatti -sottolinea- sono sempre di meno ed e' sempre piu' difficile poter dimettere in assenza di una rete assistenziale territoriale. E la situazione -aggiunge- rischia di diventare ancora piu' drammatica con il blocco del turnover e il dimezzamento dei precari nelle Regioni con i piani di rientro, che andra' a colpire in primo luogo proprio il pronto soccorso. Per ora - conclude Cozza - siamo comunque riusciti a tamponare il rischio di licenziamento dei precari con accordi regionali, a partire dal Lazio e dalla Campania".

CALABRIA: GUCCIONE (PD), NO RICONVERSIONE CENTRALE ENEL A BIOMASSE (ASCA) - Reggio Calabria, 19 gen - ''Che la Centrale del Mercure si trovi all'interno del Parco Nazionale del Pollino e' gia' di per se' una notizia che potrebbe fare il giro del mondo''. E' quanto ha affermato il Consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione, prendendo la parola nella Commissione regionale ''Assetto e utilizzazione del territorio-Protezione dell'ambiente'' riunitasi a Reggio Calabria sotto la presidenza di Alfonso Dattolo, che ha ascoltato Ferdinando Laghi, in rappresentanza del forum ''Stefano Gioia'', sul progetto di conversione a biomasse della Centrale elettrica dell'Enel ''Valle del Mercure'', ubicata nel comune di Laino Borgo. ''Come e' potuto accadere, infatti - ha proseguito Guccione - che si sia scelto un sito che, per sua definizione, e' da salvaguardare e proteggere sotto ogni punto di vista? E come ha potuto, nel settembre 2010, l'allora dirigente dell'assessorato regionale competente rilasciare un provvedimento autorizzativo senza neanche convocare una Conferenza dei Servizi e davanti ad pronunciamento nettamente contrario del Parco del Pollino e della Comunita' del Parco?''. ''Alla luce di quanto e' accaduto in questi anni -ha concluso Guccione - e' urgente sospendere immediatamente l'iter avviato anche in conseguenza del sopraggiunto pronunciamento del TAR Calabria ed intraprendere un percorso di approfondimento con tutti i soggetti istituzionali del territorio, con i dipartimenti della Regione Calabria e i competenti ministeri, affinche' si pervenga ad un iter decisionale che, con determinazione e con chiarezza, si pronunci definitivamente su tale insediamento''.

Elezioni/ Sondaggio: Terzo polo al 14%, Senato senza maggioranza Elezioni/ Sondaggio: Terzo polo al 14%, Senato senza maggioranza Centrodestra non supera 155 senatori, alleanza determinante Roma, 19 gen. (TMNews) - Terzo polo intorno al 14 per cento e Senato senza maggioranza. Sarebbe questo il risultato più probabile di eventuali elezioni politiche anticipate, secondo una proiezione di Ipr Marketing basata su un sondaggio eseguito tra dicembre e gennaio, reso noto oggi da Repubblica.it. Sondaggio e proiezioni danno vita a tre scenari: uno "normale", uno molto favorevole al centrodestra, uno molto favorevole al centrosinistra. In nessun caso uno schieramento supererebbe quota 155 senatori quando per una maggioranza risicata ce ne vogliono 158 (sui 315 seggi del Senato), e almeno 165/170 per reggere davvero un governo. Il Terzo polo, in caso di voto anticipato, si presenterà dappertutto come un unico partito per garantirsi seggi in tutte le regioni. E ci riuscirebbe. Stando ai dati Ipr, infatti, solo in Molise, Trentino e Valle d'Aosta i centristi uscirebbero a mani vuote. E in almeno dieci regioni otterrebbero più di un seggio con punte di 5 in Piemonte e Campania e addirittura 6 in Sicilia. Una situazione che si conferma in tutti e tre gli scenari presi in esame: il Terzo Polo raggiungerebbe sempre i 44 seggi, largamente sufficienti per impedire il prevalere di una delle due coalizioni. Secondo il sondaggio, il centrodestra (Pdl o quel che sarà più Lega) si attesterebbe intorno al 42,5 per cento, il centrosinistra (allargato a una sorta di Nuovo Ulivo dall'Idv al Sel e a Rifondazione passando per il Pd) sul 40% e i centristi al 14%. Altre forze più piccole (dai grillini alle liste locali) si dividerebbero il restante 3,5%. Ipr ha preso i dati relativi a ciascuna regione e ha provato a costruire gli scenari. Nel numero 1 (quello considerato più "normale" e più probabile), il centrosinistra vincerebbe in 13 regioni: Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna, Trentino Alto Adige e Valle d'Aosta, tutte quelle dove già governa più quelle (Lazio, Abruzzo, Calabria e Sardegna) dove il Terzo Polo diventerebbe determinante a sfavore del centrodestra che uscirebbe battuto proprio a causa del voto ai centristi. I totali vedrebbero il centrodestra con 137 seggi, il centrosinistra con 134 e il centro con 44. Nel secondo scenario, il Terzo polo mantiene i suoi 44 seggi sempre grazie al superamento dello sbarramento dell'8% in quasi tutte le regioni e il centrodestra riesce a vincere anche in Liguria, Lazio, Abruzzo, Calabria e Sardegna. Ma neppure questo sarebbe sufficiente a portare a casa una maggioranza ancorché risicata. Tirate le somme, infatti, il centrodestra raggiungerebbe 155 seggi e il centrosinistra scivolerebbe a quota 116. Il Terzo polo, a quota 44, sarebbe determinante. L'ultimo scenario è quello più favorevole al centrosinistra che riuscirebbe a conquistare anche la Campania arrivando a quota 143 contro i 128 del centrodestra, ma, di nuovo, la maggioranza sarebbe impossibile a meno di un'alleanza col Terzo Polo.


DROGA: SPACCIO TRA COLOMBIA E ITALIA, 41 ARRESTI NEL MILANESE (ASCA) - Milano, 19 gen - I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Milano stanno eseguendo 41 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di componenti di una presunta organizzazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti tra Colombia e Italia, falsificazione di documenti, corruzione, riciclaggio, detenzione illegale di armi e munizioni, trasferimento fraudolento di valori e truffa. Gli arrestati sono per la maggior parte italiani. Un'ordinanza ha raggiunto anche un uomo di origine calabrese che si trovava gia' in carcere e da li' organizzava le attivita' di spaccio. Nell'indagine sono coinvolti anche due appartenenti alla 'ndrangheta, ma l'organizzazione non e' di stampo mafioso. Gli uomini delle Fiamme Gialle stanno eseguendo il sequestro preventivo di immobili e di un complesso aziendale nelle province di Milano e Monza Brianza. Gli arresti hanno coinvolto anche la Calabria. Maggiori dettagli saranno divulgati nel corso di una conferenza stampa che si terra' alle 10,30 presso la sede del Nucleo di Polizia Tributaria a Milano.

Nessun commento:

Posta un commento

Puoi commentare questa notizia.