"Stupisce che mentre la Calabria è in sofferenza acuta, il porto di Gioia Tauro privo di supporti progettuali, la sanità allo sbando, i precari senza tutele e risposte e le Omeca a rischio chiusura, il presidente Scopelliti trovi il tempo di chiedere al presidente Monti garanzie sul Ponte dello Stretto".
Lo sostiene il consigliere regionale del Gruppo Misto Pasquale Tripodi, secondo il quale "Le priorità della Calabria sono ben altre, per esempio la dotazione infrastrutturale di base, l'opportunità di lavoro per il nostro capitale umano che ha ripreso da tempo ad emigrare o la messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico. La grande fiducia data un anno e mezzo fa al governatore dai calabresi, implicava - spiega Tripodi - l'impegno della Regione di rinnovare la Calabria e dar vita ad un inedito coinvolgimento, dal basso, di tutte le forze politiche, sociali e culturali per rendere più forte la Calabria sui tavoli romani ed europei. Oggi la Calabria continua a non ottenere risultati, perché il progetto di compattare le forze politiche calabresi sulle istanze più utili per rilanciare lo sviluppo economico e sociale, ha subito un' evidente battuta d'arresto".
Ad avviso di Tripodi: "Isolatamente, o presentandoci a Roma in ordine sparso, considerata la logica centralizzata degli interessi forti nel Paese, specie quelli delle aree ricche, non si ottengono risultati. Né servono, per ridare potere negoziale alla Calabria, richieste come quella del Ponte, un'opera che non solo non rientra tra le priorità del sistema regionale, ma è del tutto velleitaria non essendoci, per realizzare l'opera, né i soldi necessari né alcuna volontà politica ed imprenditoriale".
Tripodi conclude con una proposta: "Il mio suggerimento, non certo per fare polemica inutile, è di fermare la macchina della Regione che si muove, come nel caso della forestazione e degli enti sub regionali in agricoltura, in maniera confusionaria, e di fare un tagliando sull' operato dell'Esecutivo su ogni singolo settore. Dopodiché, nell'interesse generale, il presidente Scopelliti, se davvero intende evitare che la Regione continui a fare buchi clamorosi nell'acqua, a mio avviso dovrebbe venire in Consiglio regionale e spiegare quali politiche economiche intenda mettere in atto per dare una svolta alla Calabria nel nuovo scenario politico nazionale e, sulla base delle sue proposte, nella distinzione dei ruoli, chiedere il coinvolgimento di tutte le forze politiche. Posto che il rischio che stiamo correndo, in mancanza di ripensamenti puntuali, è l'emarginazione definitiva della Calabria. I grandi temi dello sviluppo appartengono a tutti ed è dovere di tutte le forze politiche concorrere, ognuna per la propria parte, ad offrire soluzioni che giovino alla Calabria".
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