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martedì 6 dicembre 2011

Gli studenti di Reggio Calabria vincono il primo premio del Ragazz i Spot Festival con il dvd “Tempo rubato... alla ndrangheta’’

Un grande traguardo per gli studenti della scuola media reggina Gebbione-Bevacqua, ma anche un percorso che continua attraverso nuovi laboratori musicali, organizzati dal Museo della ndrangheta in tutte le scuole d'Italia.
Con il dvd "Tempo rubato… alla ndrangheta", gli studenti della scuola reggina, sabato 3 dicembre, si sono guadagnati l'aquilone d'oro del Ragazzi Spot Festival, organizzato a Marano in Campania.
Un prestigioso primo premio, riservato alla sezione documentari. Il Festival, giunto alla sua quattordicesima edizione, ha radunato ragazzi di tutta Italia, ospitati dalle famiglie maranesi, che hanno portato al teatro ''Giancarlo Siani'' i loro lavori: spot, pubblicità progresso, cortometraggi e documentari.
Fra tutti, appunto, la giuria, composta dagli stessi ragazzi, dall'attore Renato Scarpa e da altre personalità legate al mondo del cinema e della legalità, fra cui il magistrato palermitano Antonio Ingroia, ha premiato i giovani calabresi con un progetto unico che li ha visti assoluti protagonisti, sotto la guida del musicista Vincenzo Mercurio del Museo della ndrangheta, dell'insegnante Elsa Romano e del rapper dei Kalafro Simone Squillace.
"Il progetto – dicono Vincenzo Mercurio e Simone Squillace – è legato al Pon C3, dedicato alla legalità, dal titolo ''Le(g)ali al Sud''. Abbiamo iniziato l'anno scorso con i laboratori musicali per studiare i cosiddetti "canti di malavita" che, attraverso la promozione di un laboratorio creativo, sono stati ribaltati completamente dagli alunni, diventando così "canti di buonavita" che esaltano la legalità, il rispetto per gli altri e la cittadinanza attiva''.
I laboratori sono poi confluiti nel dvd che contiene un documentario in cui le voci dei ragazzi raccontano la preziosa esperienza e gli insegnamenti che ne hanno tratto e un vidoclip musicale, quello del brano "La Ballata Collettiva" dei Kalafro, tratto dall'album "Resistenza Sonora", sostenuto dal Museo della ndrangheta.
Il brano, caratterizzato a livello musicale dalla mescolanza dei generi afroamericani (rap, reggae ecc.) con le sonorità tipiche della tarantella, è il racconto di una società ideale in cui la ndrangheta è definitivamente sconfitta e lo Stato "prende davvero le tue difese", come recita il testo.
"Un brano ideale – dice la preside dell'istituto Gebbione-Bevacqua Mariarosaria Crucitti - per essere raccontato dai volti e dalle emozioni dei ragazzi che, crediamo, ne abbiano tratto un messaggio importante: con l'impegno, la legalità e la dedizione si raggiungono risultati limpidi e importanti, che portano allegria e miglioramento di sé, invece che morte e abbrutimento''.
Ma dopo la tappa di Marano, il progetto proseguirà nel 2012 con altri laboratori a livello nazionale che educheranno i ragazzi alla cultura della legalità.
"Al di là del riconoscimento di Marano – dice Vincenzo Mercurio – Il progetto "Tempo rubato… alla ndrangheta" andrà avanti con il contributo di altri studenti di tutta Italia".
Il laboratorio ha la finalità di analizzare il fenomeno della musica criminale e degli ambienti in cui trova consensi e produrre brani musicali, dalla costruzione del testo alla registrazione di canzoni, musiche e testi recitati attraverso un laboratorio creativo.
Il crimine organizzato, infatti, strumentalizza spesso alcune forme espressive e di comunicazione per mitizzare i suoi capi e per esaltarne le gesta. Dai narco-corridos dei gruppi musicali messicani che narrano le gesta dei capi narcotrafficanti, ai gruppi musicali tedeschi che inneggiano al neonazismo, ai canti di malavita degli ndranghetisti, assistiamo alla sempre maggiore diffusione di forme suggestive che fanno "audience" soprattutto tra i giovani.
Il laboratorio, appunto, ha la finalità di fare conoscere la trappola suggestiva di queste musiche e di proporre forme espressive positive rappresentate da gruppi che in controtendenza, parlano di giustizia sociale e di legalità.

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