Ebbene sì, anche noi di Reggio Italia Inchieste, leggendo post e commenti apparsi su facebook riguardanti Roberto Benigni, opera deprecabile di alcuni personaggi politici reggini, ci siamo intristiti. Sulla caduta di stile credo tutti possano essere d'accordo: non é possibile affidare commenti così "forti" al teatrino dei social network e pensare che tutto sia normale. Quasi un gioco.Qualcuno dirà "ognuno ha il proprio CREDO politico e può pensare e dire ciò che vuole". Certo, si può essere anti-comunisti, antifascisti, anti-democristiani o anti-tutto, ma questo non consente affermazioni di tale portata, nei confronti poi di un artista che ha dato e continua a dar lustro all'Italia intera. Roberto Benigni (che magari lunedì non sarà stato brillantissimo come in altre occasioni) é uno di quei personaggi che va oltre le fazioni. Come quei calciatori che sono amati da tutti i tifosi, al di là di ogni partigianeria e bandiera, e che nessuno riesce a disprezzare.Capisco anche che chi parteggia per Berlusconi possa infastidirsi, alla lunga, per le continue "attenzioni" di Benigni, ma la satira politica é proprio questa. Chi é al Governo viene fatto oggetto di satira, l'Opposizione un po' meno perché ha meno potere. La soluzione é abbastanza semplice: si può anche cambiare canale, non ascoltando l'artista poco gradito, evitando così inutili arrabbiature e post "facebookiani" poco opportuni.Ebreo Comunista Miliardario. Crediamo che il buon Benigni si farebbe 4 grasse risate leggendo il commento. Analizziamo:EBREO - Benigni ha vinto un Oscar interpretando un ebreo in "La vita é bella" e la sua grande cultura non gli consentirebbe di prendere l'aggettivo come un'offesa.COMUNISTA - Non conosciamo l'esatta collocazione politica dell'artista fiorentino, cmq intuibile, ma visto che la storia ha appurato che i comunisti non mangiavano i bambini, l'offesa non sarebbe certamente da lui percepita come grave.MILIARDARIO - Chi si offenderebbe ad esser definito così?Il nostro non vuole essere un attacco personale a chicchessia e neppure una presa di posizione politica, che non ci interessa assolutamente. Il giornalismo deve essere al servizio della società, non viceversa.
Crediamo però, che sia stata la reiterazione del commento a risultare sgradevole, unitamente ai commenti quasi inneggianti all'autore, perché tradisce una certa convinzione di pensiero. Grave che sia stato anche ripreso, a mo' di gioco, il giorno dopo.
Bisogna stare attenti. Non é necessario stimolare odio razziale. Se chi ci amministra non ha peli sulla lingua e spara in pubblico con violenza verbale la propria intolleranza verso questo o quel soggetto/popolo o verso un'idea, cosa farà il libero cittadino? In casi analoghi, alcune persone dal pensiero estremo si potrebbero sentire in diritto di passare dalle parole alla violenza fisica.
Ci chiediamo cosa avrebbero fatto questi nostri politici se, anziché esser davanti alla tv, si fossero trovati tra il pubblico: avrebbero strozzato Benigni per impedirgli di concludere l'intervento? Non crediamo. Siamo certi che avrebbero sorriso, magari un po' amaramente, assieme al resto dei presenti.
Proprio per questo, sarebbe corretto evitare tali esternazioni, soprattutto sull'onda emotiva, perché ebrei, comunisti e miliardari sono persone comuni, con pregi e difetti, che possono rappresentare il meglio o il peggio della società, a seconda dei casi. E stesso dicasi per fascisti, poveri e credenti di altre religioni. Perché se il fascista odia il comunista, é vero anche l'opposto. E se il cristiano odia ebrei e musulmani, questi odieranno i cristiani. Idem per poveri e ricchi. Pensateci un momento: sono tutti stati, nel corso della storia, cause scatenanti di guerre, rivolte ed eccidi. Dovremmo finirla.
Non é esaltando le differenze di razza, cultura, classe sociale, parte politica o tifo calcistico che la società migliora. Si migliora solo minimizzandole, cercando di accorciare le distanze tra le parti. Sarebbe un gesto di civiltà, ahimé forse non di questo mondo. Per il momento, saremmo felici di non leggere più determinate stupidaggini.
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