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sabato 10 dicembre 2011
Il Presidente Scopelliti alla presentazione del progetto scientifi co del Museo della ndrangheta tenutosi a Milano
Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti - informa una nota dell'Ufficio stampa della Giunta regionale – ha preso parte alla presentazione del progetto scientifico del museo della ndrangheta tenutosi presso la sede dell'Ibm a Milano. Scopelliti, nel corso del suo intervento, ha evidenziato che si tratta di "un progetto importante, nato durante la sua esperienza da sindaco di Reggio Calabria. Attraverso sinergie istituzionali abbiamo messo in piedi la struttura museale sita nel quartiere Croce Valanidi all'interno di un bene confiscato alla criminalità. Da Sindaco, ha aggiunto, ho ereditato gran parte dei beni confiscati alla mafia ed a volte i beni venivano consegnati agli amministratori con i proprietari all'interno delle abitazioni. Sono stato io che ho firmato parecchi sgomberi dando segnali forti di presenza delle istituzioni. Sono particolarmente felice oggi per la presentazione di questo importante progetto. In questo percorso il museo e le istituzioni non solo sole. Non solo la Calabria ma tutto il paese ha bisogno di un messaggio forte e vincente come questa idea. Questa iniziativa potrà produrre azioni che mettono in risalto la grande battaglia dei calabresi onesti". Nel corso dell'incontro, il responsabile scientifico del Museo della 'ndrangheta Fulvio Librandi, ha illustrato il progetto: "La conoscenza del contesto socio-culturale locale ci permette di affermare che è molto debole la conoscenza razionale del fenomeno ndrangheta in Calabria. Il museo – ha aggiunto - propone al visitatore informazioni e chiavi di lettura utili per una conoscenza qualitativamente migliore. Le narrazioni di questi aspetti passano attraverso la ricostruzione fotografica e video di casi studio significativi, attraverso pannelli espositivi che raccontano "l'intimità culturale" tra ndranghetisti e società civile, attraverso una serie di istallazioni multimediali che possono fornire figurativamente una linea chiara tra ciò che è legale e ciò che legale non è, raccontando le gradazioni possibili della zona grigia. Nel percorso espositivo questi concetti diventano itinerari conoscitivi che favoriscono nel visitatore un'idea critica". All'incontro hanno inoltre preso parte, tra gli altri, il coordinatore del Museo della ndrangheta Claudio La Camera, Maria Cristina Farioli, direttore sviluppo ed innovazione di Ibm e Giuseppe Sergi, rappresentante della Regione Calabria del Museo.
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