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martedì 17 maggio 2011

MAFIA: PISANU, SIAMO DI FRONTE A UNA 'QUESTIONE SETTENTRIONALE'

(AGI) - Roma, 17 mag. - Lazio, Emilia Romagna, Lombardia, Liguria e Piemonte. Sono queste le nuove realta' in cui opera la criminalita' organizzata in Italia. Un radicamento tanto profondo da entrare a buon diritto nella cosiddetta Questione Settentrionale. Un fenomeno non recente, per il presidente della Commissione Antimafia Beppe Pisanu che lo spiega nella Relazione sull'attivita' della Commissione 2009-2010. "La presenza mafiosa in Italia sembra ancor oggi seguire il vecchio spartito", si legge nella relazione: "Appare cioe' concentrata soprattutto in Sicilia con Cosa Nostra, in Calabria con la 'Ndrangheta, in Campania con la Camorra e in Puglia con la meno consistente Sacra Corona Unita. Queste regioni hanno registrato negli ultimi anni un continuo aumento dei reati di criminalita' organizzata". Tuttavia, aggiunge Pisanu, "una tendenza non meno preoccupante si verifica nel Centro Nord, specialmente in vaste aree del Lazio, dell'Emilia Romagna, della Lombardia, della Liguria e del Piemonte. E' il segno evidente di un progressivo spostamento delle pratiche e degli interessi mafiosi ben oltre i confini del Mezzogiorno. Il fenomeno non e' recente, perche' da almeno 40 anni le mafie hanno risalito la penisola ed hanno esteso via via i loro tentacoli in altri paesi europei e nel resto del mondo. Possiamo dunque affermare che esse si sono globalizzate e in Italia sono entrate a far parte anche della cosiddetta Questione settentrionale".

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