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giovedì 19 maggio 2011

Last News Calabria (ore 18:30)

WHY NOT: A GIUGNO COMINCIA PROCESSO APPELLO PER 16 IMPUTATI (ANSA) - CATANZARO, 19 MAG - Comincer… il 23 giugno il processo d'appello per sedici persone coinvolte nell'inchiesta Why Not e per le quali nel marzo del 2010 si era concluso il processo di primo grado svoltosi con rito abbreviato. La data del processo di secondo grado e' stata fissata dai giudici della Corte d'appello di Catanzaro dopo che, nei mesi scorsi, erano stati presentati i ricorsi da parte della Procura generale e degli imputati condannati. Tra gli imputati del processo d'appello ci sono i due ex presidenti della Regione Calabria, Agazio Loiero, e Giuseppe Chiaravalloti, entrambi assolti in primo grado; alcuni funzionari regionali e imprenditori tra cui Antonio Saladino, principale indagato nell'inchiesta Why Not, condannato a due anni di reclusione per il reato di abuso d'ufficio. La Procura generale di Catanzaro ha presentato ricorso contro l'assoluzione di alcuni imputati dal reato di associazione per delinquere mentre per tutti gli altri l'appello riguarda il reato di abuso in atti d'ufficio. Nel ricorso i sostituti procuratori generali Eugenio Facciolla e Massimo Lia hanno sostenuto che esisteva una stabile associazione per delinquere tra i pubblici ufficiali e gli imprenditori privati interessati ad aggiudicarsi i progetti regionali finanziati con i fondi pubblici. Il ricorso per l'assoluzione dal reato di abuso nei confronti di Agazio Loiero riguarda un solo capo d'imputazione relativo ad un progetto per il censimento del patrimonio immobiliare. Per Chiaravalloti, invece, la Procura generale si e' opposta all'assoluzione per il capo d'imputazione relativamente ad un progetto regionale sull'informatizzazione chiamato 'Ipnosi'. Per quanto riguarda gli imprenditori ed i funzionari regionali il ricorso riguarda tutti i capi d'imputazione, sempre per il reato di abuso, relativamente a progetti regionali. Il processo con rito abbreviato si e' concluso nel marzo del 2010 con otto condanne e 34 assoluzioni.

TEATRO:TOURNEE INTERNAZIONALE PER DIVINA COMEMDIA DI FRISINA (ANSA) - ROMA, 19 MAG - Tournee internazionale per la Divina Commedia, nella versione musicale di Marco Frisina su libretto di Mario Pagano, dopo l'ultima tappa italiana, il 27 giugno all'Arena di Verona. In quattro mesi di permanenza a Roma, con repliche a Milano, Reggio Calabria e Firenze, l'opera ha avuto nelle sue prime stagioni un totale di oltre 600 mila spettatori. Prodotta dalla Nova Ars, la tournee internazionale della Divina tocchera' citta' come Montecarlo, nel Principato di Monaco, e Toronto, in Canada. Nello spettacolo si fondono musica, danza e pittura grazie all'allestimento scenico curato da Manolo Casalino e alla prestigiosa collaborazione del Premio Oscar Carlo Rambaldi. Con questa opera sara' portato in tutto il mondo un viaggio sulle orme di Dante attraverso le atmosfere cupe e rock dell'Inferno fino a raggiungere quelle piu' eteree e liriche del Paradiso.

CRISI FA CRESCERE SUICIDI,UNO AL GIORNO TRA DISOCCUPATI RAPPORTO EURES, 2.986 NEL 2009; RECORD CASI PER MOTIVI ECONOMICI (ANSA) - ROMA, 19 MAG - Crescono i suicidi in Italia al tempo della crisi. Nel 2009 sono stati 2.986, il 5,6% in piu' rispetto all'anno precedente. Tra i disoccupati, uno al giorno si toglie la vita ed e' record di casi determinati da motivi economici. Il rischio e' piu' alto tra vedovi e separati. Oltre la meta' vengono compiuti al Nord. Con una media di 5 suicidi per 100mila abitanti, comunque, l'Italia registra il terzo valore piu' basso tra i Paesi europei, preceduta solo da Grecia e Cipro. E' il quadro delineato da un rapporto realizzato dall'Eures. CRISI FA IMPENNARE SUICIDI - L'incremento registrato investe sia la componente femminile della popolazione (+1,6%, con 643 casi rispetto ai 631 del 2008), sia soprattutto la componente maschile (+5,6%, passando da 2.197 a 2.343). A caratterizzare il fenomeno nel 2009 e' il suo forte legame con la crisi economico-occupazionale: sono stati infatti 357 i suicidi compiuti da disoccupati nel 2009, con una crescita del 37,3% rispetto ai 260 casi del 2008, generalmente compiuti da persone espulse dal mercato del lavoro (272 in valori assoluti, pari al 76%, a fronte di 85 casi di persone in cerca di prima occupazione). Si registrano ben 18,4 suicidi ogni 100 mila disoccupati (il valore sale a 30,3 tra gli uomini a fronte di 5,7 tra le donne), contro 4,1 suicidi tra gli occupati (6 tra gli uomini e 1,4 tra le donne). AL NORD META' DEI CASI - Oltre la meta' dei suicidi censiti in Italia sono compiuti al Nord (1.600 casi nel 2009, pari al 53,6% del totale), a fronte del 18,8% al Centro (561 casi) e del 27,6% al Sud (825 casi). Anche in termini relativi il Nord conferma i valori piu' alti, con 5,8 suicidi ogni 100 mila abitanti, a fronte dei 4,8 del Centro e dei 4 del Sud. Ma e' proprio il Meridione a registrare nel 2009 la crescita piu' consistente del fenomeno, con un incremento pari a +11% (sono stati 743 i suicidi nel 2008), a fronte di un +4,5% nel Centro e di un +3,4% nel Nord. A livello regionale gli incrementi piu' alti si sono registrati in Basilicata (+105%, passando da 20 suicidi nel 2008 a 41 nel 2009), in Campania (+38,7%), in Emilia Romagna (da 234 a 289 casi) e in Friuli (+19,6%). I decrementi piu' significativi in Umbria e Piemonte. Considerato i valori relativi (media 2005-2009), e' la Sardegna a guidare la graduatoria dei suicidi (con un indice pari a 9,5 casi ogni 100mila abitanti), seguita dal Friuli Venezia Giulia (9,2), dalla Valle d'Aosta (8,6) e dall'Umbria (8,5). La Campania conserva il valore piu' basso (2,3 suicidi ogni 100 mila abitanti nel periodo 2005-2009), precedendo la Puglia (2,7) il Lazio (3,2) e la Calabria (3,3). TRA ANZIANI CASI PIU' DIFFUSI - Il suicidio si conferma un fenomeno decisamente piu' diffuso tra le fasce della popolazione anziana: negli ultimi cinque anni (2005-2009) si contano infatti in Italia 8,9 suicidi ogni 100 mila over 64 (16,3 tra gli uomini e 3,6 tra le donne), a fronte di 6,1 nella fascia 45-64 anni (9,5 tra gli uomini e 2,8 tra le donne), di 4,4 suicidi ogni 100 mila 25-44enni (6,7 e 2,0), di 2,8 tra i 18-24enni (4,6 tra gli uomini e 0,9 tra le donne) e di 0,3 tra i minori (0,4 e 0,2). CARCERI AMBIENTE A FORTE RISCHIO - Negli ultimi anni si osserva una forte crescita del fenomeno suicidario nelle carceri italiane, confermato dal valore del 2009 (72 suicidi, il piu' alto degli ultimi 20 anni) e del 2010 (66, il secondo valore piu' alto). In termini relativi anche il rischio suicidario aumenta costantemente, passando da 100,2 suicidi ogni 100 mila detenuti nel periodo 1990-1994 a 116,5 nel 2009. Confrontando inoltre il rischio nelle carceri con quello complessivamente rilevato in Italia (con 5 suicidi ogni 100 mila abitanti nel 2009), il primo risulta di circa venti volte superiore, evidenziando una forte criticita' delle condizioni di vita tra le sbarre. 

'NDRANGHETA: VIMINALE, SEMPRE PIU' PERVASIVA FUORI DA CALABRIA (AGI) - Roma, 19 mag. - La 'ndrangheta ha sempre piu' poteri di penetrazione fuori dalla Calabria. A sottolinearlo e' la relazione del ministero dell'Interno al Parlamento sull'attivita' svolta nel 2009. "La 'ndrangheta continua a rivestire un ruolo preminente tra le espressioni criminali mafiose italiane", si legge, e "sono ormai acclarate le ingerenze nei settori economico-imprenditoriale e produttivo, attraverso la partecipazione diretta dei sodalizi nelle attivita' di impresa non solo nei luoghi di origine, ma sempre piu' pervasivamente in tutti quei contesti extraregionali ove l'economia e' piu' florida e le opportunita' d'inquinamento e infiltrazione aumentano in modo esponenziale". In questa situazione, "il rischio e' che l'impresa 'ndranghetista si proietti in una posizione di enorme vantaggio rispetto alle aziende sane e quindi possa divenire un punto di riferimento anche in aree allogene alla Calabria".
UNIVERSITA':RETTORE UNICAL,NO LAUREA RAGAZZO CENTRO INDAGINI (ANSA) - COSENZA, 19 MAG - ''Sono addolorato''. Cosi' il rettore dell'Universita' della Calabria, Giovanni Latorre, descrive lo stato d'animo suo e di tutti quelli che lavorano nel campus di Arcavacata dopo le irregolarita' nella registrazione di alcuni esami sulle quali la Procura di Cosenza ha aperto un'inchiesta. ''Cerchiamo - ha aggiunto - di vincere la scommessa di fare una Universita' d'eccellenza in Calabria in mezzo a tante difficolta'. Nell'ambito di un controllo di routine che facciamo sugli studenti che stanno per laurearsi, il 3 marzo scorso, e' risultato che uno statino d'esame era firmato da un docente che non ha riconosciuto la sua firma. Campanello d'allarme che ci ha portato ad un controllo da cui e' emerso che non si e' trattato di un errore materiale. Percio' abbiamo presentato un esposto alla Procura per l'avvio di una indagine a tutela dell'Ateneo, ma anche degli studenti, perche' la nostra e' un'universita' sana in cui l'onesta' e' il primo insegnamento. Da parte nostra totale sostegno alle indagini. Abbiamo messo a disposizione il nostro staff per arrivare alla verita' dei fatti. Ci siamo dichiarati parte lesa in questi eventi''. ''Lo studente doveva laurearsi oggi - ha aggiunto - e per effetto del controllo non si laurea e dovra' spiegarci come mai uno statino inserito nel suo curriculum porta falsamente la firma di un docente che la disconosce''. Il rettore ha precisato che gli anni sotto osservazione sono quelli che vanno dal 2007 al 2011. ''Sono 26 mila - ha aggiunto - i record informatici sotto esame che rappresentano quegli esami che pur essendoci in atto la procedura informatizzata sono stati inseriti manualmente. Controlli saranno effettuati anche per i laureati negli ultimi cinque anni. Se dovessero riscontrarsi anomalie ci saranno conseguenze penali e l'annullamento del titolo. E' un'indagine a tappeto. Gli studenti gia' laureati sono circa 20 mila. Siamo interessati ad individuare chi ha barato ed estrometterlo dalla nostra filiera perche' questa persona, o queste persone, non fanno gli interessi dell'Universita', ma solo i loro interessi. Vogliamo tutelare gli studenti onesti, l'immagine della nostra Universita'. Non credo al complotto. Penso che alla base ci sia un personaggio o due disonesti che semplicemente, per arrotondare i propri redditi, abbiano indicato qualche scorciatoia provocando in questo caso un grosso danno a studenti ed Universita'''.

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