IMMIGRATI: CLANDESTINI RESPINTI AL PORTO DI GIOIA TAURO Reggio Calabria, 28 apr. (Adnkronos) - Due clandestini di nazionalita' ghanese sono stati respinti dalla Polizia di frontiera a Gioia Tauro. Erano arrivati su una motonave Msc Malaga battente bandiera liberiana. Entrambi si trovavano in buone condizioni di salute. Gli operatori della Polizia di frontiera hanno accertato che uno de due non aveva documento d'identita' e l'altro il passaporto ordinario. Il comandante della motonave, di nazionalita' filippina, ha dichiarato che si erano imbarcati clandestinamente nel porto di Takoradi (Ghana) nascondendosi all'interno di un container per sfuggire ai controlli. Le partenza della motonave Msc Malaga e' prevista per domani alle 13 con scalo al porto di Genova.
UCCISA PER ACCUSE A MOLESTATORE FIGLIA, INCIDENTE PROBATORIO (ANSA) - NAPOLI, 28 APR - E'cominciato questa mattina davanti al gup Egle Pilla l'incidente probatorio per Alberto Amendola e Giuseppe Avolio, accusati di avere ucciso, lo scorso settembre, Teresa Buonocore, la donna che in aula aveva testimoniato contro l'amico di famiglia che aveva abusato di una delle sue figlie. Amendola ha ricostruito i rapporti con Enrico Perillo, condannato a 15 anni per gli abusi sessuali e ritenuto il mandante del delitto assieme al fratello Lorenzo e alla moglie, Patrizia Nicolino, medico radiologo. Il giovane, difeso dall'avvocato Gennaro Lepre, ha confermato le accuse nei confronti dei tre presunti mandanti, riferendo, in particolare, che la famiglia Perillo lo trattava ''come uno schiavo''; con Enrico Perillo aveva in comune la passione per le armi (entrambi hanno patteggiato una condanna per la fabbricazione di proiettili in casa). Il geometra, che a suo dire riforniva di munizioni ambienti della criminalita' di Torre del Greco, gli avrebbe dato la pistola usata per il delitto nell'ospedale di Torre del Greco, dove lo stesso Perillo, in un periodo in cui era latitante, si nascondeva, approfittando del fatto che la moglie lavorava li'. Dandogli quella pistola, ha affermato Amendola, il geometra gli disse: ''Con questa mi devi dare soddisfazione''. Successivamente, dal carcere gli fece avere una lettera in codice il cui testo era: ''Fammi i lavori in Calabria entro il 20, la pala non ti manca''. L'omicidio avvenne il 20 settembre. Il prezzo concordato per il delitto sarebbe stato di 15mila euro in piu' tranches e una mitraglietta Uzi. La sera prima dell'omicidio, ha detto ancora Amendola, lui e Avolio andarono a ballare. L'indagato ha anche confermato che, per mostrare al complice - che non la conosceva - Teresa Buonocore, ne prese la foto da Facebook. L'incidente probatorio proseguira' il 4 maggio prossimo.
DROGA: 70 CHILI DI COCAINA SEQUESTRATI AL PORTO DI GIOIA TAURO (AGI) - Gioia Tauro (Reggio Calabria), 28 apr. - I finanzieri del nucleo di polizia tributaria - Gico di Reggio Calabria, coadiuvati dai colleghi di Gioia Tauro hanno sequestrato, in collaborazione con l'Agenzia delle Dogane - Ufficio centrale antifrode e Svad di Gioia Tauro - un carico di oltre 70 chili di cocaina purissima rinvenuti all'interno di un container in transito presso il porto calabrese e sbarcato dalla nave mercantile "Msc Ornella". L'operazione, condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria in stretto e costante coordinamento con la Procura della Repubblica di Palmi, s'inquadra nell'ambito di una piu' vasta attivita' di polizia giudiziaria ed ha consentito, dopo una serie di incroci documentali e successivi meticolosi controlli eseguiti su numerosi container in transito presso il porto di Gioia Tauro, realizzati anche attraverso l'impiego di apparecchiature scanner in uso alla Dogana e del pastore tedesco della Guardia di Finanza "Vacon", l'individuazione del carico occultato nel contenitore imbarcato presso il porto colombiano di Santa Marta. La merce, destinata al mercato iberico, avrebbe fruttato, con la vendita al dettaglio, circa 15 milioni di euro. In merito, va, infatti considerato come, il quantitativo di cocaina sequestrato, tagliato almeno 3 - 4 volte avrebbe raggiunto, alla minuta vendita, un prezzo medio di cinquanta euro al grammo. I sospetti sono sorti, in particolare, dalla comparazione tra la documentazione doganale e le caratteristiche fisiche del carico sbarcato che conteneva sacchi di polipropilene, pur essendo cartolarmente destinato ad una azienda di Barcellona che commercializza mobili. Alla fine finanzieri e doganieri hanno contato, all'interno di tre sacchi di iuta posizionati all'incirca al centro del carico, oltre 60 panetti di droga per un peso complessivo di 70,2 chili di cocaina di elevata qualita' e purezza.
AMMINISTRATIVE: LARATTA (PD), IN CALABRIA LISTE INQUINATE (AGI) - Catanzaro, 28 apr. - "La situazione dell'inquinamento delle liste per le prossime elezioni amministrative in Calabria e' davvero grave. Molto piu' di quanto non si pensi. E non si tratta solo di candidati mafiosi o vicini ai clan (che pure ci sono e sono tanti), quanto di 'mafiosita'' di quanti concorrono per un seggio nei comuni e nelle province. Si tratta di atteggiamenti e comportamenti tali che imitano e qualche volta superano quello dei malavitosi". Lo afferma il parlamentare del Partito Democratico Franco Laratta. "I partiti - aggiunge - devono intervenire subito e fermare questo stato di cose, e magari prendere ufficialmente le distanze. Altra cosa e' la propaganda elettorale da parte dei clan, dei mafiosi e dei sorvegliati speciali in favore di candidati. In questo caso la magistratura ha a sua disposizione la 'Legge Lazzati' di recente approvata in parlamento dopo anni di battaglia. La legge va applicata con la massima severita' e celerita'. Ma non basta: occorre una forte vigilanza dei cittadini per bloccare l'inquinamento delle liste e gli atteggiamenti mafiosi dei candidati".
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