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martedì 26 aprile 2011

Last news Calabria (13:30)

ANTITRUST: ISTRUTTORIA SU RFI PER MANCATA SEPARAZIONE BLUFERRIES (AGI) - Roma, 26 apr. - L'Antitrust ha avviato una istruttoria nei confronti di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo Fs) a proposito della costituzione della societa' Bluferries per i servizi di trasporto persone e merci sullo Stretto di Messina. In particolare l'indagine riguarda il servizio di trasporto marittimo tra Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni. "Dagli atti del procedimento risulta che la gara del ministero dei Trasporti e' stata indetta il 4 febbraio del 2008 e aggiudicata il 13 gennaio 2010", mentre "Bluferries e' stata costituita solo il 4 novembre 2010". Secondo la legge le imprese che "esercitano la gestione dei servizi di interesse economico generale, ovvero operano in regime di monopolio sul mercato, qualora intendano svolgere attivita' in mercati diversi da quelli in cui agiscono per l'edempimento degli specifici compiti loro affidati, operano mediante societa' separate". L'Antitrust contesta a Rfi "la violazione dell'articolo 8, commi 2-bis e 2-ter, della legge 287/90, per non aver adempiuto sin da subito mediante societa' separata nello svolgimento dei servizi di trasporto marittimo di persone, automezzi e merci sullo Stretto di Messina" e "di non aver adempiuto agli obblighi di comunicazioni stabiliti" dalla legge.  La decisione di avviare l'indagine nei confronti di Rfi riguarda la costituzione della societa' Blufferies, il 4 novembre 2010, destinata ad essere attiva nei servizi di trasporto marittimo di persone, automezzi e merci sullo Stretto di Messina. La societa' sarebbe dovuta subentrare a Rfi nel Consorzio Metromare dello Stretto, raggruppamento temporaneo di imprese costituito unitamente alla societa' Ustica Lines, al fine di partecipare alla gara, indetta dal Ministero dei Trasporti per l'affidamento di un servizio di trasporto marittimo veloce di passeggeri tra le citta' di Messina e Reggio Calabria e Villa S. Giovanni, e di un collegamento marittimo rapido tra l'aeroporto di Reggio Calabria ed il porto di Messina. Ma ''dagli atti del procedimento risulta che la gara del Ministero dei Trasporti e' stata indetta il 4 febbraio 2008 e - spiega l'Authority nel bollettino - successivamente aggiudicata il 13 gennaio 2010, mentre il Consorzio e' diventato operativo il 28 giugno 2010 e Bluferries e' stata costituita solo il 4 novembre 2010''. L'Antitrust ha quindi deciso di ''contestare alla societa' Rete Ferroviaria Italiana la violazione dell'articolo 8, commi 2-bis e 2-ter, della legge n. 287/90, per non aver operato sin da subito mediante societa' separata nello svolgimento dei servizi di trasporto marittimo di persone, automezzi e merci sullo Stretto di Messina;'' e ''per non aver adempiuto agli obblighi di comunicazione'' stabiliti dalla legge. Di qui l'avvio del procedimento, per l'eventuale irrogazione della sanzione.

'NDRANGHETA: ARRESTATO BOSS SFUGGITO OPERAZIONE CRIMINE PRESO A TORINO DALLA POLIZIA, HA DIRETTO ATTIVITA' COSCA (ANSA) - REGGIO CALABRIA, 26 APR - Il boss della 'ndrangheta Giorgio De Masi, di 50 anni, latitante dal luglio del 2010 quando era sfuggito all'operazione Crimine, diretta dalle Dda di Reggio Calabria e Milano, e' stato arrestato dalla polizia a Torino. De Masi e' considerato il capo del ''locale'' di Gioiosa Jonica, componente della ''Provincia'' di Reggio Calabria della 'ndrangheta. E' accusato di associazione per delinquere di tipo mafioso e, secondo gli investigatori, avrebbe diretto ed organizzato le attivita' della cosca insieme all'altro boss Antonio Ursino, coinvolto anche'egli nell'operazione Crimine.   L'operazione che ha portato all'arresto di Giorgio Demasi e' stata condotta dalla Squadra mobile di Reggio Calabria insieme a quella di Torino ed al Commissariato di Siderno. Secondo quanto e' emerso dalle indagini, Demasi si trovava a Torino da quando si era sottratto al provvedimento di fermo emesso nei suoi confronti nell'ambito dell'operazione Crimine in cui nel luglio scorso erano rimaste coinvolte oltre trecento persone. Gli investigatori sono giunti all'individuazione di Demasi seguendo gli spostamenti di un cugino del latitante, Rocco Demasi, il quale, mentre era alla guida della sua automobile, si e' fermato in una piazza del centro di Torino ed ha fatto salire a bordo della vettura una persona poi identificata in Giorgio Demasi. Demasi ha mostrato agli agenti, che avevano bloccato la vettura, un documento d'identita' intestato ad altra persona risultato falso. Alla fine degli accertamenti il latitante ha confermato ai poliziotti la propria identita'. Rocco Demasi e' stato arrestato con l'accusa di favoreggiamento personale.

CALABRIA: COSTITUITO COMITATO REFERENDARIO CONTRO NUCLEARE (ASCA) - Catanzaro, 26 apr - E' operativo il Comitato referendario calabrese ''Vota SI per fermare il nucleare'', costituito a Vibo Valentia, nella sede del Wwf Calabria, da un vasto schieramento unitario di organizzazioni sociali ed ambientaliste ed aperto a tutte le organizzazioni ed ai cittadini che intendono opporsi al ritorno all'energia dell'atomo. Al primo incontro, alla presenza di Silvio Greco di Slow food, che ha preso parte alla costituzione del Comitato nazionale, hanno partecipato: Forum Ambientalista Calabria; ISDE -Medici per l'Ambiente - Calabria; Greenpeace Calabria; Slow food Calabria; Coordinamento calabrese Acqua pubblica B.Arcuri; Wwf Calabria; Forum del Reventino di Decollatura; CSOA Angelina Cartella di Reggio Calabria; Comitato Natale De Grazia di Amantea; Movimento Terra, Aria, Acqua e Liberta' di Crotone; Associazione Solidarieta' e Partecipazione e Associazione Ambientalista ''il riccio'' di Castrovillari. ''Il Governo nazionale teme l'opinione degli italiani - si legge in una nota - e sta facendo di tutto per impedire che si esprimano col referendum. Prima e' stato negato l'accorpamento con le amministrative (caricando cosi' la spesa pubblica di ben 400 milioni di euro), poi con la moratoria-truffa vorrebbe farci credere che il referendum sul nucleare e' superfluo. Non e' cosi'!''.
RIFIUTI: MELANDRI, SISTEMA E' MISERAMENTE FALLITO (ASCA) - Catanzaro, 26 apr - ''Il sistema rifiuti della Calabria e' miseramente fallito. Raccogliamo oggi i frutti, anzi i cocci, di una strategia politica nata male e attuata peggio''. E' quanto afferma Graziano Melandri, Commissario delegato per l'emergenza rifiuti in Calabria. ''Dal giorno del mio insediamento quale Commissario all'emergenza rifiuti - aggiunge Melandri - ho registrato un innalzamento dei toni e delle espressioni di critica nei confronti dell'operato di questo ufficio soprattutto da parte di alcuni amministratori locali. Mi rendo conto del particolare momento storico che stanno vivendo molte municipalita' calabresi, con l'approssimarsi della scadenza elettorale. Sono altresi' conscio del valore simbolico che assume, in questa delicata fase, il sacchetto della spazzatura abbandonato per strada, spesso sventolato come una clava contro l'avversario politico. Non sentendomi in alcun modo coinvolto nell'agone politico, vorrei tentare di fornire una lettura asettica della grave situazione di disagio che stanno vivendo i cittadini di tutta la regione''. ''L'errore in partenza - prosegue Melandri - e' stato fondamentalmente quello di non aver pensato a soluzioni emergenziali immediate, da attuare a breve termine, ma di aver concepito un percorso virtuoso, particolarmente complesso ed oltremodo oneroso che, a distanza di un decennio, ancora tarda a completarsi e ha determinato l'attuale stato di crisi. Se sussiste certamente una responsabilita' esclusiva in capo a chi ha concepito tale sistema, non altrettanto puo' dirsi per quanto concerne la realizzazione stessa del progetto. A questo punto sono costretto a chiamare in causa gli stessi amministratori che oggi minacciano azioni eclatanti di protesta o si ergono a paladini della difesa della salute dei propri concittadini''. ''Affinche' i cittadini abbiano una visione chiara della situazione e possano, cosi', individuare dove e su chi ricadano le responsabilita' di questo fallimento annunciato - sottolinea il Commissario - e' necessario fissare alcuni passaggi: primo, l'attuale sistema e' assolutamente sbilanciato e grava soprattutto sulle province di Reggio Calabria, Catanzaro, in parte Crotone (dotata di impianti e non di discariche) e in minima parte Cosenza (solo la Sibaritide e' autosufficiente). L'intera provincia di Vibo Valentia e gran parte di quella di Cosenza producono immondizia e la smaltiscono in altre province. Cio' ha determinato il collasso degli impianti attualmente esistenti, incapaci di assorbire un gravame superiore a quello per il quale erano stati concepiti''. ''Secondo, gli impianti di Rossano (CS) e Alli (CZ) - aggiunge il Commissario delegato per l'emergenza rifiuti in Calabria - sono gli unici ad essere dotati di discarica di servizio e, peraltro, quella di Rossano e' sottoposta a sequestro da parte dell'Autorita' giudiziaria; se si considera che un impianto produce il 70% di scarti di lavorazione e che questi sono destinati a finire in discarica, ci si chiede dove vanno gli scarti degli impianti di Sambatello (RC), Siderno (RC), Gioia Tauro (RC), Lamezia (CZ), Crotone e Rossano (CS)? Risposta, vanno tutti in due sole discariche, Alli e Pianopoli, entrambe nella provincia di Catanzaro, che sopportano, peraltro in maniera insufficiente, l'intero sistema. Tutto cio' e' stato determinato esclusivamente per volonta' politica, cioe' per colpa di amministratori che, cavalcando improprie campagne ecologistiche, hanno impedito di fatto lo smaltimento dei rifiuti che i propri cittadini giornalmente producono. Chi oggi sventola il sacchetto buttato per strada come il fallimento di un sistema, dovra' prima chiedersi chi ha provocato questo fallimento. Un'ultima considerazione, che vuole essere soprattutto un umile consiglio rivolto agli amministratori locali: in questi momenti di particolare eccitazione mediatica puo' capitare di sottoscrivere atti o documenti che impegnano al di la' delle proprie attribuzioni''. ''Legalita' vuol dire anche rispetto delle reciproche competenze. Questa - conclude il Commissario Melandri - e' l'unica ragione vera per cui non potro' mai autorizzare l'uso di una discarica formalmente e sostanzialmente chiusa''.

REGIONE: CALIGIURI, 150 MLN PER SICUREZZA EDIFICI SCOLASTICI (ASCA) - Catanzaro, 26 apr - ''I 53 milioni di euro aggiuntivi che il Governo ha indirizzato verso la Calabria per la sicurezza degli edifici scolastici consentono, insieme ad altri fondi nazionali e regionali gia' programmati, un investimento complessivo di oltre 150 milioni di euro''. Lo ha detto l'Assessore alla Cultura della Regione Calabria, Mario Caligiuri, commentando il recente finanziamento sull'edilizia scolastica ottenuto dalla Regione Calabria. ''Si tratta - ha detto - del piu' significativo investimento complessivo in questa direzione mai verificatosi in quarant'anni, con il determinante impegno del Presidente Scopelliti che ha raccordato gli interventi nazionali e regionali''. ''Gia' nel mese di maggio - ha precisato Caligiuri - saranno disponibili le graduatorie delle prime scuole assegnatarie dei finanziamenti''.

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