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mercoledì 24 novembre 2010

Last news Calabria (23 - 10 - 2010)

'NDRANGHETA: ARRESTI COSCA PESCE, PENTITA FIGLIA BOSS DONNE GESTIVANO AFFARI, IN MANETTE DUE CC E AGENTE PENITENZIARIO (di Ezio De Domenico) (ANSA) - REGGIO CALABRIA, 23 NOV - Cominciano a farsi davvero pesanti i colpi che la 'ndrangheta sta subendo a causa dei pentiti, fino a poco tempo fa entita' estranea all'organizzazione criminale calabrese. Sono sempre piu' numerose, infatti, le inchieste della Dda di Reggio Calabria avviate grazie all'apporto dei collaboratori di giustizia. L'ultimo esempio e' l'operazione All Inside 2 eseguita dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria che ha portato all'arresto di 14 affiliati alla cosca Pesce di Rosarno ed al fermo di altri dieci appartenenti allo stesso gruppo criminale. Ma il dato piu' significativo e' che stavolta il contributo piu' importante per le indagini e' arrivato da una donna pentita di 'ndrangheta, Giuseppina Pesce, figlia del boss Salvatore e nipote del capo assoluto della cosca, Antonio Pesce. Giuseppina Pesce era stata arrestata il 28 aprile scorso nella prima operazione All Inside. La donna, che in passato ha svolto un ruolo importante per le strategie della cosca, trasferendo all'esterno gli ordini impartiti dal padre Salvatore nei suoi incontri con lui in carcere, dallo scorso mese di ottobre ha cominciato a collaborare con la Dda di Reggio Calabria. Una collaborazione che il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Michele Prestipino, ha definito ''un fatto estremamente significativo perche' dimostra che la 'ndrangheta, anche nelle sue articolazioni piu' potenti e piu' radicate sul territorio, non e' invincibile''. L'importanza della presenza sempre piu' massiccia di pentiti nelle inchieste di 'ndrangheta e' stata sottolineata anche dal Procuratore della Repubblica, Giuseppe Pignatone. ''Per noi - ha detto - si tratta di uno spunto e di un incoraggiamento a continuare su questa strada. La nostra speranza e' di potere ottenere, grazie a questi apporti collaborativi, nuovi risultati contro la 'ndrangheta''. La potenza della cosca Pesce si desume anche dal fatto che era riuscita ad ''agganciare'' ed utilizzare per i propri scopi criminali anche due carabinieri, Carmelo Luciano, di 45 anni, e Giuseppe Gaglioti, di 32, entrambi gia' in servizio nella Tenenza di Rosarno e trasferiti nei mesi scorsi dopo che erano emersi sul loro conto i primi sospetti. I due militari sono stati arrestati con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Ad un altro carabiniere, Lucio Aliberti, anch'egli gia' in servizio a Rosarno, e' stata notificata un'informazione di garanzia per corruzione aggravata in concorso. In manette e' finito pure un agente di polizia penitenziaria, Eligio Auddino, di 45 anni, gia' in servizio nel carcere di Palmi. L'accusa a suo carico e' di avere favorito lo scambio di messaggi tra Salvatore Pesce, guarda caso detenuto proprio a Palmi, cioe' a due passi da casa sua, ed i suoi familiari e di essersi attivato per fare giungere al boss oggetti e beni non consentiti dal regolamento penitenziario. Dall'indagine e' emerso anche il ruolo attivo delle donne nella gestione delle strategie della cosca Pesce. Lo dimostra l'importanza che per le attivita' criminali del gruppo aveva Carmelina Capria, di 47 anni, che e' una delle 14 persone arrestate, moglie di Antonio Pesce. La donna aveva il ruolo fondamentale di contabile della cosca, gestendo i flussi di denaro derivanti soprattutto dalle estorsioni.

RIFIUTI:REGIONI,ANCI,UPI CHIEDONO TESTO DL;DOMANI DA GOVERNO COORDINATORE ASSESSORI,PRENDERE RIFIUTI? CE LO DOVRANNO IMPORRE (ANSA) - ROMA, 23 NOV - Il decreto sui rifiuti, licenziato dal Consiglio dei ministri il 18 novembre scorso e che tante tensioni ha creato nelle ore appena trascorse nel Pdl, dovrebbe essere domani al centro dell'attenzione dei presidenti delle Regioni, dei sindaci e dei presidenti delle Province. Sono tutti stati convocati dal ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, che gia' giovedi' scorso, al termine delle Conferenze Unificata e Stato Regioni, ha spiegato che durante questa settimana sarebbe stato aperto un tavolo politico per trovare una soluzione, con tutti i livelli istituzionali, ''che coinvolga lo smaltimento di una limitata quantit… di rifiuti e in un tempo limitato, non oltre un mese''. In verita' in questi giorni non sono arrivate entusiastiche dichiarazioni di disponibilita' ad accogliere i rifiuti campani da parte dei presidenti di Regione. Il primo a parlare e' stato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, il quale ha detto senza mezzi termini di ''essersi rotto le scatole'' e ha fatto notare che il governo, che chiede aiuto per i rifiuti, non convoca le Regioni che da tempo chiedono al governo un incontro per discutere dei tagli imposti dalla manovra ai bilanci regionali. Quasi tutte le Regioni, o spiegando che il proprio sistema di trattamento dei rifiuti non permette di accogliere quelli campani, o perche' le discariche nei propri territori sono quasi al limite (e' il caso di Lazio, Calabria e Sicilia per esempio) o semplicemente perche' ritengono che e' il momento che ogni Regione cammini con le proprie gambe, hanno fatto intendere in modo piu' o meno esplicito che non intendono accollarsi nuove quote di rifiuti campani: l'ultima volta che alcune Regioni lo avevano fatto era stato il 2008 e quella avevano assicurato, sarebbe stata l'ultima volta. Solo il governatore della Toscana, Enrico Rossi e quello del Molise, Michele Iorio, si sono detti pronti a venire nuovamente in auto della Campania, anche se non da sole ''perche' le disponibilita' sono molto militate'', hanno detto entrambi. E intanto oggi Anci, Upi e Regioni, anche in vista dell'incontro di domani, hanno chiesto di poter prendere visione, anche in forma di bozza, del testo del decreto varato gioved dal Cdm. Nel pomeriggio ci sara' un incontro tra Regioni e governo per parlare di federalismo e di risorse finanziarie. ''Non abbiamo visto il decreto e sono curioso di sapere cosa avverra' domani a Roma - dice l'assessore all'Ambiente della Regione Piemonte, Roberto Ravello, che e' anche coordinatore degli assessori regionali all'Ambiente - se necessario sono pronto a convocare quanto prima una riunione della commissione degli assessori regionali. Non posso esprimermi a nome della commissione di cui non so la posizione non avendo avuto i tempi tecnici per convocarla, dell'incontro di domani col governo sui rifiuti abbiamo saputo solo due giorni fa''. E a chi gli chiede come si comportera' il Piemonte se verra' chiesto dal governo uno sforzo per aiutare la Campania risponde: ''ce lo dovranno imporre con una ordinanza di Protezione Civile ma spero non si arrivi a quel punto e che si faccia un ragionamento anche sui singoli territori: a Torino, per esempio, siamo al limite e non possiamo proprio accogliere rifiuti di altri, ne' la popolazione comprenderebbe una operazione del genere''.

COMUNI:GIOIA; RITARDO STIPENDI, DIPENDENTE NUDO PER PROTESTA (ANSA) - GIOIA TAURO (REGGIO CALABRIA), 23 NOV - Un dipendente del Comune di Gioia Tauro si e' spogliato stamani davanti al Municipio per protestare contro il mancato pagamento delle ultime mensilita' dopo la sospensione del servizio di tesoreria da parte della banca che lo affettuava, mentre un altro e' stato colto da infarto. Entrambi sono stati portati in ospedale. A renderlo noto e' la Cgil. ''La protesta del personale del Comune di Gioia Tauro, dopo l'adesione massiccia dello sciopero del 22 novembre - e' scritto in una nota del sindacato della Piana - sta raggiungendo livelli di esasperazione davvero drammatici. Stamattina un lavoratore e' stato ricoverato forzatamente in ospedale avendo messo in atto un gesto estremo di esibizionismo per attirare l'attenzione sulle condizione drammatiche di chi vive senza salario da diverso tempo ormai. Un altro lavoratore, inoltre, a testimonianza dello stress che si vive da giorni, e' stato ricoverato per infarto''. ''Gioia Tauro e la Calabria - sostiene la Cgil - non sono figli di un Dio Minore e pertanto e' percorribile la stessa procedura che, nei giorni scorsi, ha riconosciuto 110 milioni di euro a Napoli e Palermo per il debito e la stabilizzazione dei precari; agli Lsu-Lpu, ai dipendenti di Gioia Tauro e alla citta' vanno riconosciuti gli stessi diritti di dignita'. E' urgente che la deputazione calabrese tutta chieda, a voce unanime, un decreto urgente per Gioia Tauro che tenga conto anche degli alluvionati''.

CALABRIA: OK COMMISSIONE A REGIONE PARTE CIVILE PROCESSI VIOLENZA DONNE (ASCA) - Reggio Calabria, 23 nov - Seduta di audizioni per la Prima Commissione del Consiglio regionale della Calabria, ''Affari istituzionali e affari generali'', presieduta da Giuseppe Caputo (Pdl). In apertura dei lavori, l'intervento della Presidente della Commissione regionale per le Pari Opportunita' tra uomo e donna, Giovanna Cusumano, che si e' resa promotrice di una richiesta alla Giunta regionale di costituirsi parte civile nei processi di violenza contro le donne e contro i minori. Il dibattito sulla mozione ha registrato l'adesione di massima dei componenti. Prossimamente, vi sara' un confronto con gli assessorati al Bilancio, al Lavoro e con la Presidenza della Giunta per concordare iniziative piu' allargate di contrasto ai fenomeni di violenza e di sostegno alla famiglia. Nel proseguo dei lavori, la Commissione ha ascoltato la relazione del sottosegretario alle Riforme ed alla Semplificazione Amministrativa, Alberto Sarra, in merito alla proposta di riordino delle Comunita' Montane sulla quale si e' registrato un lungo confronto. ''La ratio sottesa al progetto di riordino delle Comunita' Montane - ha esordito il sottosegretario - e' quella di ottimizzare risorse, energie ed investimenti in un settore strategico per la Calabria sia per la sua peculiare morfologia che per quella vocazione turistica sulla quale questo Governo regionale ha inteso puntare. Con questo progetto di riordino, intendiamo dare nuova linfa alle Comunita' Montane, rendendole enti moderni, agili e pienamente operativi rispetto alle loro prerogative''.

CALABRIA: CASTAGNA (UIL), ANCHE BANCHE RESPONSABILI MANCATO SVILUPPO (ASCA) - Catanzaro, 23 nov - ''Ferrovie, Anas e Istituti di Credito hanno grandi e gravi responsabilita' nel mancato sviluppo della Calabria''. A sostenerlo e' il Segretario generale della UIL Calabria, Roberto Castagna, che punta l'indice contro Fs, Aanas e banche, ''sollecitando la classe politica ed istituzionale a provare, almeno su problemi di grande rilevanza per la comunita', ad essere unita per pretendere il rispetto dei tanti impegni conclamati dai vari governi nazionali, che si sono avvicendati negli ultimi dieci anni''. ''E' pur vero che la minore crescita del Sud e' dovuta al fatto che, in questi ultimi dieci anni, l'intero paese e' cresciuto poco - dice Castagna - tuttavia il Sud ha subito, e continua a subire, una pesante riduzione nell'effettiva spesa per lo sviluppo rispetto a quanto programmato alla fine degli anni novanta''. ''Da una parte i governi centrali hanno annunciato grandi obiettivi sui trasporti e sulla ricerca senza avviare una seria progettazione, dall'altra e' mancato il completamento, da parte di Fs e Anas, della Salerno-Reggio Calabria e i nuovi collegamenti ferroviari fra le citta' del Sud e il centro e il nord del paese''. ''Nell'incertezza delle politiche nazionali, i vertici di queste societa' - sostiene Castagna - hanno spesso interpretato le politiche per lo sviluppo del Mezzogiorno piu' come un modo di ''fare cassa'' e finanziare non le opere per lo sviluppo ma quelle ritenute prioritarie perche' collocate nelle aree del paese a maggiore domanda''. ''A fronte di questa condizione, i politici locali, piu' che unirsi per reagire a questo atteggiamento, preferiscono dividersi o, peggio ancora, continuano a fare una politica inconcludente. Sta di fatto - dice Castagna - che sul versante ferroviario, le soppressioni dei treni, il disimpegno sul terreno degli investimenti infrastrutturali, e dell'innovazione del materiale rotabile e della sua qualita', rispetto ad una reale domanda di mobilita' in crescita, stanno portando ad una pesante involuzione e ad una costante desertificazione''. ''Lo stesso vale per l'eterno cantiere dell'A3, che non solo ha peggiorato le condizioni di mobilita' esistenti, provocando feriti e morti, quanto ha prodotto e continua a produrre effetti dannosissimi sul versante del turismo verso la nostra regione''. ''Sappiamo tutti che la crescita di un territorio e' legata necessariamente ad un moderno e funzionale sistema di mobilita', e' ovvio, quindi, che i mancati investimenti e i ritardi accumulati - dice Castagna - rischiano di provocare un ulteriore indebolimento economico e sociale non piu' sostenibile''. ''Se a questo aggiungiamo una politica creditizia che strangola la fragile economia e rischia di distruggere quel poco d'impresa che coraggiosamente ancora resiste e non da' alcuna opportunita' alle giovani leve imprenditoriali. E' impossibile continuare ad accettare la logica che il danaro al Sud costi diversi punti in piu' del Nord. E' inaccettabile una politica creditizia che miri solo alla raccolta del danaro, che comprimi il credito alle piccole e medie aziende, che ponga vincoli assurdi al solo scopo di negare quel sostegno utile a far superare le difficolta' contingenti e quelle di prospettiva''. ''In Calabria siamo in presenza di metodi e atteggiamenti che sono al limite, se non oltre, il confine della legalita'!''. A parere del Segretario della UIL, ''la classe politica ed istituzionale, nella sua interezza, deve alzare il tiro nei confronti di FS, ANAS e dei maggiori ISTITUTI di CREDITO, presenti in regione. Una piu' equa politica creditizia, accompagnata da quantita' e qualita' degli investimenti, nel rispetto dei tempi, sono gli unici elementi che possono far migliorare le condizioni economiche e di vita dei cittadini calabresi''. ''Pertanto Fs, Anas e banche - conclude Castagna - sono chiamate a rispondere alle loro gravi responsabilita' con i fatti e non con le solite parole''.

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