Un trhiller mozzafiato, a tratti
psicadelico, in perfetto stile Hitchcock o, se preferite, in perfetto stile
Brian De Palma. Passion, in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, è un
giallo vecchio stile con trama complicata e difficile da districare nel quale
De Palma si è certamente divertito a reinventare il finale del film che resta
sospeso tra sogno e realtà.
Rachel McAdams, nel ruolo di
Christine, avida manager, e Noomi Rapace, che interpreta Isabelle, la sua fida
collaboratrice. L'una ha le idee giuste, l'altra le sfrutta e la tiene in pugno
fin quando la passione per Dirk, un uomo ambiguo, non le divide. Inizia un
tragico gioco di ripicche e provocazioni che sfocia nell'omicidio di Christine.
Isabelle viene subito accusata e arrestata ma le prove sono sterili e allora
entrano in gioco altre persone che complicano il quadro. Il finale è tutt'altro
che scontato e, a nostro parere, è tutto da gustare e vedere, con spazio anche per qualche sorriso.
Bene le protagoniste, Rachel
McAdams, pungente e sensuale, e Noomi Rapace, intrigante e innocente. Il film,
ambientato a Berlino, fa risuonare echi dei gialli anni '80 sena tralasciare i
riferimenti all'attualità, come è logico che fosse avendo a oggetto un'agenzia
di marketing che prova a lanciare un nuovo smartphone.
Il ritorno di
Brian De Palma non ha però entusiasmato la critica e nel corso della conferenza
stampa ha avuto modo di rispondere con delle pernacchie a domande provocatorie.
Nel complesso,
lo consideriamo un buon film. Sia chiaro, non un capolavoro o un candidato al
Leone d'oro, ma certamente piacevole, da seguire con il fiato sospeso fino
all'ultimo istante.
Pasquale Zumbo
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