Ambientazioni
splendide, costumi perfetti, ottima recitazione, attenzione ai particolari,
storia coinvolgente: questo è Linhas de Wellington (Le linee di Welligton) il
film diretto da Valeria Sarmiento, realizzato sulla base della sceneggiatura di
Carlos Sabonga, accolto da scroscianti applausi dal pubblico presente nella
Sala Grande del Lido di Venezia. Certo, due ore e mezza sono tante ma
l'intreccio di vite che si affrescano sullo sfondo di un fatto storico, ben
dipinto dalla regista, non troppo noto.
Siamo
in Portogallo, è il 1810, e Napoleone Bonaparte Imperatore di Francia, dopo i
tentativi falliti, invia il maresciallo Massena al comando del suo esercito per
la definitiva conquista del territorio lusitano.
Don
Pedro, un giovane nobile arruolatosi nell'esercito, e Francisco Xavier, ex
contadino, sono i protagonisti assoluti, accompagnati da una serie di
personaggi che vivono un'avventura incredibile, condividendo inconsapevolmente
una delle pagine più difficili della storia portoghese. La strenua resistenza
di una popolazione che ha lasciato tuttoper potersi arroccandosi a difesa
diLoisbona, ultimo baluardo, dietro le linee di Wellington, comandante delle
truppe inglesi chiamate a sostenere i lusitani contro la minaccia francese.
Il
ruolo dello stratega britannico è stato affidato a un fantastico John
Malkovich, con quel volto che pare inespressivo ma che risulta invece sempre
efficace. Cammeo affidati a Catherine
Deneuve (Severina) e Chiara Mastroianni (Hussard), alle quali è affidata una sola
scena, mentre Marisa Paredes, nel ruolo di Filipa Sanches, riesce a dare
spessore a un personaggio non di primissimo piano.
Ottime
le interpretazioni di Nuno Lopes nei panni del sergente Francisco Xavier e di
Carloto Cotta, il tenente Pedro de Alencar. Bravissima Soraia Chavez nel ruolo
della meretrice Martirio, così come Victoria Guerra (Clarissa Warren) e Jemima
West (Maureen).
La
regia, affidata a Valeria Sermiento dopo la scomparsa del marito Raul Ruiz, è
apprezzabilissima. Particolarmente azzeccate le carrellate lente a scoprire la
scena successiva, capaci di dar maggior enfasi al film. Sarà proprio un
kolossal storico a vincere il Leone d'oro? Un film assolutamente da vedere.
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