Uno sguardo privilegiato sull'amore. Tra passioni, tradimenti, fragilità e crisi, "To the Wonder", del regista Terrence Malick, è riuscito a entrare nel profondo dei sentimenti contrastanti dell'uomo quando ha a che fare con l'amore. Un taglio diverso, quello scelto dal regista ... : la camera segue i volti, con riprese sulle espressioni del viso, sugli sguardi, mentre i movimenti sono spesso uno sguardo curioso sulle azioni, diretta conseguenza delle emozioni vissute.
La scena si apre con i due
protagonisti, Neil (Ben Affleck) e Marina (Olga Kurylenko), sono due giovani
innamorati che danno inizio al loro amore "eterno" sul Mont Saint
Michel, "La meraviglia dell'Occidente", luogo romanticamente triste.
Lei, ucraina di Parigi e già madre ma non esita farsi travolgere dall'amore.
Lui, scrittore (anche se dal film non si evince) un po' ombroso e concreto nei
rapporti affettivi.
Da Parigi, luogo dell'incontro,
la coppia si trasferisce in Oklahoma. Dalla poesia della Senna ai campi di
grano, l'idillio pare finire. "Torniamo a casa, noi due. Qui manca
qualcosa", dice la figlia di 10 anni alla madre innamorata. É l'inizio del
travaglio.
Dopo mesi durante i quali il
rapporto si deteriora, il permesso di soggiorno di Marina scade e fa ritorno a
Parigi senza che Neil provi a fermarla. Entra così in scena Rachel McAdams, nei
panni di Jane,sua amica d'infanzia. Un amore travolgente che finisce a causa di
Marina che, dopo aver perso la figlia (tornata dal padre) non sogna altro che
tornare negli States. Neil la sposa e così iniziano un rapporto travagliato.
Bella la contrapposizione tra la
femminile, fragile e leggiadra Marina con la forte, sicura e appassionata Jane.
Altro snodo focale del film è la crisi mistica vissuta da un sacerdote, amico
dei due, che con voce fuoricampo racconta le proprie difficoltà, quasi un
parallelo con il crollo dell'intesa dei giovani.
Malick ha infatti mixato le
emozioni e i sentimenti umani con l'onnipotenza e la perfezione che viene da
Dio. Un concetto chiaro nelle parole di Marina "Per la prima volta sento
che in mene convivono due donne: una legata a Dio, l'altra alle cose
terrene". Proprio la fragilità di Marina, insidiata dalle fuorvianti
pratiche terrene, porterà la giovane a tradire Neil e a decretare la fine del
loro matrimonio.
Un film profondo, che arriva al
cuore, nel quale Malick ha lasciato parlare le immagini più delle parole. Ogni
scena, ogni inquadratura è stata attentamente studiata per raccontare una
storia che i protagonisti hanno semplicemente vissuto. Piani lunghi e primi
piani magistralmente alternati per entrare nel cuore dello spettatore.
Magistrali le interpretazioni dei
tre attori principali, spettacollari i cambi scena, da colori cupi ai pastello,
pronti a seguire gli umori dei protagonisti e ad affrescare il vero leit motiv
del film: la purezza della natura e del sentimento contrapposto alla durezza
della vita e delle cose terrene.
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