'interpretazione
di Nora Aunor è fantastica, dirompente, icona di una condizione socio-economica
difficile. Trovare una donna "fertile", infatti, vuol dire anche
accettare il pagamento di una dote che risulta sempre oltre le loro possibilità.
Ottima anche
la performance di Bembol Roco, nei panni di Bangas-An, autorevole nel ruolo
dell'uomo forte della società filippina ma che ha lati di dolcezza e fragilità
non trascurabili.
L'opera del regista
Brillante Mendoza ha tinte forti. La scena iniziale, un vero e proprio parto
ripreso nei particolari, fa capire il tono del film: qui si rappresenta la
verità senza filtri. E infatti, le immagini "colorite" non sono certo
mancate, come il taglio della testa di un manzo "in diretta", con
copiosi schizzi di sangue, e il secondo parto, quello del figlio di Bangas-An,
anch'esso senza filtro alcuno.
Il taglio a
mo' di documentario è reso anche dalle riprese "mosse" e dalle lunghe
pause con i coniugi più volte seduti ad attendere le "papabili"
promesse spose.
Poetico e
struggente il finale. Shaleha sa bene che, alla nascita del bambino, dovrà
abbandonare il suo amato ma sceglie di aiutare Mersilia a partorire. Appena
estratto, lo coccola, lo abbraccia, lo sento come suo. Bangas -An la riporta
alla realtà, chiedendole di affidare il bambino alla madre. Sarà l'ultimo,
lungo sguardo tra i due.
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