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giovedì 18 novembre 2010

Last news Calabria (ore 18:30)


SAVIANO/ DE MAGISTRIS: MARONI?GOFFO NEGAZIONISMO E ANTIMAFIA SPOT "LA COLPA DELLO SCRITTORE È AVER DETTO LA VERITÀ" Roma, 18 nov. (Apcom) - "Saviano ha avuto la colpa di dire la verità e Maroni porta avanti un negazionismo goffo, usando arresti e confische, che sono il frutto di un lungo lavoro delle forze dell`ordine e della magistratura, per un`antimafia spot". Lo afferma Luigi de Magistris, eurodeputato Idv e responsabile giustizia del partito, tornando sulla polemica tra il ministro dell'Interno e l'autore di 'Gomorra'. "Le mafie sono business, quindi - aggiunge - rincorrono gli affari, in particolare nell`edilizia e nello smaltimento illecito dei rifiuti, ed aspirano a ripulire i capitali sporchi in varie attività. E` evidente che sono interessate al Nord e alla Lombardia, dove pulsa il cuore economico-finanziario nazionale. A riprova di questo, le recenti inchieste delle Procure di Milano e Reggio Calabria e l`ultima relazione al Parlamento della Dia. Per infiltrarsi economicamente, le mafie hanno nella politica un riferimento che può agevolarle e cercano di corromperla: appalti pubblici nell`edilizia e per le grandi opere, commesse nella Sanità o per la bonifica del territorio". "Quando si parla di politica non si fanno distinzioni: quindi anche la Lega è chiamata in causa. Per Maroni sarà un boccone amaro da digerire, ma è una verità logica. Se la politica, in primis la Lega, ammettesse questa verità, sarebbe il segnale che la lotta alle mafie si può vincere", conclude de Magistris.

GOVERNO: CDM CONFERMA LOMBARDI PREFETTO DI MILANO (ASCA) - Roma, 18 nov - Il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha confermato Gian Valerio Lombardi Prefetto di Milano, anche con incarico di coordinamento e monitoraggio delle attivita' e delle opere connesse con l'Expo 2015. E' quanto si legge nel comunicato finale di Palazzo Chigi. Il Cdm ha inoltre nominato dirigenti generali del Corpo nazionale dei vigili del fuoco degli ingegneri Renato Riggio, Giovanni Nanni e Claudio De Angelis, che assumono, rispettivamente, l'incarico di Direttore regionale della Liguria, dell'Emilia-Romagna e della Calabria. E ancora: su proposta del ministro della Giustizia, Angelino Alfano, il Cdm ha deliberato la nomina della dottoressa Maria Claudia Di Paolo, del dottor Gianfranco De Gesu, del dottor Giuseppe Martone, della dottoressa Bruna Brunetti e del dottor Maurizio Veneziano a dirigenti generali penitenziari; su proposta del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Giancarlo Galan, l'avvio della procedura per la nomina del dottor Paolo Carra' a presidente dell'Ente nazionale risi e, su proposta del ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, Renato Brunetta, la nomina del professor Francesco Beltrame a presidente dell'ente DigitPA, a seguito dell'espressione dei pareri parlamentari. Infine, su proposta del presidente del Consiglio, il Cdm ha deliberato l'avvio della procedura per la conferma del professor Bruno Franchi a presidente dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo.
                                                            
SAVIANO: PADANIA RISCHIA DI TORNARE AD ESSERE PERIFERIA ALTRE POTENZE (ASCA) - Roma, 18 nov - ''La Padania rischia di tornare ad essere la periferia di altre potenze, come lo erano il Nord-Ovest sabaudo nei confronti della Francia e il Lombardo-Veneto dominato dall'Austria'', mentre il Mezzogiorno, se non si sviluppera' un'idea federale equilibrata ''potrebbe precipitare nel baratro di un'economia in mano ai capitali di mafie che si trasformerebbero in potere legale. Un incubo, la tomba di un sogno di emancipazione e di giustizia nato centocinquanta anni fa con l'Unita' d'Italia''. Lo sostiene lo scrittore Roberto Saviano. In una intervista al settimanale ''L'Espresso'', lo scrittore anti-camorra torna a lanciare l'allarme sull'infiltrazione della criminalita' organizzata nelle zone piu' ricche dl paese, cioe' al Nord e specifica che le mafie stanno puntando proprio sul federalismo. ''Quanto e' lontano il federalismo di Cattaneo dagli slogan di Pontida? Cattaneo sognava un federalismo solidale, un federalismo che unisse l'Italia: non voleva una secessione che abbandonasse il Sud al suo destino. - argomenta Saviano - La sua visione e quella degli altri pensatori federalisti risorgimentali voleva fare delle diversita' italiane una ricchezza: renderle cerniera tra Mediterraneo e Mitteleuropa. Come si fa a credere che spaccare il Paese serva a renderlo piu' forte? Un'ideologia del genere per me e' miope e insostenibile, perche' fara' si' che a decidere il nostro futuro saranno altri''. Il federalismo, secondo Saviano, a partire da quello fiscale, ''potrebbe anche dimostrarsi un'occasione, un punto di partenza per una rinascita del Sud. Ma a due condizioni, e cito l'analisi del magistrato Raffaele Cantone: creare controlli rigorosi sulle uscite di denaro pubblico e fare una selezione sulla classe dirigente politica e burocratica. Le istituzioni regionali dovrebbero rispondere in prima persona del denaro, - e' la sua proposta - che oggi invece alimenta consorterie, sprechi e arricchisce le nuove mafie che, come evidenziano le indagini condotte in Calabria, in Sicilia ma anche quelle sulle infiltrazioni dei clan a Milano, stanno spostando il cuore del loro business dai cantieri alla sanita'''.

TRASPORTI: IDV, CASTELLI VUOLE ISOLARE LA CALABRIA (AGI) - Catanzaro, 18 nov. - "Il Ministro Castelli risponde ai deputati dell'Idv Carlo Monai e Ignazio Messina in merito all'interrogazione presentata sul taglio dei treni in Calabria sollecitata dal consigliere regionale dell'Idv Giuseppe Giordano e da' delle grandi brutte notizie. Non ci sono fondi e non possiamo entrare nelle scelte aziendali di Trenitalia, questa la risposta alle preoccupazioni dei calabresi". Lo si legge in una nota dell'Idv, che cosi' prosegue: " Castelli non ha dato disponibilita' neanche ad aprire un tavolo di confronto per meglio analizzare e concertare una soluzione. A questo punto - dice Messina - prendiamo atto della volonta' del Ministro leghista di isolare la Calabria e di non garantire il diritto alla mobilita' dei cittadini. Una specialita' tutta meridionale, un regalo di questo Governo ad una regione gia' in ginocchio per altre problematiche. Non verra' ripristinato l'Eurostar Lamezia - Roma soppresso dal 13 settembre e la nuova programmazione, razionalizzando l'offerta laddove ora risulta ridondante, mantiene un livello di servizio adeguato a soddisfare le esigenze di mobilita' delle localita' a maggior traffico. Abolita anche la tratta Melito-Rosarno. I treni vengono tagliati - si legge nella risposta scritta- perche' v'e' contrazione di domanda e quindi aumento dei costi". Per quanto attiene alla paventata ipotesi di riduzione dei servizi ferroviari riguardanti la Calabria, "nulla si puo' fare - scrive Idv riferendo la risposta di castelli - perche' c'e' un contratto con Trenitalia s.p.a. che assicura che il servizio offerto dai treni tagliati sono commercialmente in perdita e allora va clamorosamente ridefinito attraverso manovre correttive che riducono il perimetro dei collegamenti ferroviari oggetto del Contratto di servizio Nazionale alle dimensioni supportate dall'attuale stanziamento pubblico. Sono allibito dalla superficialita' che questo Governo ha di affrontare i disagi di un terra - incalza Messina- la Calabria e le sue genti non possono e non devono rimanere isolate dal resto d'Italia e d'Europa e cio' deve essere un monito perentorio che viene rivolto a chi, a vario titolo, ha la facolta' di incidere sulla rete dei trasporti del Paese".

ANTIFASCISTI ED ESTREMA DESTRA,SABATO DUE CORTEI A CATANZARO QUESTORE VALUTA SE AUTORIZZARE.INIZIATIVE DOPO FERIMENTO GIOVANE (ANSA) - CATANZARO, 18 NOV - Un corteo del Coordinamento antifascista ed uno del movimento di estrema destra Alternativa popolare sono in programma, in contemporanea, sabato prossimo a Catanzaro. Entrambe le iniziative sono state proclamate in seguito al ferimento, avvenuto la sera del 30 ottobre scorso di un militante del collettivo sociale Riscossa, accoltellato alla schiena dopo una rissa tra giovani di opposti schieramenti. Per quell'episodio una decina di giovani di entrambe le parti sono stati denunciati, a vario titolo, dalla Digos per tentato omicidio, rissa e lesioni. I due cortei, secondo quanto si e' appreso, in alcuni punti del tracciato per le vie del centro della citta', potrebbero anche incrociarsi. Il questore Vincenzo Roca sta valutando i nqueste ore l'opportunita' di autorizzare entrambe le manifestazioni e, casomai, con quali modalita'. Al Coordinamento antifascista hanno aderito partiti della sinistra, organizzazioni sindacali e movimenti culturali. Nei giorni scorsi e' stato diffuso il manifesto d'adesione alla manifestazione, a cui ha aderito il Prc nazionale e movimenti di sinistra di tutta la Regione, in cui si invita ''tutta la cittadinanza a non sottovalutare quello che e' accaduto, nel recente passato, e di nuovo il 30 ottobre e di reagire alla prepotenza di chi pretende di imporre le proprie idee a colpi di spranghe, coltelli e minacce''. Sono previsti arrivi di giovani da tutta la Calabria ma anche dalla Sicilia, dalla Campania, dalla Puglia. Alternativa popolare, invece, ha promosso l'iniziativa per prendere le distanze da quanto accaduto la sera del 30 ottobre. Gia' la settimana scorsa era stata fatta richiesta per un corteo da tenere il 13 novembre, ma in quella occasione il Questore lo vieto' per per motivi di ordine pubblico in considerazione del clima di forte tensione che si e' venuto a creare in citta' anche alla luce del fatto che quattro giorni dopo l'accoltellamento, un altro ragazzo del collettivo Riscossa era stato aggredito all'uscita dell'ospedale dove era andato a trovare l'amico ferito. Il clima in Calabria, comunque, e' tutt'altro che disteso: due giorni fa, a Cosenza giovani dei centri sociali hanno manifestato contro la presenza di Adriano Tilgher, fondatore, nel 1970, di Avanguardia nazionale, ad una iniziativa promossa in Comune da La Destra, partito di cui lo stesso Tilgher e' responsabile nazionale del Dipartimento programma. Nel corso della manifestazione ci sono stati momenti di tensione e un lancio di uova contro il Municipio.

DUPLICE OMICIDIO REGGIO: FORSE NON SOLO SGARRO PER DROGA SI VALUTANO MODALITA' AGGUATO E RAPPORTI CON I TEGANO (ANSA) - REGGIO CALABRIA, 18 NOV - ''Due morti ammazzati sono davvero troppi, anche per uno sgarro legato a qualche partita di droga non pagata''. A dirlo e' stato un investigatore in merito al duplice omicidio di Massimiliano D'Ascola e Giorgio Clemeno, uccisi la notte scorsa nella frazione Archi di Reggio Calabria, feudo dei clan Condello, De Stefano e Tegano. A sparare sarebbe stata una sola persona. Le vittime, ipotizzano gli investigatori, sarebbero caduti in una trappola tesa da qualcuno che ne conosceva bene le abitudini. Pochi i proiettili destinati a Clemeno, che era stato appena condannato dal tribunale di Reggio Calabria a tre anni e sei mesi per traffico di stupefacenti nell'ambito dell'operazione ''Eremo''. A D'Ascola, invece, il sicario avrebbe sparato quattro colpi al volto, tutti andati a segno, quando era gia' a terra. L'efferatezza dell'agguato ha indotto gli inquirenti a volgere lo sguardo verso orizzonti piu' larghi rispetto alla prima ipotesi, legata ad uno sgarro nel mondo dei pusher reggini. D'Ascola, in passato, era stato anche dipendente dell'impresa di pulizia dei treni New Labor che Roberto Moio, il collaboratore di giustizia nipote acquisito di Pasquale e Giovanni Tegano, gestiva di fatto, fino a poco tempo prima del suo arresto avvenuto il mese scorso. Il nome di Massimiliano D'Ascola era comparso anche nei verbali di accusa di un altro pentito storico del clan De Stefano, Giovanni Battista Fracapane, ritenuto uno dei killer piu' temibili della cosca e passato dalla parte della legge dopo che la polizia di Stato lo aveva sorpreso tre anni orsono in un appartamento del centro storico. Indagini, dunque, aperte a qualsiasi ipotesi: da un regolamento interno dei gruppi storici di Archi o la probabile vendetta per qualche delitto avvenuto negli ultimi tempi. D'Ascola e Clemeno, secondo quanto accertato, erano legati a Paolo Schimizzi, scomparso dal 2008.

RIFIUTI: PECORELLA, DOPO NAPOLI A RISCHIO SICILIA, LAZIO, CALABRIA (ASCA) - Roma, 18 nov -''Abbiamo fatto delle inchieste che hanno riguardato il Lazio la Campania, la Sicilia e la Calabria e devo dire che il problema dell'esaurimento delle discariche e' un problema molto diffuso''. Lo afferma il presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sui rifiuti Gaetano Pecorella intervenendo nello speciale di Rai Gr Parlamento dedicato alla situazione della raccolta e smaltimento in Italia. Al sud, afferma Pecorella '''c'e' una perenne emergenza'' perche' ''si e' sottovalutato il problema''. ''In Calabria - aggiunge - c'e' un commissariamento da 10 anni: al Sud abbiamo un ritardo drammatico con una presenza di criminalita' organizzata. Presenza che si e' manifestata anche in Lombardia, soprattutto nel movimento terra, dove si e' andati comunque avanti con i termovalorizzatori''. ''Certamente le regioni del nord hanno risolto i problemi in due modi - spiega - uno e' quello di mandare al sud i rifiuti pericolosi delle industrie del nord, questo e' un dato che e' stato accertato da noi. L'altro e' quello, condivisibile, di costruire per tempo termovalorizzatori come a Ferrara, dove c'e' un impianto che scalda mezza citta' '''. L'Europa, ricorda Pecorella ''ha posto delle regole, e la prima e' la eliminazione delle discariche, che comunque costituiscono una ferita all'ambiente''. E ricorda che''ci sono dei fondi bloccati, fino a che non si sistemano la Calabria e il Napoletano, ma non riusciremo a sistemare queste situazioni senza i fondi dell'Europa''. ''' Vorrei segnalare - conclude Pecorella - che in Germania stanno eliminando anche i termovalorizzatori perche' il 90 per cento della produzione di rifiuti viene utilizzata per costruire e per fare cose, e questo da' il senso di quanto sia distante l'Italia dalla Germania. Li' c'e' una azienda che dai telefonini ricava ogni anno 670 chili di oro''

CONSIGLIO DEI MINISTRI: IL COMUNICATO DI PALAZZO CHIGI (9) (ASCA) - Roma, 18 nov - Infine il Consiglio ha deliberato: su proposta del Presidente del Consiglio. - Avvio della procedura per la conferma del professor Bruno FRANCHI a Presidente dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo. Su proposta del Ministro dell'interno, Roberto Maroni. - Conferma del dottor Gian Valerio LOMBARDI nelle funzioni di Prefetto di Milano, anche con incarico di coordinamento e monitoraggio delle attivita' e delle opere connesse con l'Expo 2015. - Nomina a dirigenti generali del Corpo nazionale dei vigili del fuoco degli ingegneri Renato RIGGIO, Giovanni NANNI e Claudio DE ANGELIS, che assumono, rispettivamente, l'incarico di Direttore regionale della Liguria, dell'Emilia-Romagna e della Calabria. Su proposta del Ministro della giustizia, Angelino Alfano. - Nomina della dottoressa Maria Claudia DI PAOLO, del dottor Gianfranco DE GESU, del dottor Giuseppe MARTONE, della dottoressa Bruna BRUNETTI e del dottor Maurizio VENEZIANO a dirigenti generali penitenziari. Su proposta del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Giancarlo Galan. - Avvio della procedura per la nomina del dottor Paolo CARRA' a Presidente dell'Ente nazionale risi. Su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, Renato Brunetta. - Nomina del professor Francesco BELTRAME a Presidente dell'ente DigitPA, a seguito dell'espressione dei pareri parlamentari. Il Consiglio ha altresi' esaminato talune leggi regionali, ai sensi dell'art. 127 della Costituzione. La seduta ha avuto termine alle ore 11,10.

NOTIZIE FLASH: 1/A EDIZIONE - L'INTERNO (7) Roma. ''Ho dato in Consiglio dei ministri l'aggiornamento sui risultati ottenuti nella lotta alla criminalita' organizzata: i mafiosi arrestati sono 6.754, i latitanti di massima pericolosita' sono 28. Ne mancano solo due: Matteo Messina Denaro e Michele Zagaria, e il cerchio si stra stringendo, come e' avvenuto per Antonio Iovine''. Cosi' il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, in una breve conferenza stampa a Palazzo Chigi.''I latitanti totali tratti in arresto dall'inizio dell'attivita' di governo -ha proseguito il titolare del Viminale- sono 410, i beni sequestrati e confiscati ammontano alla cifra strabiliante di 17.854 milioni, quasi 18 miliardi di euro. Sono 35.601 beni, con un incremento nel sequestro del 295 per cento rispetto allo stesso periodo precedente e del 523 per cento per i beni confiscati''. ''Infine -ha rimarcato Maroni- il Fondo unico giustizia, creato dal governo Berlusconi, nel quale confluiscono i soldi depositati sui conti correnti bancari sequestrati alla criminalita' organizzata, che hanno raggiunto al 31 ottobre la cifra di 2 miliardi e 259 milioni di euro''.''E' denaro contante -ha spiegato il ministro dell'Interno- che dal primo gennaio dell'anno prossimo sara' utilizzato per le finalita' dei ministeri dell'Interno e della Giustizia. Sono risultati straordinari'', ha sottolineato Maroni, cui si e' aggiunta''la cattura, ieri, del superboss Iovine'', mentre ''stamattina si e' proceduto al sequestro in Calabria di beni, alla 'ndrangheta, per oltre 200 milioni di euro. Questa -ha concluso- e' l'antimafia dei fatti e dei risultati, a cui mi onoro di appartenere''.

NOTIZIE FLASH: 1/A EDIZIONE - LA CRONACA Reggio Calabria. I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno arrestato a Plati' il latitante Pasquale Barbaro, 33enne pregiudicato, ricercato dal 2009 per associazione per delinquere finalizzato al traffico di sostanze stupefacenti. Barbaro e' inserito nel contesto associativo riconducibile al boss Saverio Triboli, arrestato dopo un periodo di latitanza nel febbraio scorso a Palti'.I militari hanno fatto irruzione in un'abitazione rurale in contrada Palumbo localita' Serro Stinco, e hanno trovato il latitante all'interno di un nascondiglio ricavato tra l'armadio e la parete in muratura della camera da letto; l'accesso al nascondiglio era costituito da un pannello in compensato movibile, delle dimensioni di 1,80x1,00 metri. All'interno dell'abitazione al momento dell'istruzione erano presenti i piu' stretti familiari del latitante, che non era armato e non ha opposto alcuna resistenza. Nel corso della perquisizione domiciliare sono stati sequestrati un computer portatile, telefoni cellulari, binocoli e tute mimetiche.

 SAVE THE CHILDREN: IN ITALIA INADEGUATI I SERVIZI ALL'INFANZIA MAGLIA NERA A CALABRIA E CAMPANIA: SOLO 2% NEI NIDI PUBBLICI Roma, 18 nov. (Apcom) - In Italia ci sono oltre 10 milioni di bimbi ma anche "una diffusa inadeguatezza di servizi all`infanzia fondamentali", come i nidi per i più piccoli, da 0 a 2 anni: in fondo alla lista ci sono Calabria e Campania con solo 2 bambini su 100 fra 0 e 2 anni presi in carico dai nidi pubblici; seguono Puglia (3,9) e Molise (4,3). Più virtuose Valle D'Aosta ed Emilia Romagna dei cui nidi usufruiscono il 20% dei piccoli fra 0 e 2 anni, seguite da Umbria (18%), Toscana (16,9%) e Trentino (15,3%). E' la fotografia che emerge da una delle oltre 70 mappe dell'Atlante dell'Infanzia presentato oggi da Save the Children. E quello educativo - sottolinea save The Children - è un percorso che può iniziare con difficoltà per poi a volte interrompersi prematuramente: nel Sud Italia - in particolare in Sardegna e in Sicilia - la percentuale di interruzioni formalizzate e abbandoni scolastici è, rispettivamente dell`8,3% (su 100 iscritti per i 5 anni di scuola di II grado, nell`anno 2008-2009) e del 6,6%. Al Nord si segnala la Liguria con il 5,4% di interruzioni ed abbandoni.

CATANZARO: CPI, PREFETTO CI RIPENSI IN STABILE OCCUPATO LAMEZIA BIMBI E DONNE INCINTA Lamezia Terme, 18 nov. - (Adnkronos) - ''Una trentina di persone, tra cui nove bambini e una donna incinta, stanno resistendo allo sgombero dello stabile occupato da CasaPound Italia in via Cianflone a Lamezia Terme. Lo stabile di proprieta' dell'Aterp era disabitato e in stato di abbandonno da oltre 15 anni, quando Cpi Lamezia Terme e un gruppo di nove famiglie in stato di grave emergenza abitativa, lo scorso 7 agosto, hanno deciso di occupare e riqualificare il palazzo''. Lo sottolinea in una nota CasaPound Italia Calabria. ''La scusa per cacciarci - spiega Mimmo Gianturco, coordinatore di CasaPound Italia Calabria - e' che il palazzo e' inagibile, ma le ragioni vere di questo sgombero sono chiaramente politiche. Le famiglie, alle quali peraltro il Comune ha accordato la residenza in via Cianflone, si sono indebitate fino allo stremo per riqualificare e rendere abitabile una struttura che era in condizioni fatiscenti. Nonostante questo, invece di contribuire, anche con poco, a rendere nuovamente utilizzabile un bene di tutti che e' rimasto abbandonato a se stesso per 15 anni, si preferisce sprecare anche le ultime risorse di chi non ha nulla e restituire lo stabile all'incuria e all'abbandono, magari facendolo diventare una trappola per abusivi che non si strutturano in un'occupazione vera e propria''. ''Noi da qui non ci muoviamo - conclude Gianturco - perche' non possiamo ammettere che, per motivazioni politiche, famiglie, bambini e donne in gravidanza possano essere messe letteralmente in mezzo a una strada. Chiediamo al prefetto di ripensarci, e chiediamo alle istituzioni che abbiano un minimo senso di giustizia sociale di intervenire e garantire il diritto alla proprieta' della casa''.

CALABRIA: ASSESSORATO REGIONALE CULTURA COINVOLGE DIPENDENTI IN PROGETTO CAMBIAMENTO Catanzaro, 18 nov. (Adnkronos) - ''Ogni singolo dipendente deve sentirsi coinvolto nell'ampio progetto di cambiamento avviato dal Presidente Scopelliti in Calabria. Il lavoro di tutti contribuisce al raggiungimento degli obiettivi nell'interesse generale della Calabria''. Con queste parole l'Assessore Regionale alla Cultura Mario Caligiuri ha avviato l'incontro con i 76 dipendenti dell'Assessorato alla Cultura della Regione Calabria. L'Assessore Caligiuri era accompagnato da Massimiliano Ferrara, Direttore Generale del Dipartimento; Eugenia Montilla, Dirigente del settore Ricerca; Sonia Tallarico Dirigente del Settore Istruzione; Domenico Schiava Dirigente del Settore Beni Culturali e Menotti Lucchetta e Giulia Di Tommaso Dirigenti di Servizio del Settore Cultura. L'incontro e' stato organizzato per valorizzare il ruolo di tutti i funzionari e i dirigenti. Caligiuri ha illustrato le linee programmatiche dell'Assessorato alla Cultura e il resoconto dei progetti realizzati e avviati nei primi sei mesi di attivita' in tutto il settore, in applicazione del programma del Presidente Scopelliti. Inoltre, ha espresso la volonta' di organizzare, d'intesa con l'Assessorato al Personale, corsi di formazione per la riqualificazione e l'aggiornamento delle competenze di tutti i dipendenti. L'Assessore Caligiuri ha concluso affermando che ''l'impegno delle istituzioni non puo' essere uno sforzo solitario di poche persone, ma deve essere necessariamente condiviso da chi vi opera a tutti i livelli. E' questa la nuova politica''.

MARONI "ORA LA CATTURA DI DENARO E ZAGARIA"(ORE14) = == LA NOTIZIA: MARONI "ORA LA CATTURA DI DENARO E ZAGARIA"(ORE14) = (AGI) - Roma, 18 nov - "Abbiamo arrestato 28 latitanti di massima pericolosita' su 30. Restano liberi Denaro e Zagaria, ma il cerchio si sta stringendo, cosi' come e' avvenuto per Iovine". Lo annuncia il ministro dell'Interno Roberto Maroni il giorno dopo la cattura del boss numero "uno" dei casalesi Antonio Iovine. Maroni parla alla stampa a conclusione del CdM dove ha consegnato la relazione sulla lotta alla criminalita' organizzata: 6754 persone arrestate, 410 latitanti arrestati, 28 latitanti di massima pericolosita' arrestati su 30, sequestrati 35601 beni per un totale di 17,854 miliardi, sequestrati conti correnti ai mafiosi per 2,259 miliardi. "L'infiltrazione della criminalita' organizzata nelle regioni del nord - ha detto Maroni a proposito9 del rapporto della Dia - e' una realta' purtroppo evidente. Lo penso e l'ho sempre sostenuto". Intanto la lotta al crimine organizzato ha fatto registrare nuovi colpi da parte delle forze dell'ordine e della magistratura. In Calabria e' stato arrestato dai carabinieri il latitante Pasquale Barbaro, 33 anni, di Plati' (Rc). Era ricercato per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti dal 2009. Mentre la polizia ha sequestrato beni per oltre duecento milioni di euro ad elementi della cosca Commiso della 'ndrangheta di Siderno. In Campania la Direzione Investigativa Antimafia di Napoli ha sequestrato beni per un valore complessivo di 3,5 milioni di euro ai fratelli Raffaele e Guido Zagaria, rispettivamente 55 e 45 anni, considerati la "faccia pulita" di Vincenzo Zagaria, elemento di spicco del clan dei Casalesi a Casa Pesenna, con il cognome identico ma non parente del boss super latitante Michele.

'NDRANGHETA: INVESTIGATORI, SEQUESTRATO IMPERO ECONOMICO ATTIVO Reggio Calabria, 18 nov. - (Adnkronos) - Un ''impero economico attivo''. Cosi' gli investigatori hanno definito il patrimonio di beni immobili e societa' del valore di 200 milioni di euro sequestrato alla cosca Commisso di Siderno. La richiesta avanzata dal questore di Reggio Calabria e accolta dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale si compone di 111 appartamenti e 17 societa', quasi tutte produttrici di reddito. Sono sette i soggetti colpiti dal provvedimento. Dichiaravano redditi molto inferiori rispetto a quanto scoperto realmente in loro possesso. Giuseppe Commisso (63 anni, ritenuto un personaggio di spicco della cosca anche con rilievo internazionale), ad esempio, negli ultimi cinque anni ha dichiarato seimila euro di reddito. Eppure nelle sue disponibilita' ci sono due imprese imprenditoriali e una societa' in accomandita semplice, piu' sette immobili (terreni e fabbricati). Colpiti anche i beni intestati o riconducibili a Roberto Commisso (38 anni figlio di Pietro Commisso), che dichiara 25mila euro all'anno di reddito ma e' titolare di 75 immobili, tra cui il fabbricato del centro commerciale 'I portici' di Siderno. Roberto Comisso risulta anche essere socio unico della societa' Passaparola che gestisce i punti vendita Upim e Citta' Mercato all'interno del centro commerciale, e della Commisso Francesco e C. sas con partecipazioni in altre societa'. Carmelo Muia' (38 anni) pur dichiarando 15mila euro gestisce alcuni supermercati, ha un allevamento di animali e una societa' di distribuzione carni. Risulta titolare di quattro societa' e sette immobili, cui se ne aggiungono altri sei intestati alla moglie.

CALABRIA: CISL A REGIONE, APPROVARE LEGGE PER NON AUTOSUFFICIENTI (ASCA) - Catanzaro, 18 nov - ''Ci appelliamo alla sensibilita' personale ed istituzionale perche', finalmente sia votato e suggellato un patto solidale che abbia considerazione di quanti vivono nella sofferenza e spesso nella solitudine''. Lo scrivono Cisl e Fnp Cisl in una lettera, diretta al Presidente del Consiglio regionale della Calabria e ai capigruppo. ''Nei primi mesi della corrente Legislatura,- si legge nella missiva - la Giunta Regionale della Calabria ha varato, con proprio atto deliberativo, il progetto di legge regionale in favore delle persone non autosufficienti (n. 41/9^), inoltrandolo al Consiglio Regionale per gli adempimenti di propria competenza. In data 16 settembre 2010, come da comunicazione del Presidente della III^ Commissione Consiliare, lo stesso progetto di legge e' stato licenziato con voto favorevole ed inviato, per il necessario parere, alla II^ Commissione Consiliare. Questi i passaggi chiave di un percorso ancora da ultimare con l'approvazione definitiva da parte del Consiglio Regionale, dopo una ripartenza obbligata, a seguito della mancata approvazione, nell'ultima seduta utile della precedente legislatura, nonostante nell'ordine del giorno di quella stessa seduta fosse stato regolarmente inserito quale 32* argomento da trattare''.

'NDRANGHETA: QUESTORE CASABONA, PIO LA TORRE FU IL PRIMO A INTRODURRE SEQUESTRO BENI Reggio Calabria, 18 nov. (Adnkronos) - ''Questo risultato e' il modo migliore per ricordare la figura di Pio La Torre, che e' stato il primo ad avere l'intuizione di colpire i patrimoni dei mafiosi ed e' stato ucciso anche per quello''. Lo ha detto in conferenza stampa il questore di Reggio Calabria, Carmelo Casabona, sul sequestro di duecento milioni di euro alla cosca Commisso di Siderno. Il riferimento e' al parlamentare siciliano che propose una legge, firmata insieme a Rognoni, che introduceva il reato di associazione mafiosa e prevedeva la confisca dei beni ai mafiosi. Fu ucciso in un agguato mafioso nel 1982 insieme al suo assistente.

FAZIO-SAVIANO: GRATTERI,'NDRANGHETA E LEGA INDAGINI IN CORSO MAFIA AL NORD C'E', NONOSTANTE CIO' CHE DICE PREFETTO MILANO (ANSA) - ROMA, 18 NOV - La 'Ndrangheta al nord c'e', assicura a Radio 24 il procuratore antimafia di Reggio Calabria, Nicola Gratteri che, invece, sulle polemiche Saviano-Maroni e in particolare sui rapporti tra 'Ndrangheta e Lega dice ''non posso rispondere perch‚ ci sono indagini in corso. Io parlo di sentenze passate in giudicato". "La presenza della 'ndrangheta al nord - aggiunge - e' provata processualmente, anche se qualche uomo delle istituzioni, mi riferisco al Prefetto di Milano, dice: 'dov'é la 'ndrangheta, fatemela vedere'. Così fa anche qualche politico". "Da più di venti anni - ribadisce Gratteri - dico che la 'ndrangheta e' piu' che presente in Lombardia e in Piemonte. In Piemonte addirittura ci sono prove processuali al riguardo dalla meta' degli anni Settanta. Esistono locali di 'ndrangheta, strutture, basi, che sono cloni di quelle di Plat, Africo, Natile e San Luca. La 'ndrangheta è più forte e più arrogante di prima, perché più ricca''. Secondo il Procuratore, inoltre, non si puo' ''misurare il successo o l'insuccesso contro la mafia col numero degli arrestati. Noi misuriamo il grado di vivibilit… della societ…: noi dobbiamo capire se una famiglia può costruirsi una casa senza che il mafioso del paese o della periferia della citt… importante non gli imponga chi deve fare le fondamenta, chi deve costruire il bagno e chi gli infissi. Da qui si misura la presenza della mafia''.

FAZIO-SAVIANO: SCRITTORE,QUELLO CHE HO DETTO E' DOCUMENTATO SORPRESO DA VEEMENZA MARONI; MAFIE SCOMMETTONO SU FEDERALISMO (ANSA) - ROMA, 18 NOV - Roberto Saviano non e' per niente pentito del monologo di 'Vieni via con me', anzi a sorprenderlo e' la veemenza della reazione di Roberto Maroni: ''Quello che ho detto e' documentato''. In un colloquio su L'Espresso (in edicola domani) rilancia: La 'ndrangheta al Nord? ''Certo, cerca di interloquire con la Lega, ma le inchieste mostrano come in tutte le Regioni si stia manifestando un fenomeno molto pi— inquietante, quello s che dovrebbe indignare il ministro dell'Interno: le mafie scommettono sul federalismo. L'incontro tra il consigliere regionale leghista e gli uomini delle cosche - rileva l'autore di Gomorra - e' negli atti dei pm Ilda Boccassini e Giuseppe Pignatone. E ricordo al ministro che l'unico direttore di una Asl arrestato per 'ndrangheta e' quello di Pavia, dove comune, provincia e regione sono amministrati anche dal suo partito''. Saviano ricorda poi ''l'ultimo sindaco arrestato in un procedimento per collusioni con le cosche calabresi Š quello di Borgarello: un paese alle porte di Pavia non una cittadina della Locride''. Per Saviano inoltre ''oggi il quadro generale e' desolante: si amplificano le retate e i sequestri di beni, presentandoli come la panacea contro la criminalita' organizzata mentre non c'e' nessuna strategia per contrastare il dilagare di questa nuova imprenditoria mafiosa, che investe i suoi capitali soprattutto al Nord''. E lo scrittore ritiene che questa dovrebbe essere la ''preoccupazione di Maroni, leader di un partito che fa del progetto federalista la sua ragione d'essere: creare un sistema di controlli che prevenga questa minaccia, emersa con chiarezza nelle inchieste dei magistrati e nelle analisi delle forze dell'ordine che rispondono al suo dicastero''. Secondo Saviano ''quelli che vanno ad incontrare il consigliere leghista non indossano coppola e lupara: sono un imprenditore e un manager pubblico, che al telefono parlano come killer ed evocano 'di far saltare con le bombe quelli che non vogliono capire' e si vantano 'di essere primitivi, come in Calabria'. Ma sono persone che sanno muoversi negli uffici del Pirellone''. Infine Saviano puntualizza ''io non mi arrendo. Il risultato di pubblico di 'Vieni via con me' mi ha stupito e convinto di quanto sia importante continuare su questa strada. La gente vuole sapere, e' avida di informazione, domanda verita', ma non trova risposte dalla televisione e si abbandona nella sfiducia che e' l'elemento di cui si compone la palude in cui il Paese rischia di affondare: fango, solo fango, niente altro che fango''.

SAVIANO A MARONI, LE MAFIE SCOMMETTONO SUL FEDERALISMO (2) (AGI) - Roma, 18 nov. - "Non si tratta di illazioni - dice Saviano - ma di elementi concreti che emergono dalle indagini e che devono essere sottoposti all'attenzione dell'opinione pubblica: in Lombardia la Lega e' forza di governo e oggi gli uomini delle cosche calabresi, attivi nella regione da decenni, puntano a investire i loro capitali nei cantieri dell'Expo 2015. E' un'analisi della Superprocura antimafia, lungamente discussa nella commissione parlamentare proprio perche' per entrare negli appalti loro hanno bisogno della politica e soprattutto della politica che controlla la spesa sul territorio. Per questo tutta la criminalita' organizzata guarda con favore a una riforma federalista del Paese: vogliono centri di costo alla loro portata". Alle mafie "piace un certa idea di federalismo, quella che potrebbe consegnargli gran parte del Sud. Oggi la prospettiva e' semplice: la mentalita' delle mafie e' essenzialmente predatoria, puntano a divorare le risorse ed e' molto piu' facile farlo nelle capitali regionali che non a Roma: possono fare pesare il loro controllo del territorio, la loro violenza, i loro voti e i loro soldi. Per questo con il livello di infiltrazione che c'e' nelle regioni del meridione, il federalismo potrebbe finire con l'essere un regalo e far diventare Campania, Calabria e Sicilia davvero 'cose nostre'. Perche' oggi la forza delle mafie non e' piu' nella capacita' di usare la violenza ma nella disponibilita' quasi illimitata di capitali, affidati a facce pulite e capaci di condizionare la politica soprattutto a livello locale". Per Saviano, "il federalismo, a partire da quello fiscale, potrebbe anche dimostrarsi un'occasione, un punto di partenza per una rinascita del Sud. Ma a due condizioni, e cito l'analisi del magistrato Raffaele Cantone: creare controlli rigorosi sulle uscite di denaro pubblico e fare una selezione sulla classe dirigente politica e burocratica. Le istituzioni regionali dovrebbero rispondere in prima persona del denaro, che oggi invece alimenta consorterie, sprechi e arricchisce le nuove mafie, che stanno spostando il cuore del loro business dai cantieri alla sanita'. Oggi pero' il quadro generale e' desolante: si amplificano le retate e i sequestri di beni, presentandoli come la panacea contro la criminalita' organizzata mentre non c'e' nessuna strategia per contrastare il dilagare di questa nuova imprenditoria mafiosa, che investe i suoi capitali soprattutto al nord. Credo che questa dovrebbe essere la preoccupazione di Maroni, leader di un partito che fa del progetto federalista la sua ragione d'essere: creare un sistema di controlli che prevenga questa minaccia, emersa con chiarezza nelle inchieste dei magistrati e nelle analisi delle forze dell'ordine che rispondono al suo dicastero".

CALABRIA/REGIONE: CALIGIURI, DIPENDENTI DEVONO SENTIRSI COINVOLTI (ASCA) - Catanzaro, 18 nov - ''Ogni singolo dipendente deve sentirsi coinvolto nell'ampio progetto di cambiamento avviato dal Presidente Scopelliti in Calabria. Il lavoro di tutti contribuisce al raggiungimento degli obiettivi nell'interesse generale della Calabria''. Con queste parole l'Assessore Regionale alla Cultura della Regione Calabria, Mario Caligiuri, ha avviato l'incontro con i 76 dipendenti dell'Assessorato alla Cultura della Regione Calabria. Caligiuri era accompagnato da Massimiliano Ferrara, Direttore Generale del Dipartimento; Eugenia Montilla, Dirigente del settore Ricerca; Sonia Tallarico, Dirigente del Settore Istruzione; Domenico Schiava, Dirigente del Settore Beni Culturali e Menotti Lucchetta e Giulia Di Tommaso, Dirigenti di Servizio del Settore Cultura. L'incontro e' stato organizzato ''per valorizzare il ruolo di tutti i funzionari e i dirigenti''. Caligiuri ha illustrato le linee programmatiche dell'Assessorato alla Cultura e il resoconto dei progetti realizzati e avviati nei primi sei mesi di attivita' in tutto il settore, in applicazione del programma del Presidente Scopelliti. Inoltre, ha espresso la volonta' ''di organizzare, d'intesa con l'Assessorato al Personale, corsi di formazione per la riqualificazione e l'aggiornamento delle competenze di tutti i dipendenti''. L'Assessore ha concluso affermando che ''l'impegno delle istituzioni non puo' essere uno sforzo solitario di poche persone, ma deve essere necessariamente condiviso da chi vi opera a tutti i livelli. E' questa la nuova politica''.

'NDRANGHETA: ARRESTATO IL LATITANTE PASQUALE BARBARO - Reggio Calabria, 18 nov. - L'arresto e' avvenuto a Plati' in contrada Palumbo, localita' Serro Stinco. I militari hanno fatto irruzione all'interno di un'abitazione rurale dove l'uomo e' stato arrestato. Barbaro, secondo gli inquirenti, era inserito nel contesto associativo riconducibile al capo societa' Saverio Trimboli 38 anni di Plati', a sua volta arrestato il 13. Febbraio scorso. Barbaro e' stato catturato all'interno di un nascondiglio ricavato tra l'armadio e la parete in muratura della camera da letto. L'accesso al nascondiglio era costituito da un pannello in compensato movibile, delle dimensioni di 1,80x1 metri. All'interno dell'abitazione erano presenti, al momento dell'irruzione, i piu' stretti familiari del latitante, che non era armato e non ha opposto alcuna resistenza. Nel corso della perquisizione domiciliar sono stati sequestrati un PC portatile ed apparati cellulari, binocoli e tute mimetiche, ritenuti utili al proseguimento delle investigazioni.

SANITA': RAPPORTO PIT SALUTE, SU OSPEDALI IL 20,6% DELLE LAMENTELE (ASCA) - Roma, 18 nov - Accesso alle cure a volte ancora troppo difficile in Italia, come testimonia il Rapporto Pit Salute Cittadinanzattiva-Tribunale Diritti del Malato, presentato oggi a Roma. Sul banco degli imputati ancora le dimissioni improprie dagli ospedali, ma anche la mancanza, sul territorio, di residenze sanitarie e lungodegenze. Riferisce il Rapporto: nel 2009 le difficolta' di accesso riguardano soprattutto l'assistenza territoriale, l'assistenza ospedaliera, l'assistenza farmaceutica e, strettamente collegata a quest'ultima, l'esenzione dal pagamento del ticket. Le segnalazioni sull'accesso all'assistenza territoriale (28,6% nel 2009) diminuiscono rispetto al 2008 (-1,3 punti percentuali), ma si assestano su valori piu' alti (di 1,1 punti percentuali) rispetto alla media degli anni passati. In particolare, crescono le segnalazioni di difficolta' ad accedere a Riabilitazione, Residenze Sanitarie Assistite e Lungodegenze (11,1% nel 2009, + 3,6% sul 2008 e +5,7% rispetto alla media dei 14 anni). Le rette aumentano, i tempi medi di degenza vengono ridotti, mancano strutture che sappiano gestire persone che presentano quadri clinici complessi (patologie neurologiche e degenerative allo stadio avanzato, persone in coma stabilizzato, ecc..). In questo settore i problemi sono i piu' disparati. In Regioni come la Campania, il Lazio e la Calabria nuove delibere e decreti nel 2009 hanno modificato sia le condizioni di accesso a questo tipo di strutture, sia le rette di pagamento, con costi esorbitanti. In Regioni come la Toscana, l'Emilia Romagna o la Lombardia, le pressioni dei cittadini hanno indotto gli assessorati a mettere in bilancio ulteriori finanziamenti o di precisare oneri e competenze relative al pagamento delle rette che, comunque, continuano a rimanere alte. Nel Lazio, sono stati effettuati altri interventi nel corso del 2009 che hanno comportato la chiusura di lungodegenze e la loro conversione in RSA, modificandone, inoltre, i parametri di integrazione della retta mensile. Seconda voce nelle difficolta' di accesso e' quella dell'assistenza ospedaliera, che nel 2009 raccoglie il 20,6% delle lamentele (+2,1% rispetto al 2008, in diminuzione dell'1,3% sulla media 1996-2009). In particolare per quanto riguarda a dimissioni premature e rifiuto del ricovero. Entrambe le voci aumentano nel 2009: le dimissioni passano dal 14% del 2008 al 15,7% nel 2009; il rifiuto di ricoveri dal 4,5% del 2008 al 4,9% nell'ultimo anno. Ad essere colpiti dalle dimissioni sono soprattutto i pazienti ricoverati in neurologia e negli istituti riabilitativi.

SAVIANO: IL GIORNALE AVVIA RACCOLTA FIRME CONTRO LO SCRITTORE (ASCA) - Roma, 18 nov - Il Giornale di Vittorio Feltri invita da oggi i suoi lettori, aprendo con un titolo a tutta pagina che recita ''Una firma contro Saviano che da' del mafioso al Nord'', a firmare un documento di protesta contro le accuse di connivenza tra 'ndrangheta e Lega Nord, espresse dallo scrittore nella recente puntata di 'Vieni via con me'. L'apertura del foglio milanese e' accompagnata da un editoriale di Feltri nel quale viene sottolineato, fra l'altro, come questo governo si sia distinto, ''quanto nessun altro prima, nelle botte alla mafia, arrestando numerosi boss e confiscando beni di illegittima provenienza per miliardi''. Poi arriva ''un giovanotto campano letterariamente fortunato'' che ''salta su a dire che la Lega fa affari con la cupola. Ma ci faccia il piacere''. Il ministro dell'Interno, il leghista Roberto Maroni, continua Feltri, ''invoca il diritto di replica e i padroni del programma gli ridono dietro. Poi ci ripensano e gli promettono uno spazietto per difendere l'onorabilita' del suo partito. Glielo daranno davvero? Mah!''. Certo, ''e' ovvio che il denaro sporco vada dove lo porta l'interesse'', rileva Feltri aggiungendo che ''se e' per questo va anche in Germania, camminando con le gambe della 'ndrangheta; ed e' andato ovunque, perfino negli Stati Uniti, figuriamoci se non ha fatto una capanna in Lombardia e dintorni. Ma da qui ad affermare che la criminalita' organizzata sia pappa e ciccia con le 'camicie verdi' ce ne corre. Saviano - continua il direttore editoriale de Il Giornale - dovrebbe sapere che il terreno di coltura della violenza sono la miseria, la disoccupazione, la cattiva amministrazione, la debolezza sociale, la rassegnazione e la mancanza di coraggio. Non a caso la massima concentrazione di delinquenti si registra nelle zone abbandonate e meno reattive del Mezzogiorno. E il Mezzogiorno non e' tutto uguale. Nel Molise, ad esempio, la camorra e la Sacra corona unita non hanno mai attecchito, perche' questa e' terra sannita, e i sanniti che hanno rotto le ossa ai romani, non hanno paura dei bulli con la pistola protagonisti di Gomorra''. Se il tessuto sociale e' sano, conclude Feltri, ''le mafie subiscono il fenomeno naturale del rigetto. Se non e' sano, vince il cancro; che in effetti ha vinto in Sicilia, in Campania e in Calabria. Si calmi, signor Gomorra. Sondrio non e' Casoria. Como non e' Torre Annunziata. Brescia non e' Corleone''

'NDRANGHETA: PM CISTERNA, ALLE COSCHE PIACE IL FEDERALISMO MAGISTRATO DNA,AVVANTAGGIATE SE NON DECIDE MINISTRO MA ASSESSORE (ANSA) - ROMA, 18 NOV - ''Con il federalismo e i centri di spesa a livello locale le cosche hanno a portata di mano non solo la politica ma anche l'amministrazione''.Lo sostiene in un servizio che sara' pubblicato dall'Espresso Alberto Cisterna, il procuratore aggiunto della Direzione nazionale antimafia che sta seguendo gli sviluppi delle inchieste di Milano e Reggio Calabria sulla penetrazione della 'ndrangheta in Lombardia, ma nel suo ragionamento allarga lo sguardo alla strategia che sembra unire la criminalit… organizzata. ''Il disegno federalista risale per Cosa nostra al periodo anteriore alle stragi del 1992. Anche in Calabria alcuni clan vennero accoppiati a movimenti autonomisti locali. Il loro obiettivo Š elementare: se a decidere non Š pi— il ministro della Sanit… ma l'assessore Š chiaro che questo li avvantaggia. Riduce il braccio: li possono raggiungere e minacciare sul loro territorio e non hanno pi— bisogno del referente nel governo di Roma''. E questo, stando alle indagini, Š colpa anche del sistema elettorale: ''Paradossalmente la peggiore legge elettorale che il Paese abbia mai avuto Š la migliore per quanto riguarda il contrasto alle infiltrazioni nelle politiche nazionali: candidare alle Camere soggetti vicini alla criminalit… organizzata Š diventato pi— difficile''. Una situazione che ha spinto Cosa nostra, camorra e 'ndrangheta a concentrarsi sulle elezioni locali: ''Tutta la tensione applicativa delle cosche si Š scaricata sul sistema federale, che sta diventando un sistema finanziario federale in cui le risorse verranno sempre pi— gestire a livello locale: ad esempio per il federalismo demaniale c'Š il rischio che molti beni messi in vendita vengano acquistati sul territorio con il concorso degli enti locali collusi dai mafiosi''.Federalismo e business rischiano di intrecciarsi, in un meccanismo perverso che - senza forti controlli - potrebbe autoalimentarsi: ®I mafiosi hanno talmente tanto denaro che il loro problema Š investirlo direttamente, evitando i costi alti del riciclaggio: vogliono fare gli imprenditori, con le carte in regola. Comprendo che dopo aver regolarizzato all'estero 100 miliardi di euro grazie allo scudo fiscale, questo Š un Paese che potrebbe diventare mafioso senza accorgersene: rischia di finire in mano a una fortissima partecipazione economica mafiosa, che non mostrerebbe la sua origine. Sarebbe il peggio del peggio: combatteremmo contro un nemico invisibile perch‚ assolutamente integrato nel sistema''

'NDRANGHETA: SCOPELLITI, SUCCESSI SEQUESTRO BENI E ARRESTO (ANSA) - CATANZARO, 18 NOV - Il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, in una nota, esprime soddisfazione per l'arresto del latitante, Pasquale Barbaro, e per il sequestro di beni per 200 milioni di euro alla cosca Commisso. ''Ancora una volta - sostiene Scopelliti - sono le azioni concrete dello Stato ad indebolire la criminalita' organizzata. Dopo il duro colpo inferto ieri ai casalesi, oggi e' arrivato, in Calabria, un doppio successo per la magistratura e per le forze dell'ordine, segno evidente che i risultati ottenuti in tutta Italia, non sono casuali ma consequenziali alla forte politica del Governo Berlusconi nel contrasto alla criminalita' organizzata''. ''La 'ndrangheta in Calabria - dice ancora Scopelliti - continua a perdere pezzi e per la nostra regione queste operazioni rappresentano ossigeno puro. Abbiamo assistito ad un grande gioco di squadra tra tutti i soggetti istituzionali che lancia un messaggio positivo ed incoraggiante a tutto il Paese''.

'NDRANGHETA:GENTILE(PDL),SEQUESTRO E'COLPO A ECONOMIA COSCHE (ANSA) - CATANZARO, 18 NOV -''Un colpo al cuore dell'economia mafiosa: il sequestro di 200 milioni di euro operato oggi dalla Dia di Reggio Calabria ha un'importanza straordinaria per la quale mi congratulo con tutti i magistrati e le forze dell'ordine''. Lo afferma, in una nota, il sen. Antonio Gentile, componente della Commissione parlamentare antimafia. ''Queste azioni - prosegue Gentile - mirano a colpire la base economica della 'ndrangheta che e' poi la sua vera, grande forza: siamo vicini alla magistratura e riteniamo che su questa strada si possano debellare le cointeressenze che tengono bloccata questa regione''.

AEROPORTI: RIGGIO, ANTENNA WIND SHEAR A ISOLA O IN CALABRIA (ANSA) - PALERMO, 18 NOV - ''L'Enav provera' ancora a installare l'antenna per monitorare il fenomeno del wind shear a Isola delle Femmine (Pa), se non sara' possibile verra' sistemata in Calabria. Non ci sono altre alternative''. Lo dice il presidente dell'Enac, Vito Riggio, che liquida come inesistente l'ipotesi che l'antenna venga sistemata direttamente nell'aeroporto di Palermo. ''Noi applichiamo leggi e ci muoviamo sulla base di specifiche competenze - aggiunge Riggio - Su temi importanti non si fanno assemblee per decidere''.

PD: DA SABATO MOBILITAZIONE PORTA A PORTA ANCHE IN CALABRIA (AGI) - Catanzaro, 18 nov. - Il Partito Democratico si mobilita anche in Calabria. Parte infatti la mobilitazione del "porta a porta" che il partito ha messo in campo a livello nazionale per i tre fine settimana del mese di novembre. "Sabato 20 novembre, cosi' come previsto nella programmazione, le democratiche e i democratici - e' scritto in un comunicato del Pd Calabria - incontreranno nelle piazze e nei luoghi di ritrovo, i cittadini e gli elettori per confrontarsi e discutere con loro della grave crisi istituzionale e politica che investe il Paese. Allestendo gazebo, utilizzando i luoghi di incontro dove i gruppi dirigenti e i rappresentanti istituzionali del nostro partito, avranno modo di informare e comunicare ai cittadini le proposte del PD a partire dal lavoro, con la richiesta di nuovi investimenti per l'occupazione; la lotta contro la precarieta'; le proposte per un nuovo patto fiscale; la necessita' di valorizzare la scuola pubblica di qualita' e combattere la dispersione scolastica; di costruire un'universita' di qualita', moderna ed efficiente che dia piu' opportunita' agli studenti; le proposte per il Mezzogiorno, con nuovi investimenti; l'esigenza di meno tasse e spese per la ricerca. Il Pd - si fa rilevare - e' per l'economia verde e l'ambiente; l'allentamento del patto di stabilita' per far ripartire l'economia locale e un federalismo che sia vicino ai cittadini; investimenti sulle infrastrutture e la mobilita'; una politica di pari opportunita' che dia sostegno all'occupazione femminile; la riduzione del numero dei parlamentari. Una piattaforma programmatica, quindi, che da' l'idea di una forza di governo. Questi momenti - continua il documento - saranno utili per raccogliere le adesioni alla grande manifestazione dell'11 dicembre che si terra' a Roma in Piazza San Giovanni, per consentire una massiccia partecipazione e dimostrare che e' arrivato il momento di mandare a casa questo governo e costruire un'alternativa credibile, fondata su una democrazia partecipata a partire dal cambiamento della legge elettorale e che dia certezze al futuro del nostro Paese".

'NDRANGHETA: L'ESPRESSO,AVEVA PIANI PER LISTE CANDIDATI LEGA IN INTERCETTAZIONE ANCHE TENTATIVI DI ARRIVARE ALL'EXPO (ANSA) - MILANO, 18 NOV - I tentativi della 'ndrangheta di inserire candidati nelle liste della Lega in vista delle elezioni in alcuni comuni dell'hinterland milanese e le manovre per mettere le mani sull'Expo 2015. E' quanto emerge in alcuni stralci di un rapporto antimafia di recente acquisito dalla Dda di Milano nell'ambito dell'inchiesta che ha decapitato i vertici delle cosche al Nord e che sara' pubblicato nel numero in edicola domani de 'L'Espresso'. Nel documento, definito ''inquietante'' dal settimanale, spunta un dialogo intercettato nel 2009 dai carabinieri del Ros che pero' ''non ha nulla di penalmente rilevante''. La conversazione avviene tra un imprenditore, ritenuto dalla dda di Catanzaro ''un prestanome'' al servizio del clan Arena di Isola Capo Rizzuto, e un maresciallo delle Fiamme Gialle (non e' indagato), stretto collaboratore del procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri. Durante la conversazione il maresciallo spiega di aver incontrato il parlamentare calabrese del Pdl Pino Galati: ''Ieri sera mi sono visto con Pino Galati... rimangono dei candidati in alcuni paesi... abbiamo la possibilita' di candidare qualcuno noi?''. Ma l'operazione, secondo il servizio dell'Espresso, gravita ''sulla moglie del Galati'' che, come scrivono gli investigatori, ''si identifica nell'onorevole Carolina Lussana, nata a Bergamo, eletta nelle liste della Lega Nord''. Attraverso i due politici, imprenditore e finanziere, per il settimanale, ''studiavano il modo di inserire persone di fiducia nei municipi della provincia di Milano, paesi dove vive una folta comunita' calabrese''. Il sottufficiale al telefono legge infatti ''un elenco di collegi'', Comuni dove si dovevano rinnovare le Giunte: Magenta, Cerro Maggiore, Cassano d'Adda, Pioltello, Sesto San Giovanni, Parabiago, Castano Primo. Il presunto uomo della 'ndrangheta si mostra entusiasta: ''Belli... belli... Bei collegi...''. Il dialogo prosegue: ''Non hai qualcuno la' che...''. ''Che si interessa di politica si'... qualcuno che ha fatto il consigliere comunale pure a Cologno... Provo a sentirli...''. ''Vedi un po' se riusciamo... noi... questa gente ci serve''. Si presume per ottenere appalti anche perche' l'imprenditore lavora nel settore del movimento terra (''il grande business della 'ndrangheta lombarda'' spiega L'Espresso) e si lamenta di avere ''le macchine ferme''. ''Adesso cominciano i lavori di Expo - dice ancora l'imprenditore -, sai quanta merda portera' la' sopra... Si torna come l'alta velocita'... Se la mangiano subito... chi tiene cinque camion, chi resiste, chi arriva all'Expo''. E per far questo forse ha trovato chi lo puo' aiutare: ''Devo incontrare un costruttore grosso a Milano... Questo ha fatto la fiera di Milano... una parte dell'Expo ce l' ha lui... Devo andare a parlarci ma deve venire uno dalla Calabria apposta, un pezzo grosso...''.


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