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giovedì 18 novembre 2010

Last news Calabria (ore 10:30)


'NDRANGHETA: ALFANO, ANTIMAFIA FATTI FA VINCERE LA SQUADRA STATO (AGI) - Roma, 18 nov. - "Ancora un altro straordinario successo nella lotta quotidiana a tutte le mafie; dopo l'arresto di ieri del superlatitante della camorra, appartenente al clan dei casalesi, questa mattina il Tribunale di Reggio Calabria ha sequestrato beni alla cosca Commisso di Siderno per un valore di oltre 200 milioni di euro". Lo afferma in una nota, il ministro della Giustizia, Angelino Alfano. "Questo sequestro - continua il Guardasigilli - e' la conferma ulteriore che le norme antimafia varate dal Governo contribuiscono a mettere in ginocchio le organizzazioni criminali, privandole dei patrimoni accumulati illecitamente". "Il mio plauso - conclude il ministro Alfano - va ai magistrati della Dda e agli uomini della Squadra Mobile di Reggio Calabria impegnati in prima linea per sconfiggere la 'ndrangheta".

AGGUATO NELLA NOTTE A REGGIO CALABRIA, DUE MORTI (AGI) - Reggio Calabria, 18 nov. - Duplice omicidio, la scorsa notte, al rione Archi di Reggio Calabria. A cadere sotto i colpi di una pistola calibro 7,65 sono stati Massimiliano D'Ascola, 35 anni, e Giorgio Clemeno di 31, entrambi gia' noti alle forze di polizia per reati legati agli stupefacenti. I due si trovavano davanti all'edificio in cui abitano quando sono stati raggiunti da numerosi colpi d' arma da fuoco. L'attivita' investigativa viene portata avanti dai carabinieri del comando provinciale che hanno sentito parenti ed amici delle vittime nel tentativo di ricostruire le ultime ore di vita delle vittime.

RAI: 'GIORNALE' LANCIA CAMPAGNA CONTRO SAVIANO 'CHE DA' DEL MAFIOSO AL NORD' FELTRI, IL SIGNOR GOMORRA SI CALMI, BRESCIA NON E' CORLEONE E SONDRIO NON E' CASORIA Roma, 18 nov. - (Adnkronos) - Una firma (per fax, mail e sms) contro Roberto Saviano "che da' del mafioso al Nord". E' la campagna lanciata oggi dal Giornale contro l'autore do Gomorra "che dei leghisti pensa che siano razzisti e assassini". Saviano, scrive in prima pagina Vittorio Feltri, "con toni ispirati da guru, fra un sospiro e un pianto, dice che la criminalita' terrona ha sfondato la linea del Po e, prossimamente, sfondera' quella del Piave. Prepariamoci a pagare il pizzo e a sostituire nella comunicazione gli sms con i pizzini. Prepariamoci a convivere con il picciotto e il mammasantissima, con l'ominicchio e il quaquaraqua'". Ma, insiste Feltri, "se il tessuto sociale e' sano, le mafie subiscono il fenomeno naturale del rigetto. Se non e' sano, vince il cancro, che in effetti ha vinto in Sicilia, in Campania e in Calabria. Si calmi, signor Gomorra. Sondrio non e' Casoria. Como non e' Torre Annunziata. Brescia non e' Corleone. Il Nord ha le sue rogne e se le gratta. Lei si gratti le sue e non si illuda di potersi sentire meglio dicendo male di chi paga il conto per tutti, anche per i mafiosi e per quelli che li tollerano, rendendosi di fatto loro complice".

'NDRANGHETA: SEQUESTRO 200 MILIONI, C'E' CENTRO COMMERCIALE  (ANSA) - SIDERNO (REGGIO CALABRIA), 18 NOV - C'e' anche un centro commerciale tra i beni sequestrati dalla polizia alla cosca Commisso della 'ndrangheta per un valore di duecento milioni di euro. Il centro, denominato I Portici, si trova a Siderno, nei pressi del Municipio, e la maggioranza delle quote della societa' che ne e' proprietaria sono intestate ad affiliati alla cosca Commisso. Una lavanderia ubicata nella struttura, in particolare, e' di proprieta' di Giuseppe Commisso, soprannominato ''u mastro'', indicato dagli investigatori come il capo della cosca. Della lavanderia si e' gia' parlato nell'inchiesta Crimine anche perche' al suo interno la polizia ha effettuato delle intercettazioni ambientali da cui e' emerso che veniva utilizzata per le riunioni in cui si decidevano le strategie del gruppo criminale e venivano attribuite le cariche al suo interno. Le intercettazioni nella lavanderia sono state utilizzate anche nelle indagini che hanno portato all'operazione di martedi' scorso contro le cosche Cordi' e Cataldo da cui e' emerso un accordo tra i due gruppi criminali dopo una faida protrattasi per oltre 40 anni.

CAMORRA: MANGANELLI, ORA DISTRUGGEREMO INTERO CLAN (ANSA) - ROMA, 18 NOV - La cattura del boss dei Casalesi, Antonio Iovine, e' ''un risultato che parte da lontano e passa attraverso il valore di un metodo che non a caso e' diventato il 'modello Caserta'''. Lo dice il capo della polizia, Antonio Manganelli, sottolineando che ''ora distruggeremo l'intero clan''. Il 'modello Caserta', spiega il prefetto ''significa potenziare un desk inteRforze che punta alla complementarieta', cioe' controllo del territorio, offensive sul patrimonio e caccia ai reggenti in fuga, grazie a una conoscenza strategica dell'organizzazione''. Il 'segreto', insomma, di questi successi contro la criminalita' organizzata sta ''nella squadra dedicata all'obiettivo''. Il modello Caserta aggiunge Manganelli, ''e' stato di recente insediato nel foggiano come a Reggio Calabria. I nostri uomini perseguono i loro obiettivi, meglio se nel silenzio''.

SEQUESTRATI MIGLIAIA REPERTI ARCHEOLOGICI RUBATI, 16 DENUNCE PROVENIVANO DA PROVINCIA COSENZA, OPERAZIONE CC IN TUTTA ITALIA (ANSA) - COSENZA, 18 NOV - Sedici persone sono state denunciate dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale con l'accusa di avere gestito un traffico di reperti rubati. L'operazione trae origine dal sequestro in tutta Italia, risalente allo scorso mese di luglio, di migliaia di reperti che erano stati prelevati da siti archeologici della provincia di Cosenza. L'operazione e' stata condotta dai carabinieri dei Nuclei tutela patrimonio artistico di Cosenza, Venezia, Bari, Torino, Ancona, Firenze e Napoli e dell'analogo Reparto di Roma, con il supporto del Comando provinciale di Cosenza. Le indagini che hanno portato alle denunce sono state coordinate dal Procuratore della Repubblica di Cosenza, Dario Granieri, e dal pm Antonello Tridico. I sequestri di reperti rubati da cui e' scaturita l'operazione sono stati effettuati in Calabria, Lazio, Campania, Fiuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana, e Abruzzo. In particolare, nel corso dell'operazione, sono state sequestrate quattromila monete d'argento e bronzo di epoca magno-greca, romana e bizantina; seicento reperti archeologici e trecento di natura paleontologica.

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