Da tempo l'incremento dei furti all'interno delle abitazioni e delle strutture pubbliche per la ricerca di rame, il cosiddetto "oro dei poveri", ha indotto i carabinieri ad ideare delle adeguate strategie di contrasto per arginare il fenomeno.
L'attività a pianificata dai militari ha fatto registrare, nel tardo pomeriggio di ferragosto, due arresti per il furto di una grosso conduttura elettrica. Nello specifico i Carabinieri della Stazione di Polistena, che stavano appunto controllando la zona industriale di quel centro, hanno arrestato due persone del luogo: il quarantenne Michele RASO (già pregiudicato per altri reati) ed il diciannovenne F.V., entrambi ritenuti responsabili del furto aggravato del conduttore industriale che collegava un sito del posto alla cabina elettrica dell'Enel di Contrada Primogenito.
Nello specifico i militari della Stazione di Polistena stavano perlustrando l'area industriale quando hanno notato i due soggetti che percorrendo una stradina secondaria stavano tentando di allontanarsi con la matassa di filo appena sottratta.
Il relativo controllo è stato quasi contestuale e sulla persona del RASO è stata trovata una grossa tenaglia utilizzata per tranciare il conduttore di rame ed altra attrezzatura necessaria a rimuovere la guaina di protezione del conduttore.
I conseguenti accertamenti effettuati anche con il supporto di altri militari del comando di Polistena, che nel frattempo erano giunti sul posto, hanno consentito di individuare il luogo del furto, individuato, appunto, nella zona compresa tra il capannone industriale e la cabina di distribuzione della contrada Primogenito.
Sul posto è stato quindi verificato che il conduttore tranciato poco prima, che aveva un notevole spessore era necessario ad alimentare alcune celle frigo. Nonostante le giustificazioni dei due, esternate allo scopo di dissimulare le loro responsabilità, entrambi sono stati accompagnati in caserma e dichiarati in stato di arresto.
Nella mattina di ieri è stata celebrata l'udienza di convalida ed il Sostituto Procuratore della Repubblica, dott. E Bucarelli, ha chiesto che nei confronti del RASO venisse applicata la custodia cautelare in carcere, mentre nei confronti del F.V. – che aveva una pregressa situazione giudiziaria più lieve n.d.r. – la misura cautelare degli arresti domiciliari. Richieste queste entrambe accolta dal Dott. Giusti, Giudice del Tribunale di Palmi. Tra qualche mese verrà celebrato il relativo processo, dove i due rischiano delle pene severe.
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