Riteniamo sia fondamentale prendere parte a questa importante giornata di mobilitazione per diffondere più possibile tutte le informazioni necessarie relative ai referenda. Purtroppo l'informazione da parte dei media nazionali rispetto al voto del 12 e del 13 giugno resta carente e parziale. La scelta di questo governo di non voler accorpare la consultazione referendaria alle elezioni amministrative appena concluse corrisponde al disegno chiaro di disincentivare la partecipazione al voto e far leva sull'astensionismo. Un tentativo maldestro che non sortirà i suoi effetti giacché avvertiamo chiaramente il desiderio dei cittadini di scegliere le sorti del proprio Paese su temi così importanti.
La corsa alla privatizzazione dell'acqua ha subito un' accelerazione sconcertante anche nel nostro Paese. Da bene comune, l'acqua, il nuovo oro blu, rischia di diventare un bene per pochi e a caro prezzo poiché viene trasformata in un servizio di rilevanza economica che può essere venduto al migliore offerente. L'acqua non è una merce, l'acqua è un bene comune, indispensabile alla vita e non sostituibile, è un diritto universale di ogni essere umano. La gestione dell'acqua deve quindi sottostare a due principi semplici: la non esclusività nella fruizione e la preservazione nel tempo della risorsa. Principi che fanno a pugni con la logica della privatizzazione delle risorse naturali e del loro sfruttamento. Rigettiamo l'idea che l'acqua possa essere una merce da vendere "più possibile" e al "prezzo maggiore".
Esprimiamo la più viva soddisfazione per il verdetto della Corte di Cassazione che conferma la presenza del quesito contro il nucleare: gli italiani non potevano essere espropriati del diritto di decidere il loro futuro energetico con un trucco normativo. Le notizie che giungono in questi giorni da una grande potenza industriale quale la Germania, che ha già spento 7 dei suoi reattori nucleari e che spegnerà gli altri entro il 2022, devono spingere il nostro paese ad accelerare il processo di riconversione verso le fonti rinnovabili e soprattutto avviare serie politiche di risparmio ed efficienza, vere soluzioni ai problemi di approvvigionamento energetico. Se questo governo vuole temporaneamente sospendere l'ipotesi del nucleare noi vogliamo del tutto cancellare questa possibilità.
La legge è uguale per tutti, anche per il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Quando smette di esserlo è segno che non c'è più democrazia. Se chi governa un Paese è accusato di un crimine ha il diritto e il dovere di farsi giudicare e difendersi "nel" processo non "dal" processo. Chi governa deve fare leggi che servono al Paese e ai cittadini non a se stesso; assumere cariche pubbliche è una responsabilità che impone comportamenti trasparenti, non un privilegio che regala l'impunità ai potenti. Per questo la legge che garantisce il legittimo impedimento per il Presidente del Consiglio e per i Ministri è una legge iniqua e ingiusta che va cancellata.
Per tutti questi motivi riteniamo fondamentale recarsi alle urne il 12 e il 13 giugno per votare SI a tutti e quattro i quesiti referendari. In tal senso, come movimento civico, siamo già mobilitati e continueremo ad esserlo in queste settimane per sensibilizzare e informare ampiamente i cittadini, invitarli a recarsi alle urne per battere il quorum, far vincere le ragioni del SI e dunque abrogare le leggi che mettono a rischio la salvaguardia ambientale, l'acqua come bene pubblico e la giustizia nel nostro Paese.
Ufficio Stampa
Energia Pulita
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